Juventus, il riscatto silenzioso di Rugani: il bianconero con più vittorie in rosa
Daniele Rugani ha vissuto un momento molto particolare della sua carriera alla Juventus. Il difensore, nato a Lucca il 29 luglio 1994, si è trovato in una condizione che pochi avrebbero immaginato solo pochi mesi fa. Dopo un periodo trascorso ai margini delle scelte tecniche e un’estate in cui sembrava destinato a lasciare Torino, Rugani è stato chiamato ad essere titolare, complici gli infortuni e le difficoltà che hanno falcidiato il reparto difensivo bianconero. Una settimana fa ha rinnovato addirittura il suo contratto fino al 2028, lui che tra i giocatori attualmente in rosa, è quello che ha vinto il maggior numero di match sia in Serie A (90) che tra tutte le competizioni (111) in maglia bianconera. Fino a oggi, sotto la guida di Igor Tudor, era diventato una delle certezze di un reparto falcidiato dai problemi fisici e ora, dopo l’esonero del tecnico croato, resta da capire se resterà centrale anche nell’eventuale nuovo progetto del mister che verrà.
L'infortunio di Bremer ha spinto avanti Rugani
L’infortunio di Gleison Bremer, colonna portante della difesa juventina, ha riscritto le gerarchie della retroguardia. La squadra si era trovata improvvisamente priva del suo leader difensivo, e questo ha reso Rugani una risorsa fondamentale. Tudor, arrivato con l’obiettivo di ricompattare la squadra e ridare solidità, aveva scelto di affidarsi a lui per esperienza e conoscenza del contesto. Kalulu, utilizzato spesso sul centrodestra, non ha ancora raggiunto la piena condizione fisica, mentre la soluzione con Gatti al centro dei tre difensori non aveva convinto per equilibrio e letture difensive. In questo quadro, Rugani è stato finora prezioso: discreto, puntuale, capace di adattarsi sia a tre che a quattro dietro.
La difesa, orfana di Bremer, ha avuto la necessità di un uomo d'esperienza lì in mezzo: anche se la Juve non figura nella lista delle quote vincente Champions League, la presenza di Rugani aiuterà sicuramente la squadra a tappare una falla che – altrimenti – rischierebbe di avere serie ripercussioni sulla competitività dei bianconeri.
Dalla lista dei cedibili al rinnovo fino al 2028
Il destino del centrale bianconero sembrava segnato già un anno fa. Rugani era stato inserito tra i giocatori sacrificabili, ma nessuna delle offerte ricevute aveva convinto né il club né il giocatore stesso. Rimasto per scelta personale, ha accettato di ridursi l’ingaggio e di firmare un nuovo contratto fino al 2028, gesto che testimonia un legame sincero con l’ambiente juventino. Dopo due parentesi lontano da Torino, a Rennes, Cagliari e all’Ajax, è tornato con la volontà di chiudere il cerchio in bianconero. Un segnale non scontato in un’epoca di continui cambi di maglia e di scelte guidate dal mercato. Il rinnovo, avvenuto con grande discrezione, lo ha riportato a essere una figura rispettata nello spogliatoio.
Rugani conosce la Juventus come pochi. È arrivato nel club nel 2012, dopo la trafila nelle giovanili dell’Empoli, e da allora ha vissuto tutte le fasi del ciclo vincente bianconero. Ha lavorato con allenatori diversi, da Massimiliano Allegri ad Andrea Pirlo, fino a Igor Tudor, accumulando esperienza e una conoscenza profonda delle dinamiche interne dello spogliatoio. Nonostante le poche presenze negli ultimi anni, è rimasto un punto di riferimento per serietà e comportamento. I compagni e lo staff lo considerano un professionista affidabile, sempre pronto a rispondere quando serve.
In attesa del nuovo corso
L’esonero di Tudor apre ora un nuovo scenario. La Juventus dovrà ridefinire assetto e priorità, ma Rugani parte ancora una volta da una posizione di affidabilità guadagnata sul campo. Non è escluso che il nuovo allenatore decida di puntare su di lui per la sua duttilità e la capacità di gestire il gruppo, in un momento in cui la squadra ha bisogno di figure solide anche dal punto di vista umano. Il difensore lucchese, ormai veterano a tutti gli effetti, incarna l’idea di continuità e appartenenza che la società intende preservare. Da riserva silenziosa a titolare per necessità, Rugani ha risposto sempre con i fatti. E anche stavolta, mentre la Juve cerca una nuova guida, sarà pronto a farsi trovare lì, nel posto che conosce meglio: al centro della difesa bianconera.
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