Juventus, identità ritrovata e nuovi equilibri in vista derby

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di Redazione TuttoJuve

Contro lo Sporting Lisbona la Juventus non è andata oltre il pareggio, ma la prestazione ha lasciato sensazioni incoraggianti. Dopo pochi giorni di lavoro, Luciano Spalletti ha già dato una traccia chiara alla squadra: più ritmo, più aggressività, più coraggio nel proporre gioco. La Juve ha sofferto in avvio, andando sotto con Maxi Araujo e rischiando il raddoppio sulla traversa di Trincão, ma ha poi reagito con personalità.
Nonostante il risultato, si è vista una squadra capace di verticalizzare e di muovere palla con rapidità. Elementi che erano spesso mancati. Il pareggio non cancella le difficoltà, ma offre un segnale di crescita in vista del derby con il Torino, primo vero banco di prova per il nuovo allenatore.

Pronostici, statistiche e prospettive
La Juventus si mostra come una squadra in fase di definizione: nelle lavagne delle scommesse la quota per lo Scudetto resta relativamente alta per la Juve, segno che il potenziale è riconosciuto, con una discontinuità che abbassa le speranze immediate. Le piattaforme di pronostico indicano una probabilità di vittoria nelle prossime partite leggermente inferiore rispetto alle rivali più solide, con un buon bilanciamento tra fiducia nel progetto e cautela per i risultati recenti.
Dal punto di vista statistico, l’analisi dei dati pre e post cambio di allenatore evidenzia alcuni elementi interessanti: dopo l’alternanza di risultati sotto la guida di Igor Tudor, la partita con l’Udinese (3-1 in casa) ha segnato un salto in avanti. La squadra ha collezionato sopra il 70% di possesso palla nei 20 minuti finali, ha creato 4 occasioni limpide e ha aumentato la percentuale di duelli vinti in zona mediana fino al 58 % (rispetto al 47 % media precedente).
Ciò nonostante, la media realizzativa resta ancora bassa: la squadra segna in partita, ma si trova spesso a fare «il conto degli errori» per vincere. In chiave comparativa con le prime tre della classifica, la Juve ha una differenza reti inferiore di -0,8 gol a partita e subisce in media 0,4 tiri in più nello specchio ogni 90 minuti, numeri che mostrano margini di crescita. 
Guardando al prossimo ciclo di impegni, la “fiducia vigile” intorno al club è ben comprensibile: l’arrivo di Luciano Spalletti come nuovo allenatore è considerato un segnale forte e dà alle quotazioni della Juve un leggero rialzo. Le previsioni per le prossime tre partite assegnano alla Juve una probabilità di vittoria del 40 % circa, un pareggio al 33 % e una sconfitta al 27 %. Il messaggio è chiaro: la Juve è candidata a tornare in alto, ma nel breve termine deve dimostrare di sapersi stabilizzare.

I ritocchi: Koopmeiners arretrato e Kalulu ritrovato
Spalletti ha iniziato da subito a intervenire sulla struttura tattica della squadra, lavorando soprattutto sul reparto difensivo, il più penalizzato dalle assenze. Con Bremer, Cabal e Kelly fuori causa, le scelte erano obbligate ma non banali.
Pierre Kalulu è stato riportato nel terzetto arretrato, dopo sei partite giocate da esterno di centrocampo: una decisione logica che ha restituito equilibrio al reparto e solidità nelle letture. La novità più sorprendente è stata però l’arretramento di Teun Koopmeiners sulla linea difensiva. Il centrocampista olandese, pagato oltre 50 milioni e fin qui poco brillante, ha offerto una delle sue migliori prove stagionali. Sicuro in marcatura e lucido nella costruzione, ha avviato l’azione del gol dell’1-1 con un filtrante preciso che ha tagliato due linee avversarie.
Spalletti ha chiesto alla squadra più verticalità e decisione nei tempi di gioco: segnali di un’impronta che comincia a prendere forma. In mezzo, McKennie si conferma utile per dinamismo e duttilità, mentre Kostic ha dato risposte convincenti sulla fascia, sfruttando meglio le situazioni di ampiezza.

Nel medio periodo l’obiettivo è ritrovare una Juventus riconoscibile
Archiviata la parentesi europea, la Juventus prepara il derby di sabato contro il Torino. Spalletti, alla terza uscita sulla panchina bianconera, punta a dare continuità al processo di miglioramento. Le condizioni di Dusan Vlahovic, uscito per un fastidio agli adduttori contro lo Sporting, non destano preoccupazione: il serbo tornerà al centro dell’attacco.
Alle sue spalle resta viva la candidatura di Jonathan David, protagonista di un buon ingresso in Champions. Il tecnico ha apprezzato la disponibilità e l’impatto del canadese, pronto a insidiare il posto da titolare nelle prossime settimane.
A centrocampo, Thuram non è al meglio per un problema al polpaccio e potrebbe lasciare spazio a Kostic dal primo minuto. McKennie si candida ancora per una posizione centrale, mentre Yildiz dovrebbe essere confermato nonostante un lieve affaticamento. Sulle corsie, Conceição e Openda restano in ballottaggio, con Zhegrova opzione da gara in corso per sfruttarne l’uno contro uno.