Vlad Marin: "Alla Juve ho avuto problemi con Zanchetta"

L'ex laterale della Primavera juventina, Vlad Marin, ha rilasciato un'intervista a Laziopress.it. Il giovane calciatore ha raccontato la sua storia: ‘’Sono arrivato a Messina con grandi speranze di far bene – continua Marin in esclusiva per Laziopress.it – inizialmente mi son trovato un po’ in difficoltà perché non avevo fatto il ritiro con la squadra, sono arrivato a Settembre. Ho giocato 4 partite, poi a Novembre ho avuto un brutto infortunio che mi son portato avanti per tutta la stagione (lesione di secondo grado ai legamenti della caviglia ndr). Ora sto bene, mi alleno, corro. E’ stata una stagione d’inferno a Messina, sono uscite tante voci: prima dovevo andare a Bari, poi a Crotone, infine a Perugia. Il prossimo anno spero di trovare una realtà in cui fare bene, alla fine basta un anno per esplodere. Ho bisogno di giocare, prendere fiducia nei miei mezzi. Guarda Cataldi, ha fatto benissimo a Crotone e adesso gioca in Serie A.’’
E poi? Poi la sua storia, l’arrivo in Italia, gli inizi tra Pomezia e Pescatori Ostia e infine l’approdo alla Lazio, la squadra di una vita: ‘’Mia madre sta in Italia da quasi 15 anni, io vivevo coi miei zii in Romania. Nel mio paese giocavo per strada - continua Vlad - non sono mai entrato in un centro sportivo (ride ndr). Iniziai a giocare col Pomezia, rimasi lì fino all’età di 11 anni. Poi ci fu un torneo, inizialmente feci un provino con la Roma, poi dopo due giorni mi chiamò subito la Lazio e andai al Dabliu. La mia avventura è iniziata così. Un bilancio del mio periodo alla Lazio? Sicuramente positivo, è la squadra per cui tifo, mi ha dato un grande onore giocare con quella maglia. Chi mi ha più impressionato? Keita, assolutamente. Io giocavo a sinistra, lui davanti a me. Era una cosa fantastica (ride ndr). Poi anche Barreto. I mister più importanti? Inzaghi e Bollini, lui mi ha fatto salire in primavera, ha creduto nelle mie qualità. Sotto il profilo tattico è un gran conoscitore di calcio. Inizialmente giocavo alto a sinistra, poi dai Giovanissimi Nazionali in poi sono andato dietro. Con la palla non sono Keita, ma ho le caratteristiche per fare il terzino. A volte ci sono anche treni da prendere al volo…’’.
Sireni inglesi: nell’estate del 2012 il Man City chiama, Vlad risponde presente. Un’occasione così capita una volta sola. E allora ecco un’altra avventura, stavolta nella patria del calcio: ‘’E’ stata un’esperienza sicuramente positiva, negativa solo per questioni burocratiche. Ho aspettato mesi e mesi per il permesso di lavoro. E alla fine sono andato via. In quanto cittadino rumeno non potevo rimanere in Inghilterra per più di un anno, infatti speravo di ottenere la cittadinanza italiana per poter restare a lavorare lì. Che tipo era Balotelli? Non riesco a capire perché sui giornali viene etichettato in quel modo, non lo so proprio. Ci parlavo spesso, era un bravissimo ragazzo. Poi i giocatori della prima squadra mi davano tanti consigli, ad esempio Kolarov, Tevez che ho poi rincontrato alla Juve. Mi sono allenato tanto tempo con loro. Pranzavamo insieme, stavamo spesso in contatto. E’ stata sicuramente un’esperienza formativa. Poi è arrivata la Juventus e mi ha preso…’’.
Ritorno in Italia, questa volta a Torino e con la Juve. Esordio? Scherzi del destino, in Supercoppa Italiana Primavera proprio contro la Lazio: ‘’E’ stato stranissimo, non mi andava neanche di festeggiare a fine partita, sono cresciuto con quel gruppo di ragazzi e quasi mi dispiaceva per la vittoria. Ma è stato bello tornare in Italia, ho ritrovato tutto. Alla fine io sono cresciuto qui, dentro di me ho i costumi italiani. Il periodo in prestito alla Roma? Ho colto al volo l’occasione, alla Juve ebbi molti problemi con l’allenatore, Zanchetta. Non mi trovavo bene, la Roma mi voleva prendere già a Settembre, quando io andai alla Juve. Però non volevo, essendo tifoso della Lazio non me la sentivo. Poi è andata bene, mi hanno convocato 3 volte in Serie A, è stata un’esperienza positiva. Il futuro? Trovare la mia dimensione, l’importante è giocare, qualche offerta c’è ma ancora niente di concreto.’’