Vocalelli: "E se Dybala giocasse più indietro? Pirlo ci provò e diventò... Pirlo"

02.12.2020 14:10 di Rosa Doro Twitter:    vedi letture
Vocalelli: "E se Dybala giocasse più indietro? Pirlo ci provò e diventò... Pirlo"
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Sulle pagine de La Gazetta dello Sport, Alessandro Vocalelli ha parlato del ruolo di Paulo Dybala: "Domenica, a Benevento, è rimasto fuori Ronaldo. Oggi toccherà a Dybala. Nel derby, perché squalificato, sarà la volta di Morata. Insomma, è turnover continuo, a volte obbligato, tra i tre grandi attaccanti della Juve. Di una Juve, a dispetto della classifica, forte e piena di soluzioni. Come accordare Dybala con la coppia Ronaldo-Morata? Chiedendo sicuramente al centravanti spagnolo quel movimento, quel sacrificio, che è nelle sue corde. E forse provando a domandarsi se per Dybala - una tesi da discutere o magari una suggestione - non si potrebbe immaginare un percorso tattico, un’evoluzione mi verrebbe da dire, alla portata di un campione così. Alla Juve, se ne parla da quattro mesi, manca un regista, un centrale, un playmaker: ognuno può dargli il nome che preferisce, perché tanto non rende l’idea. Ma perché questo catalizzatore di gioco - che forse è il termine più adatto - non potrebbe essere proprio Dybala? D’altronde è piena la storia di calciatori che hanno fatto il passo decisivo in avanti - e non è un paradosso - arretrando la loro posizione.

È successo, per fare l’esempio meno rumoroso, con Liverani. Che ha cominciato alla Viterbese da trequartista, per poi essere trasformato da Cosmi in un regista capace di spopolare a Perugia, far bene alla Lazio, conquistare la Nazionale italiana. È successo, per alzare notevolmente l’asticella, proprio con Pjanic alla Juve: quando Allegri ha ammorbidito le sue smanie da incursore per farne il cervello della Juve. È successo per andare all’attualità illuminante nell’Atalanta di oggi, con Gomez, che da seconda punta è stato trasformato da Gasperini in un formidabile tuttocampista. In questo modo Dybala potrebbe anche uscire dalla difficile coesistenza, almeno così si dice, con Ronaldo alla Juve e con Messi nell’Argentina. E poi… E poi, ah sì, qualcosa di simile è già successo proprio con Pirlo. Anzi, proprio a Pirlo. Se non ci avesse pensato Mazzone a metterlo trenta metri più indietro, sarebbe mai diventato quel meraviglioso campione, anche del mondo, che abbiamo ammirato?".