Gigi Maifredi: "So già quel che farà Allegri, Maguire perfetto per la Juve. Rimpianto Donnarumma? No, non è Buffon. Su Dybala..."
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex allenatore bianconero nella stagione 1990/91, Luigi Maifredi, per parlare degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:
Credi che i fab four bianconeri, neocampioni d'Europa, inizieranno con un altro piglio la stagione?
"Non credo che la vittoria dell'Europeo influirà, ogni manifestazione lascia il tempo che trova. L'Italia ambiva ad alzare quel trofeo che mancava dalla fine degli anni '60, c'era uno spirito impressionante. Adesso si riavvolgerà il nastro e tutto sarà differente, perché nel campionato non giocheranno gli azzurri ma i bianconeri. E dovrai essere attrezzato come gli altri".
C'è curiosità da parte tua nel conoscere la nuova Juve targata Allegri?
"Non c'è curiosità, anche perché ho già presente quel che farà: userà il pragmatismo e schiererà i migliori per ottenere i risultati. Questo è il dna della Juventus, perché la priorità è la vittoria e non il bel gioco. Se poi dovessero combaciare, tanto meglio".
Quanto è distante la Juve dal riprendersi allo scudetto?
"Per me non c'è tutta questa distanza, lo scorso anno è stato pagato dazio per un'annata vissuta in maniera particolare. Le incertezze saranno presto delle certezze, per questo la Juve tornerà ad essere in breve tempo la squadra favorita a vincere il campionato".
A tuo parere, dunque, il risultato maturato lo scorso anno non è lo specchio del valore di questa squadra?
"Lo scorso anno la dirigenza ha fatto un qualcosa di atipico, ovvero creare l'allenatore in casa. La procedura di certo non è semplice, pur conoscendo tutti il valore di Andrea credo che l'essere un neofita abbia portato solo dei danni. Anche se la Juve ha messo a sua disposizione uno staff all'altezza, ma quando vai nello spogliatoio il calciatore guarda te e non i tuoi collaboratori. Pirlo ha pagato questa iniziativa, però l'idea della società di spostare quel ben di Dio dal campo alla panchina non era del tutto errato per il suo acume tattico e la sua fantasia".
Domandone dei domandoni: la Juve con Allegri o un altro allenatore in panchina, avrebbe ottenuto lo stesso risultato?
"Probabilmente no, perché Pirlo è stato danneggiato nel momento in cui è stato calato nel circo degli allenatori in modo così repentino. E' come mettere un domatore di leoni in anticipo nella gabbia, può succedere che vieni attaccato senza nemmeno avere il tempo di reagire".
Credi che la Juve possa essere competitiva con due o tre acquisti mirati?
"Sì, anche se la Juve sta cercando di rinforzare una zona di campo in cui non c'è bisogno. Quello di oggi non è il centrocampo di Pirlo, Pogba e Marchisio, ma ci sono interpreti come Rabiot, Bentancur ed Arthur che sono nel giro delle loro nazionali. Per me non è messa male, se fossi nella dirigenza guarderei più ad acquistare dei buoni difensori. Fisicamente non ci si può più fidare di Bonucci e Chiellini, anche se hanno vinto l'Europeo da assoluti protagonisti. de Ligt, a mio parere, non è un difensore vero, in futuro diventerà il capitano bianconero ma non possiede ancora quella malizia come i due appena citati. La difesa è fondamentale, dei buoni interpreti assicurano poi un costante miglioramento negli altri reparti".
Una grande difesa ha quasi sempre un portiere altrettanto forte. Donnarumma in tal senso può essere un rimpianto?
"Donnarumma ha fatto un grande Europeo, ma ieri ha dimostrato che l'unica uscita compiuta l'ha sbagliata ed è stato fortunato a non prendere gol. E' un grande portiere, ma non è Buffon. Ritengo Szczesny molto affidabile, per questo non avrei problemi se fossi nella Juventus. Sono sicuro che farà la sua parte anche l'anno prossimo".
Ricapitolando: i 40 milioni per Locatelli li metteresti per un difensore, ma di italiani c'è un po' il vuoto dietro Bonucci e Chiellini.
"Sinceramente non è che nei campionati europei ci siano tutti questi grandi difensori, ma scandagliando un po' il mercato lo farei. Mi ha colpito molto Maguire che potrebbe fare al caso della Juve, perché le prende tutte di testa e in fase offensiva è pericoloso quanto Bonucci e Chiellini. Oppure avrei sondato Sergio Ramos, un pensierino era da fare anche se anagraficamente è un po' in là con gli anni. Per vincere la Champions c'è bisogno di gente d'esperienza come lui, seppur non più giovanissimo".
Dybala, che si vocifera esser al centro del nuovo progetto, come lo vedresti negli schemi tattici di Allegri?
"Dipende dai giocatori che vuoi impiegare, perché con il 4-2-3-1 potresti far giocare Morata unica punta e dietro alternare Dybala, Chiesa e Ronaldo. In un attacco a due potrebbe essere l'ideale, soprattutto nel momento in cui i compagni lo aiutano nel portare via gli uomini. Se dovesse rimanere anche il portoghese, Allegri dovrebbe avere il colpo di genio per incastrarli tutti. A questo aggiungiamo anche la carica agonistica, poiché CR7 è arrivato alla Juve per vincere la Champions e non i campionati. E questa è la stessa idea dei tifosi".
Si ringrazia Gigi Maifredi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.