Tudor eredita Koop ed errori non suoi

Tudor eredita Koop ed errori non suoi TuttoJuve.com
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di Redazione TuttoJuve

Il collega Vocalelli su Gazzetta parla di Tudor, ecco alcuni concetti. 

Juventus, Tudor tra sacrifici e scelte imposte.

"Non si può negare che la Juve, questa Juve, che pure sta guidando con fermezza - e magari qualche pareggio di troppo, che ha finito per procurargli più di una critica - non sia però completamente la “sua” Juve. A cominciare da Koopmeiners, che avrà l’ennesima occasione all’ora di pranzo, e rappresenta la punta dell’iceberg di un mercato - quello di un anno e mezzo fa - che i bianconeri stanno ancora pagando pesantemente. Già, perché lo stesso Koopmeiners ci ricorda, involontariamente, il braccio di ferro che Giuntoli ha affrontato con l’Atalanta nell’estate scorsa e gli oltre 55 milioni che sono usciti dalla cassa bianconera. Metteteci i tanti denari spesi poi per Douglas Luiz e Nico Gonzalez - allontanati senza alcun rimpianto dopo appena un anno - e avrete il quadro completo della situazione. Di una situazione che Tudor ha appunto ereditato e con cui si trova costretto - è proprio il caso di dirlo - a fare i conti. L’esatto opposto, come ci ha tenuto a far capire, di Fabregas".

Una Juve non sua: Tudor tra mercato ereditato e criticità tattiche

La gestione di Tudor alla Juve è iniziata in salita. Ha accettato la sfida con grande professionalità, ma si è trovato a lavorare con una rosa definita da altri. Emblema di questa distanza è il caso Koopmeiners, il cui arrivo è costato oltre 55 milioni di euro e che rappresenta solo la punta dell’iceberg di un calciomercato 2024 molto oneroso e, a tratti, discutibile.

Tudor tra Vlahovic, Openda e un mercato a risorse limitate

Nel mercato più recente, la Juventus ha dovuto fare i conti con risorse limitate, operando scelte condizionate più dal bilancio che dal progetto sportivo. Lo scambio tra Joao Mario e Alberto Costa, ad esempio, non sarebbe mai stato approvato da Tudor, che invece aveva investito sul portoghese.

Anche la gestione di Dusan Vlahovic ha complicato i piani. L’acquisto di Openda per 43 milioni è stato un investimento fatto in ottica futura, ma non prioritario per un tecnico che avrebbe preferito rinforzi sulle fasce e in mediana.