Torreira: "Non sento voci di mercato"

26.02.2018 00:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Torreira: "Non sento voci di mercato"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il centrocampista della Samp, Lucas Torreira, è stato ospite de La Domenica Sportiva. L'uruguaiano, accostato alla Juventus, ha parlato anche delle voci di mercato che lo riguardano: "Oggi è stata molto dura, l'importante è vincere - ha esordito Torreira -. Qualche errore lo commettiamo sempre ma lo vedremo in settimana. Recuperare palloni? Do il massimo per aiutare la squadra. Giampaolo ci chiede di divertirci e far divertire i tifosi. L'anno scorso abbiamo avuto un piccolo calo mentale, arrivato anche quest'anno. Ci siamo rialzati e stiamo facendo un ottimo campionato. Vogliamo raggiungere l'obiettivo che è l'Europa League, per dare una gioia ai tifosi. Milan? Sono in grande forma, e quando ti abitui a vincere le cose riescono meglio per la fiducia. A noi hanno fatto correre tanto dietro il pallone e abbiamo avuto solo un'occasione da gol. Il gol di Zapata? Sì, anche secondo me voleva crossare. È stato bravo a dirlo (ride, ndr). C'era l'attaccante che entrava e voleva metterla in mezzo. Basket? Dopo il calcio per me è la cosa migliore. Seguo tutti i campionati, l'NBA, la nazionale uruguayana... è un grandissimo sport. Tifo Golden State e Curry. Pescara? Arrivò Oddo ad allenare la Primavera.

Avevo fatto la preparazione con la prima squadra e prima di iniziare il campionato mi ha chiamato, dicendomi che dovevamo parlare. Mi ha detto che al massimo avrei potuto fare la C da trequartista. Non capivo cosa volesse dirmi, e lui mi disse di provarmi davanti alla difesa. Perché recuperavo palloni e giocavo verticale a due-tre tocchi. La sua scelta mi ha cambiato la vita. Mi sento un regista, perché il gioco parte quasi sempre dal mediano e noi amiamo giocare centralmente. Molti palloni passano da me, questa cosa mi piace. Con i primi soldi che ho preso ho aperto una macelleria e ora la mia famiglia lavora lì. In Uruguay la carne è il piatto più importante. Per me avere il supporto della famiglia è molto importante, cerco sempre di seguire le radiocronache di mio papà ad esempio. Mercato? Si parla sempre di tante squadre. Io queste cose non le sento, quando gioco cerco sempre di dare il massimo per la squadra e i compagni e di divertirmi. La somma di 50 milioni che dice il presidente nella mia testa non ci sarà mai, di quello si occupa il mio procuratore. Io voglio solo giocare. La squadra del mio cuore è il 18 Luglio, squadra del mio paese. Ora sono contento di stare a Genova in questa squadra, stiamo facendo un ottimo campionato. Un soprannome? Nano, mi ci chiamano anche in squadra".