Sacchi a Gazzetta: “Giù le mani da Sarri, Cuadrado espulsione troppo severa”

09.12.2019 08:30 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Sacchi a Gazzetta: “Giù le mani da Sarri, Cuadrado espulsione troppo severa”
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© foto di Chiara Biondini

Arrigo Sacchi commenta su Gazzetta la Juventus: “La Juventus, unica squadra imbattuta in Europa, cede contro una Lazio in grande forma. I bianconeri di Sarri partono bene come non mai: bel possesso, ottime verticalizzazioni, palla che viaggia veloce, pressing e raddoppi a iosa. Gli uomini di Inzaghi soffrono e traballano. I bianconeri segnano con il risorto Ronaldo dopo una splendida azione. Potrebbero arrotondare il risultato, sbagliano alcuni gol: mai vista quest’anno una Juve così bella ed armoniosa. La Lazio soffre ma non crolla, aspetta momenti migliori. I ritmi della Juventus sono elevati, il pressing continuo grazie a una squadra compatta e organica come non mai. La domanda che veniva naturale era: quanto continueranno con questa intensità? I primi 30-35 minuti sono stati da ricordare, mentre negli ultimi 10 si è notata una flessione. I biancazzurri hanno più spazio e tempo per le giocate. Si infortuna Bentancur, uno dei migliori.  Nel secondo tempo e in particolare dopo l’espulsione, per me forse troppo severa di Cuadrado, la Lazio di Inzaghi dilaga. I biancazzurri, sorretti da una straordinaria forma, segnano un gol da favola per tempismo e qualità tecnica con il miglior Milinkovic della stagione. Complimenti ai ragazzi di Inzaghi che ormai sono una certezza. Non condivido le critiche severe che hanno subito Sarri e i suoi uomini.

Quest’incontro ha fatto capire a tutti, giocatori e giornalisti più attenti, che la strada iniziata nel primo tempo può essere quella vincente in Europa. Ora è fondamentale che i giocatori juventini seguano il loro tecnico con convinzione. In Europa è determinante l’organizzazione di squadra che innalza il lavoro di ogni singolo, dà coraggio e rende creativi. Così devono fare i bianconeri, capeggiati dal loro leader e capitano Leonardo Bonucci. Persona intelligente e grande giocatore, mi rifiuto di credere che abbia mancato di rispetto al suo allenatore. Si vince uniti praticando un calcio positivo e di dominio basato sul bel gioco e sull’organizzazione. Occorre un gruppo che possegga, prima di tutto: modestia, generosità, passione ed entusiasmo. Un team con etica del collettivo e del lavoro, con un obiettivo condiviso e dove tutti durante la settimana lavorano con impegno dando tutto se stessi. Una vera squadra nello spirito e nel gioco. Un gruppo pensante ed intelligente. In Europa si vince quasi sempre con il collettivo e l’organizzazione e il dominio del gioco. Solo saltuariamente si è vinto con un football difensivo o puntando prevalentemente sui fuoriclasse.”.