Ziliani: "La Colombari? Il puzzle della Juventus nei posti di potere è completo"

08.10.2018 18:10 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Ziliani: "La Colombari? Il puzzle della Juventus nei posti di potere è completo"
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© foto di Faniele Buffa/Image Photo Agency

Paolo Ziliani, nella sua rubrica per Il Fatto Quotidiano, commenta così la scelta di eleggere Martina Colombari come presidente del calcio femminile: “Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”, cantava De Gregori a Nino che aveva paura di sbagliare un calcio di rigore. E chissà, forse non è da particolari come questo, l’idea di eleggere Martina Colombari, 43 anni, ex Miss Italia 1991, presidente del calcio femminile, che si giudica un movimento come quello del pallone italico. E però, i particolari cominciano a essere tanti; così tanti da diventare indizi, per non dire prove. Tessere di un puzzle che va sempre più chiaramente componendosi anche se tutti fingono di non vedere: il puzzle del “Condominio Juventus”.

Domanda: sapete come il calcio italiano, quello che negli ultimi anni ha allungato i suoi tentacoli piazzando Andrea Agnelli, presidente Juve, a capo dell’Eca (la confraternita dei grandi club europei), Evelina Christillin, pupilla della Real Casa, nel Consiglio Fifa, Michele Uva, direttore generale Figc nonché strenuo difensore di Agnelli nell’inchiesta Juve-‘ndrangheta, vice presidente Uefa e Roberto Rosetti, ex arbitro torinese, presidente della Commissione arbitri Uefa, sapete –dicevamo –come si è giunti alla candidatura di Martina Colombari, moglie di Alessandro Costacurta sub commissario Figc e opinionista Sky? È la Gazzetta a raccontarcelo. “La scelta – trascriviamo testualmente – è ricaduta sulla Colombari al termine di un vertice tra il direttore generale della Figc, Michele Uva, il responsabile dei settori giovanile e femminile della Juventus Stefano Braghin, e Alessandro Costacurta, che della Colombari è marito da 14 anni”. AVETE CAPITO BENE: occorre eleggere il presidente del calcio femminile e due alti rappresentanti federali si riuniscono col tecnico della Juves donne (chissà perché non del Tavagnacco o dell’orobica Bergamo) e decidono che nessuno è meglio della moglie del subcommissario: quello che in tv, a dispetto del suo passato milanista è riuscito ne ll’impresa di dire che “Pjanic e Matuidi sono il miglior centrocampo del mondo”, e pazienza se al Real giocano Modric, Kroos e Casemiro, l’importante è compiacere gli amministratori del Condominio”.

“Per la cronaca: l’assemblea elettiva prevista per domani a Cremona è stata rinviata. Che qualcuno voglia ribellarsi? Voi direte: dopo la D’Amico che intervista Buffon, con Costacurta che sistema la moglie a capo del calcio femminile si è superato il limite, ormai Federazione e Juve sono diventate una cosa sola, due cuori e una capanna che fanno e disfano, eleggono Rosetti e silurano Collina e insediano in ruoli apicali i propri congiunti, meglio se simpatizzanti- Juve come da sempre lo è la bella Martina. Beh, siete maliziosi. Perché nel vertice a tre, onde evitare di essere accusati di partigianeria, i nostri eroi hanno individuato una candidatura alternativa a prova di bomba (e di critiche): quella di Walter Veltroni, l’ex segretario Pd, tifosissimo bianconero, che ha curato la mostra “Black and White Time: 120 anni di Juventus” tenuta al J-Museum dell’Allianz Stadium a Torino. Insomma: con una bella mano di vernice bianca e nera il calcio italiano sta portando a termine il suo processo di ristrutturazione. Tra poco, quando giocherà la nazionale l’inno di Mameli sarà sostituito dall’inno “Juve, storia di un grande amore” e tutti diranno che si tratta di cosa buona e giusta. Il calcio è finito, andate in pace. Amen”.