Spalletti alla Juventus: 4-3-3 o 4-2-3-1? Le due facce del calcio del nuovo tecnico bianconero

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di Redazione TuttoJuve

Spalletti alla Juventus: 4-3-3 o 4-2-3-1? Le due facce del calcio del nuovo tecnico bianconero ne parla Corsport,

Luciano Spalletti arriva alla Juventus con una missione chiara: riportare la squadra in Champions League e dare un’identità tattica stabile dopo le incertezze dell’era Tudor. La prima grande domanda riguarda il modulo: 4-3-3 o 4-2-3-1? Due schemi che hanno segnato la carriera del tecnico toscano, entrambi simboli del suo calcio moderno e offensivo.

Il marchio Spalletti: difesa a quattro e identità chiara

Fin dai tempi dell’Udinese, Spalletti ha sempre puntato sulla difesa a quattro come base del suo gioco. Dalle due esperienze alla Roma, passando per lo Zenit, l’Inter, il Napoli e la Nazionale, il tecnico ha mantenuto coerenza tattica: su 693 partite in carriera, solo in 36 ha utilizzato una retroguardia a tre.

Il suo modulo simbolo resta il 4-2-3-1 dei tempi della Roma di Totti “falso nueve”, ma il suo trionfo più importante – lo Scudetto col Napoli – è arrivato con un 4-3-3 dinamico e verticale, costruito su Lobotka regista, le mezzali Anguissa e Zielinski, e il tridente Lozano-Osimhen-Kvaratskhelia.

La nuova Juve di Spalletti: interpreti e possibili moduli

Con l’arrivo dell’ex CT azzurro, la Juventus potrebbe tornare al 4-3-3, ma con la possibilità di evolversi in un 4-2-3-1 fluido.
In questo sistema, Teun Koopmeiners sarà uno degli elementi chiave: l’olandese, già valorizzato da Thiago Motta, può muoversi tra mediana e trequarti, trasformando il modulo a seconda delle fasi di gioco e creando imprevedibilità negli inserimenti centrali.

Un altro nodo tattico riguarda Kenan Yildiz, che con Spalletti potrebbe tornare nel suo ruolo naturale di esterno sinistro, ispirandosi a Kvaratskhelia. Dusan Vlahovic, invece, dovrà interpretare il ruolo di centravanti come faceva Osimhen nel Napoli campione d’Italia.