Paolo Maldini: "La Juventus mi voleva, ma rifiutai, volevo chiudere la carriera al Milan"

Paolo Maldini, durante l'intervista rilasciata a Sky, ha svelato curiosi aneddoti sulla sua carriera, fra cui uno riguardante la Juventus:
"La Juventus mi voleva. Una volta capitò anche all’intervallo di un Milan-Juve. Non c’era ancora Berlusconi, anche allora le mie intenzioni erano chiare. Mi sarebbe piaciuto vincere con il Milan, sono stato ripagato. Nel 1994 sono stato vicino alla Coppa del Mondo, ci sono rimasto male. Ma come posso lamentarmi per tutto quello che mi ha dato il calcio? Non posso, assolutamente…"
Poi ha continuato:
"L'addio? Il ‘saluto’ della Curva nel giorno del mio addio al calcio è stata una cosa che non mi aspettavo. Pensandoci già quella sera, quanto successo mi ha reso distante da quel tipo di mondo. Mi ha reso anche felice da un certo punto di vista. Nessuno nel club ha preso una posizione, non è stata una cosa molto carina. Forse è stato il sigillo alla carriera. Lite con Capello? Una persona che ha condiviso parte della mia carriera è stata Capello. L’ultimo anno al Milan abbiamo litigato, quasi a metterci le mani addosso. Mi ha mancato di rispetto, credeva che l’avessi tradito. Ma non era così, l’ho odiato per qualche mese. Dopo la cosa è passata con il tempo. Quando ho perso le staffe? Nel 2002 dopo il Mondiale. Mi sono sentito maltrattato dalla stampa, il rispetto dei compagni c’è sempre stato. Il modo in cui è finito quel Mondiale non è stato bello. In modo particolare ricordo l’ultima conferenza, dove un giornalista mi chiese se mi sentissi un raccomandato. Andai via, potevano dirmi di aver giocato male. Ma non altro. Quello è stato un percorso, una crescita continua”.