Napoli, Di Lorenzo: "L'Italia? Ci sentiamo addosso questa grande responsabilità"

<strong>Giovanni Di Lorenzo</strong> ha raccontato la sua storia a <em>Vivo Azzurro TV</em>, partendo da quando sognava di diventare calciatore fino ai due Scudetti, la fascia di capitano del Napoli e alla Nazionale: "Segnare è la gioia più bella e per questo da bambino giocavo attaccante. Mi avevano soprannominato 'Batigol', poi piano, piano sono scalato dietro fino a diventare difensore. I traguardi che ho raggiunto con il Napoli e l'Italia sono qualcosa che mai mi sarei immaginato di raggiungere, quando ci arrivi dopo un percorso come il mio è ancora più bello. Il segreto è non aver mai mollato".
<strong>La sua gavetta è stata importante?</strong>
"Ho giocato prevalentemente al Sud, ma anche a Cuneo. Sicuramente gli anni nelle categorie inferiori a Reggio Calabria e Matera mi hanno aiutato moltissimo. C’è stato un periodo in cui mi sono trovato senza squadra, non sono stati momenti facili, ma con il supporto dei miei familiari e della mia ragazza, che poi è diventata mia moglie, sono riuscito a superarli. La gavetta è stata veramente importante, credo di essere cresciuto più in fretta rispetto ad altri ragazzi. Sono andato via di casa molto giovane, scendendo dalla Toscana fino a Reggio Calabria. Diventare calciatore è sempre stato il mio sogno, un sogno che poi è diventato un obiettivo perché ho iniziato a vederlo sempre più vicino”.
<strong>Che cosa le suscita giocare con l'Italia?</strong>
"La prima chiamata è stata una sorpresa, non me l’aspettavo. Da lì è iniziato tutto, sono ormai diversi anni che faccio parte di questo gruppo e indossare la maglia della Nazionale è per me un grande orgoglio, un onore. L’Europeo è stato bellissimo, siamo stati più di un mese insieme e c’era un’atmosfera incredibile. Uno dei segreti è stato il fatto di pensare tutti a un solo obiettivo e avere una testa unica. Il saper fare gruppo ha fatto la differenza”.
<strong>Ha fiducia per le prossime gare?</strong>
"Veniamo da un periodo non bellissimo, dovremo cercare di dare tutti qualcosa in più perché quello che abbiamo fatto finora non è bastato. Il tempo è poco quando si viene qui a Coverciano e dovremo sfruttarlo al massimo per andare al Mondiale. Ci sentiamo addosso questa grande responsabilità e vogliamo raggiungere la qualificazione a tutti i costi".