Gazzetta - La Juve sembra già stanca: preparazione affrettata e rosa incompleta dietro al calo fisico

Dopo appena cinque partite ufficiali, la Juventus appare già in debito di ossigeno. Come analizza La Gazzetta dello Sport, l’episodio che meglio racconta il momento è arrivato al “Bentegodi”: Akpa-Akpro parte palla al piede, Khephren Thuram lo rincorre ma non riesce mai a recuperarlo, segno evidente di una condizione fisica appannata. Igor Tudor non lo ha nascosto: “Ci è mancata l’energia”, ha ammesso dopo il pari con il Verona, confermando i timori già espressi in Champions contro il Borussia Dortmund.

Le radici del problema vanno cercate in estate. La partecipazione al Mondiale per Club, concluso a inizio luglio, ha ridotto al minimo le ferie (appena tre settimane) costringendo la Juve a concentrare tutta la preparazione in poco più di un mese. A differenza delle rivali, che hanno avuto almeno due settimane in più di stop, i bianconeri hanno lavorato in modo forzatamente intenso, privilegiando subito l’alta intensità a scapito della resistenza. Il risultato: brillantezza nelle prime uscite, crollo alla prima settimana con tre impegni ravvicinati.

Il problema, però, non è solo fisico. Il gioco dispendioso richiesto da Tudor - pressing e ritmo costante - si scontra con una rosa non del tutto adatta. I centrocampisti titolari sono praticamente obbligati: Locatelli e Thuram non hanno veri sostituti, mentre McKennie, Adzic e Miretti non offrono le stesse garanzie. Anche sulla trequarti Yildiz e Conceiçao hanno pochi ricambi, con Zhegrova ancora indietro di condizione. Così, i titolari sono già spremuti e il rischio infortuni cresce.