Eredità Agnelli, l'inchiesta sui tesori d'arte della famiglia si sposta in Svizzera

Proseguono senza sosta le indagini relative alla collezione di opere d’arte appartenuta a Gianni Agnelli, al centro della disputa ereditaria che vede contrapposti Margherita Agnelli e i suoi tre figli, John, Lapo e Ginevra Elkann. In particolare, l’attenzione degli inquirenti si concentra su tredici quadri di grande valore, che sarebbero stati trasferiti all’estero per eludere il computo nell’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato e madre dei tre Elkann.
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, l'inchiesta ha superato i confini italiani per concentrarsi sul territorio svizzero, in una complessa ricerca che tocca le città di Ginevra, Basilea, Chiasso e Zurigo. Gli investigatori stanno passando al setaccio i cosiddetti “porti franchi”, zone esentasse e prive di controlli doganali, spesso utilizzate per custodire beni di altissimo valore, tra cui opere d’arte.
Nonostante settimane di indagini, i primi riscontri si sono rivelati negativi, ma la ricerca continua. I quadri, ereditati da Gianni Agnelli, scomparso nel gennaio del 2003, sarebbero stati trasferiti in modo da non comparire tra i beni lasciati a Margherita Agnelli, alimentando così la disputa legale tra madre e figli, già al centro di una lunga e complessa battaglia giudiziaria.
Le indagini sui 13 quadri scomparsi della collezione Agnelli sono iniziate nel 2022, su impulso della Procura di Milano, dopo una segnalazione di Margherita Agnelli. Non potendo ispezionare le residenze svizzere della famiglia per motivi burocratici, gli inquirenti si sono concentrati sui porti franchi elvetici, magazzini esentasse dove spesso vengono conservate opere d’arte, sulla base delle dichiarazioni degli Elkann, secondo cui i quadri si troverebbero in Svizzera.
Anche la Procura di Roma indaga parallelamente, ipotizzando i reati di ricettazione e esportazione illecita. Da questa inchiesta è emerso un inventario redatto da Marella Caracciolo poco prima della sua morte nel 2019, in cui i 13 quadri risultavano conservati in Italia. Tuttavia, gli originali non sono stati trovati e al loro posto, nel caveau del Lingotto, sono emerse solo tre copie, di opere di Balla, De Chirico e Monet, probabilmente realizzate dopo la morte di Gianni Agnelli.
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