Bonini ricorda la finale dell'84: "Emozionante quel trofeo, la gente si arrampicò sugli alberi per vederci. Porto? Mi auguro Juve in contropiede come a Barcellona"
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero protagonista della vittoria in Coppa delle Coppe del 1984 nella finale di Basilea contro il Porto, Massimo Bonini, per parlare del match di domani sera e non solo:
Non c'è il tempo per pensare troppo alla sconfitta con il Napoli, visto che domani sera c'è già un incontro altrettanto importante in Europa.
"Sì, è una occasione importante. Non è stata una partita così disastrosa quella di Napoli, la Juve ha perso pur creando tante conclusioni nella ripresa. E' andata male per colpa di un episodio, il pari sarebbe stato il risultato più giusto. Le partite precedenti alla Champions sono sempre molto particolari, le motivazioni erano grandi ma magari inconsciamente hai pensato a non farti male. E sei arrivato un po' col freno a mano tirato".
Come sarà la sfida col Porto?
"Il match del Do Dragao sarà il primo tempo, in cui la Juve non dovrà sbagliare nulla. Il Porto, come da tradizione portoghese, è una squadra molto tecnica in grado di mettere in difficoltà chiunque, per cui bisognerà stare molto attenti alle tante frecce nel loro arco. Mi aspetto grande pressing da parte dei bianconeri, soprattutto per disinnescare la loro capacità di creare soluzioni".
Forse Sérgio Conceição, che ben conosce il calcio italiano, proverà a fare un match tattico esattamente come lo fece lo scorso anno Rudi Garcia con il suo Lione.
"Potrebbe esserci questa ipotesi, ma nella prima partita giocata in casa devi sempre cercare di fare il possibile per provare ad ipotecare il risultato. Ecco perché, indipendentemente dall'allenatore, non mi aspetto che il Porto cambierà la propria tradizione offensiva, per cui la Juventus potrebbe tentare di giocarsela in contropiede esattamente come accaduto a Barcellona".
Oltre che una soluzione a tuo giudizio corretta, ti piacerebbe davvero vedere la Juventus in contropiede contro un avversario che sulla carta è più debole?
"Sinceramente non mi piacciono le ripartenze, a me piace la Juventus che aggredisce alto l'avversario. A volte, però, devi adeguarti anche al contesto, in Champions ci vuole anche quell'intelligenza che ti permetta di affrontare nella maniera corretta una squadra organizzata come lo è il Porto".
Potrebbe essere Morata la chiave di volta per il contropiede vincente bianconero ad Oporto?
"A Napoli non è stato incisivo nelle ripartenze, ma è un periodo in cui gli gira male. All'attaccante può succedere di vivere un momento così, qualche mese fa invece riusciva sempre a metterla dentro. Lo spagnolo, anche in questo momento, è un giocatore sempre fondamentale per la propria squadra".
Non vedremo Arthur e Cuadrado, due assenze davvero molto importanti. Quale dei due mancherà di più?
"E' difficile affermarlo, perché la Juventus potrebbe anche non risentire delle loro assenze. La rosa è composta da venticinque titolari, credo Pirlo sia in grado di trovare i due sostituti adatti per la situazione. Senza dimenticarci che il singolo fa la differenza, ma a decidere è sempre il collettivo".
E' trascorso oltre trent'anni da quella vittoria europea in finale contro il Porto. Che ricordi hai di quel match?
"Penso che lo stadio fosse inadeguato per ospitare una partita del genere, ma alcune scene divertenti accadute quel giorno le ricordo molto bene ancora tutt'oggi. Ad esempio il treno, che passava accanto all'impianto, che si era fermato per tutta la durata del match, oppure di quei tifosi che si arrampicarono sugli alberi per godersi lo spettacolo da vicino. La tecnica del Porto ci mise in difficoltà, ma quella Juve fu più brava a non sbagliare nulla. L'equilibrio sostanziale venne rotto da Boniek che fu eccezionale nel vincere un contrasto e a fare il gol che ci consentì la vittoria. Fu una grande emozione vincere quel trofeo, eravamo davvero una grande squadra".
Insomma, se finirà esattamente come nell'84 saresti davvero contento.
"Sarebbe tanta roba, magari (sorride ndr). Per la Juve sarebbe molto importante già segnare un gol che in Europa vale doppio. Le squadre portoghesi tendono a lasciare spazi e non essere impeccabili in difesa, l'importante è che i bianconeri non sbaglieranno nulla ad Oporto".
Si ringrazia Massimo Bonini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.