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Il ritorno di Kean, parla Biasi: "Juve e il suo ambiente un bene per Mosé, si dovrà meritare la maglia da titolare. Lo chiamavo 'scarso' per motivarlo, sulla mia paura..."

28.08.2021 14:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Il ritorno di Kean, parla Biasi: "Juve e il suo ambiente un bene per Mosé, si dovrà meritare la maglia da titolare. Lo chiamavo 'scarso' per motivarlo, sulla mia paura..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lo ha ammirato destreggiarsi nei campi d'allenamento del Bosia, fin da subito l'allora responsabile tecnico delle giovanili dell'Asti, Renato Biasi, ha capito che quel piccolo bambino aveva qualcosa di diverso dagli altri: "La prima volta che ho incontrato Mosé, perché l'ho sempre chiamato così, non aveva nemmeno 10 anni. Era sempre al seguito di suo fratello Giovanni - ha raccontato l'ex portiere -, ogni giorno veniva per allenarsi e per migliorare. Lui sapeva di esser più bravo degli altri, in effetti era palese che avesse delle qualità non comuni per i bambini della sua età".

Immagino l'orgoglio di averlo visto crescere e diventare la grandissima promessa che è oggi.

"Certo, ti racconto un retroscena: per motivarlo lo chiamavo scarso. Sì, proprio così. Mosé era sempre lì al campo anche quando non faceva allenamento, così lo chiamavo in quel modo e lui si sentiva più coinvolto. Per me è un grande orgoglio vedere dove è arrivato ora, basti pensare che al primo gol segnato in Serie A son saltato dalla sedia. E sono tifoso del Torino".

Quindi da cuore granata, come hai accolto la notizia del suo possibile ritorno?

"Ho letto che ormai è fatta, per questo sono molto contento. Credo non fosse felice all'Everton, il segnale è chiaramente l'espulsione rimediata nell'ultima partita giocata. La Juve e il suo ambiente potrebbero essere l'ideale per un ragazzo esuberante come Mosè, la testa dovrà far la differenza".

Due anni fa è andato via da panchinaro, mentre ad oggi probabilmente sarà il titolare della squadra.

"Questo però se lo dovrà meritare, perché nulla è scontato in un top club come la Juve. Una volta che ritornerà in bianconero, lui dovrà ragionare sul fatto che non sarà più considerato un giovane di belle speranze. Il club si aspetta di aver acquistato un giocatore vero".

Riuscirà a non far rimpiangere CR7?

"Credo diventi difficile rispondere, Messi e CR7 sono imparagonabili per tutti. L'importante è che Mosé capisca che non deve diventare per forza come qualcuno, lui deve esser se stesso. A Torino dovrà dare il 110% come il bonus (sorride ndr), perché il 100 può non bastare. Se dovesse fallire l'opportunità bianconera, ho paura che possa cominciare una parabola discendente e sarebbe un peccato".

Però Moise Kean ha solo 21 anni, è ancora molto giovane.

"Lo so, però si possono fare tanti esempi di calciatori con grandi qualità che poi si sono persi per pressioni e difficoltà varie. La paura, come dicevo, è che la Juve possa essere l'ultima spiaggia. Ma farò sempre il tifo per lui".

Si ringrazia Renato Biasi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.