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Mauro Camoranesi: "Non facile allenare la Juve, difficile rivincere il campionato. Dybala? Vorrei restasse a lungo. Su Pirlo, Chiesa, il Verona e il Maribor..."

25.02.2021 15:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Mauro Camoranesi: "Non facile allenare la Juve, difficile rivincere il campionato. Dybala? Vorrei restasse a lungo. Su Pirlo, Chiesa, il Verona e il Maribor..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero campione del Mondo con la nostra nazionale nel 2006, Mauro Germán Camoranesi, per parlare approfonditamente di Verona-Juventus e non solo:

Come un fulmine a ciel sereno, la tua esperienza al Maribor si è conclusa da poche ore nonostante fossi a soli due punti dalla capolista Ljubljana. Come è stato il bilancio di questa avventura?

"Il bilancio è stato molto positivo, mi sarebbe piaciuto terminare il campionato perché sognavo di poter alzare la prima coppa da allenatore. E' stata una scelta della società di cambiare a livello strutturale, non credo sia direttamente legata a me in quanto i risultati sportivi erano stati ottenuti. L'intenzione era quella di fare un po' di gavetta, far bene con il Tabor Sežana mi ha permesso di venire a Maribor e di poter crescere ancora di più. Vado via sereno".

Hai trascorso un anno e due mesi tra il Tabor e il Maribor, come era allenare in Slovenia?

"Il campionato è molto carino, permette di fare esperienza e ci sono giocatori di buona qualità. Tralasciando quanto successo, il ricordo non può che essere piacevole. Non ho problemi a cambiare paese, sono aperto a nuove culture e a nuove idee di calcio. Speriamo che questo possa rivelarsi un buon trampolino di lancio per il futuro",

E adesso avrai un po' di tempo in più per seguire la tua amata Juventus. Domani sera ci sarà la sfida al Bentegodi di Verona, che sfida ti aspetti?

"Sarà una partita difficile per i colori bianconeri, il Verona ha uno stile di gioco molto particolare, la sua intensità è sempre in grado di creare difficoltà a qualsiasi squadra. La Juve non sarà la stessa dell'andata, l'ho vista più solida soprattutto a livello difensivo, ma la sensazione è che possa ripetersi un po' la gara di qualche mese fa. Non credo a livello strategico, ma i bianconeri potranno risolverla a livello individuale".

Credi che Verona-Juventus sia una sfida simile a quelle che hai vissuto in passato?

"No, penso che oggi sia un po' cambiata la situazione. Per una squadra come il Verona, tanti anni fa, era più difficile battere la Juventus. La differenza di valori esiste sempre, ma l'atteggiamento è diverso e anche le squadre più piccole riescono ad imporre il proprio gioco. E il giocare senza pubblico è un altro fattore determinante, perché può aiutare la squadra di casa nei momenti di difficoltà".

Però nella tua carriera hai giocato questo match con indosso entrambe le maglie.

"A me piaceva giocare queste partite, col Verona era sempre più difficile perché bastava una piccola prestazione per vanificare tutto ciò che avevi preparato con minuzia di particolari. Dall'altra parte era diverso, perché la Juve è obbligata a scendere in campo sempre per far risultato. Non era importante lo stile o il bel gioco, bisognava portare a casa il risultato. Ma non era semplice affrontarla in entrambe le situazioni".

La Juventus sarà obbligata a fare risultato anche domani sera, se non dovesse ottenere un risultato positivo potrebbe essere più complicato raggiungere l'Inter prima in classifica. Che cosa ne pensi?

"A livello di punti è ovvio che può ancora farcela, fino a quando la matematica non ti condanna è sempre legittimo poter ambire allo scudetto. Fin dall'inizio avevo detto che i nerazzurri sarebbero stati i favoriti per il titolo, semplicemente perché la Juve ha iniziato un ciclo nuovo con un nuovo allenatore e tanti giocatori giovani. L'Inter aveva fissato delle buone basi lo scorso anno, ha proseguito con Conte e in estate sono arrivati dei giocatori utili per completare l'organico. Ha uno stile molto italiano. In più non ha le coppe, ed è molto importante avere un'intera settimana per programmare le partite. Per me è molto competitiva, per questo sarà difficile rivincere il campionato quest'anno. Il mese di marzo sarà decisivo in tal senso".

Soprattutto se la Juve dovesse andare avanti in Champions League, forse quello aumenterebbe ancor di più le difficoltà.

"Non è la questione Champions, ritengo che la Juve abbia a disposizione la rosa più forte in Italia. A mio parere, solo a tratti è stata trovata la strada giusta, sicuramente quello che sta portando avanti Andrea e il suo staff non è un lavoro semplice. Questa è una squadra che arriva da nove titoli di fila, i suoi giocatori più rappresentativi non sono sempre a disposizione e ci sono molti giocatori giovani. Non è facile allenare questa Juve".

Tenendo conto di quanto affermi, vincere il campionato sarebbe un miracolo sportivo per la Juventus?

"Secondo me non è facile innescare tutte queste componenti, ad esempio per i giovani non è semplice avere la responsabilità di vincer subito per il decimo anno di fila, l'allenatore arrivato all'ultimo momento è alla prima esperienza e non ha quasi mai avuto tutti gli effettivi a disposizione. La squadra è molto forte a livello individuale, ma queste piccole cose nel contesto attuale creano delle piccole difficoltà anche ad un club come la Juve".

Pirlo sta facendo un buon lavoro?

"Direi di sì, c'era troppa aspettativa su di lui ma non è così facile. E' normale che trovasse le sue difficoltà, ma Andrea sta dimostrando di essere intelligente. Non conosco le dinamiche all'interno della Juve, ma per essere alla prima esperienza si sta comportando molto bene".

Nella Juventus di Pirlo ci sono due giocatori che conosci molto bene come Gigi Buffon e Giorgio Chiellini. Che pensi di loro?

"Mi piace vederli ancora in campo, avere il fuoco sacro di allenarsi ogni giorno per competere su grandi livelli. Non hanno mai smesso di perseguire questo obiettivo, questo gli fa onore e sono anche degli esempi positivi per tutti gli altri".

L'ultima Juventus con le ali larghe era la tua, in particolare tutti ricordiamo il tandem Camoranesi-Nedved. Ora c'è Federico Chiesa in quel ruolo, si può dire che abbia raccolto il tuo testimone a livello di italianità?

"No, innanzitutto perché non si possono paragonare due epoche diverse. I giocatori, poi, sono diversi, hanno un altro modo di interpretare il ruolo. E' scomparsa l'dea di fare su e giù su tutta la fascia, oggi sono ali offensive quasi al 100%. Federico è un ragazzo di gamba, veloce, dotato tecnicamente che segna tanti gol. A me piace tantissimo, possiede i giusti attributi per giocare nella Juventus".

Sappiamo che hai sempre apprezzato le doti di Dybala. I tifosi si chiedono se rinnoverà o meno, tu che idea hai a riguardo?

"Se entri nell'ottica delle idee di cederlo, devi capire chi potrebbe sostituirlo. E non è facile trovare un ragazzo come Paulo, forse al mondo ci sono una quindicina di giocatori con le sue stesse caratteristiche. Ha già dimostrato il suo valore sul campo, è ancora molto giovane e lo vorrei vedere ancora a lungo in questa squadra".

Si ringrazia Mauro Germán Camoranesi per la cordialità e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.