Marotta: "Milan-Como a Perth? Si sottrae una partita ai tifosi, gli effetti andranno valutati in seguito"

Marotta: "Milan-Como a Perth? Si sottrae una partita ai tifosi, gli effetti andranno valutati in seguito"TuttoJuve.com
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di Alessandra Stefanelli

Il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta è intervenuto durante l’evento di presentazione del libro “Il calcio del futuro tra intelligenza artificiale e azioni ecosostenibili”, affrontando vari temi legati al presente e al futuro del movimento calcistico.

"Il calcio oggi è simile a un’azienda: la governance dipende molto dagli azionisti, ma la parte organizzativa è composta da persone che rappresentano i vari staff", ha spiegato Marotta. "A Appiano Gentile stiamo rinnovando il centro sportivo: ho detto all’architetto di immaginare quello che sarà il calcio tra 15 anni. Gli staff aumentano sempre di più: all’Inter abbiamo 20 psicologi. Credo molto nel far crescere l’aspetto mentale, che rappresenta gran parte della performance dell’atleta".

Sugli strumenti moderni di valutazione dei giocatori: "Gli algoritmi aiutano ad avvicinarsi a una decisione, ma alla fine è la mente che decide. Nel calcio non esiste un vero 'test di ingresso' come nelle aziende, quindi capita di scoprire problematiche solo dopo. La differenza tra talenti e campioni la fa proprio la sfera mentale".

L’aneddoto su Cristiano Ronaldo: "È diverso rispetto agli altri. Quando andavamo in ritiro analizzava persino l’acqua minerale prima di berla, chiedendo ai dottori spiegazioni. Se gioca ancora a certi livelli è perché usa l’intelligenza per arrivare a quelle componenti".

Su Modric a 40 anni in Italia: "Non è un problema, anzi è positivo. I ragazzi possono innamorarsi di un campione così. Il problema è che il nostro campionato è diventato di transizione: oggi arrivano i grandi calciatori a fine carriera. Il Real Madrid ha preso Mastantuono a 60 milioni, in Italia al massimo spendiamo 30-35 per un giovane. In più, senza plusvalenze non saremmo in grado di chiudere i bilanci: nel 2000 era raro vendere i giocatori, oggi è una necessità".

Stadi e modernità: "San Siro accompagna pagine romantiche, io la prima partita dell’Inter l’ho vista lì nel 1966 contro il Benfica. Ma bisogna essere moderni e innovare. Fare uno stadio nuovo significa anche questo".

Milan-Como a Perth: "San Siro non sarà disponibile in quel periodo e Milan e Como hanno scelto di fare un’esperienza particolare. Dal punto di vista etico e sociale si sottrae una partita ai tifosi, ma va vista come una necessità di forza maggiore e come una sperimentazione i cui effetti saranno valutati in seguito".