Oristanio, l'ex tecnico Peluso: "Lo aveva richiesto anche la Juve"
Ai microfoni di TvPlay è intervenuto Antonio Peluso, ex tecnico di Gaetano Oristanio, talento di proprietà dell'Inter, attualmente in prestito al Cagliari:
Lei ha allenato Oristanio da giovanissimo, ma si aspettava questo suo rendimento in Serie A?
“Sì, perché Gaetano sin da piccolo era un ragazzo che aveva sia enorme qualità che prospettiva. Sin da subito è stato richiesto dai grandi club d’Italia: dall’Inter, passando per la Roma, alla Fiorentina e alla Juve”.
Ce lo può descrivere dal punto di vista personale?
“Lui ha iniziato con il papà, che aveva una scuola calcio a Roccadaspide. Poi, insieme a suo padre, è venuto da noi, dove ha giocato nella categoria esordienti e mini giovanissimi. E’ andato all’Inter a 13 anni e mezzo. Caratterialmente? E’ un ragazzo esemplare, molto serio e dedito al lavoro. Lui ha fatto tutta la trafila all’Inter, dove ha vinto anche due Scudetti delle giovanili. Al primo contratto che ha stipulato con il club nerazzurro, dopo la Primavera dove ha giocato sotto età, è andato due anni in Olanda al Volendam”.
Oristano, infatti, è dovuto andare in Olanda per giocare. Questo è un segno che in Italia non si crede realmente nei giovani?
“Innanzitutto, questo dimostra il suo carattere. Non gli è stata data l’opportunità che si meritava, ma giocare all’Inter in prima squadra non è mai facile per un giovane. Non si vede tutti i giorni un ragazzo di 18 anni andare nella serie B olandese, dove ha disputato un campionato da protagonista. Nel Volendam, poi, restò un altro anno per giocare in Eredivisie, dove riuscì a vincere il premio del miglior talento. Non è assolutamente facile, vista la scuola giovanile dell’Ajax, aggiudicarsi un trofeo del genere in Olanda”.
Ci può indicare il ruolo dove Oristanio può esprimere al meglio le sue qualità?
“Lui è un 10, può giocare sulla trequarti oppure attaccante esterno sia in un 4-3-3 che in un 3-4-3. Lui, vista la sua esplosività, può partire partire da destra per poi accentrarsi: ha sia qualità di rifinitura che di tiro”.
Vede a breve una convocazione di Oristanio nella Nazionale maggiore guidata da Luciano Spalletti?
“Sicuramente, è uno dei giocatori in quella fascia d’età che ha più talento. Io gli auguro di arrivare in Nazionale. Ci può arrivare, almeno per me, perché ha qualità e testa. E’ un ragazzo molto equilibrato che sa quello che vuole, è stato sin da piccolo così”.
Si sta parlando in queste ore di uno scambio tra Oristanio e Nandez, che ne pensa a tal riguardo?
“Gaetano a titolo definitivo al Cagliari? Sono operazioni che decidono i due club. Penso che comunque stare un anno al Cagliari a giocare con continuità sia un’ottima scelta”.
Oristanio è un talento campano, come mai non è passato per il Napoli?
“Il Napoli non ha una struttura per competere con i migliori club italiani a livello giovanile. Stiamo parlando di centri sportivi, di convitti. Non si va via perché si è contro il Napoli, ma perché non ci sono gli investimenti. Il club partenopeo è una realtà importante a livello di prima squadra, ma dal punto di vista del settore giovanile non è paragonabile alle migliori realtà italiane. Inter, Milan, Fiorentina, Bologna, Juve e Roma offrono molto di più alle famiglie: si prendono carico di tutte le spese, mentre il Napoli non lo fa assolutamente. C’è un investimento sul giocatore, che il club partenopeo non compie. Questa è una triste realtà. Per non far partire questi ragazzi, il Napoli dovrà adeguarsi alle altre”.
Il lavoro della ‘Peluso Academy’ è sotto gli occhi di tutti, ma c’è qualche altro ragazzo pronto per andare a giocare nel settore giovanile delle big?
“Non mi piace fare nomi, ma abbiamo nel nostro gruppo Under 14 abbiamo 4-5 profili interessanti che l’anno prossimo potrebbero andare nelle squadre professionistiche”.