Daino: "Dopo 9 anni non si poteva pensare che la Juventus potesse essere ancora l’unica forza del campionato"

17.05.2022 14:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Daino: "Dopo 9 anni non si poteva pensare che la Juventus potesse essere ancora l’unica forza del campionato"
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© foto di Federico De Luca

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Daniele Daino, ex calciatore di Milan e Napoli. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Sul percorso del Milan

“Il Milan sta meritando e merita la vittoria dello Scudetto, non tanto per quanto fatto quest’anno ma più che altro per la programmazione societaria. I rossoneri sono cresciuti costantemente, si sono arricchiti di giovani di grandissime prospettive come Tonali, Theo, Leao e Kalulu stesso. Questi ragazzi stanno dimostrando di poter vestire questa maglia degnamente. Pioli è ovviamente l’artefice di tutto ciò. Il suo inizio non è stato entusiasmante, infatti dopo il famoso 5-0 di Bergamo sembrava in bilico, poi è arrivato Ibra e ha cambiato tante cose: è stata la chiave di volta per la mentalità che il Milan ha riacquisito. Pioli ha giovato molto della presenza di Ibrahimovic, perchè lui è uno di quei giocatori che imprime nel gruppo quella personalità, quello spessore e quella voglia di vincere che mancavano ad una squadra cosi giovane.”

Sulle ultime prestazioni dei rossoneri

“Io direi che al Napoli è mancata la forza mentale per mantenere quella costanza di risultati. Mai come quest’anno c’era la possibilità di vincere il titolo, ma purtroppo hanno perso una grande opportunità di stare lì fino alla fine e di giocarsela. Come sta accadendo spesso a Napoli, questa squadra pecca sempre nei momenti chiave, a differenza del Milan, che invece riesce sempre a rialzarsi proprio in quelle situazioni. Il Napoli ha questa lacuna da sempre, e, tolto lo splendido campionato di Sarri, tutti gli allenatori hanno avuto delle difficoltà e gli stessi problemi. Qui toccherebbe fare un’analisi più profonda, per capire come mai questa squadra non riesce mai a risolvere questi suoi problemi.”

Sulla competitività in Italia

“Non si poteva pensare che la Juventus potesse essere, dopo 9 anni, ancora l’unica forza del campionato. Le milanesi prima o poi tornano sempre a competere, come sta succedendo adesso.”

Sulla mancanza di giocatori d’esperienza internazionale e la figura del Direttore Tecnico

“I calciatori abituati a giocare determinate partite sono più agevolati, perché sono più abituati a questi livelli. Io penso che l’ambiente sia fondamentale e il Napoli ne ha uno meraviglioso in termini di tifosi. Piuttosto il discorso è all’interno del Napoli. Manca qualcosa nei meandri della società, una figura che possa fungere da collante fra allenatore, squadra e club stesso. Io prendo come esempio il Milan, i rossoneri hanno Maldini che è un grandissimo collante, con il suo stile, la sua eleganza… la sua presenza è di grande conforto e serenità per i giocatori. In tanti club del nostro calcio manca questa figura, che è sempre più importante. 

De Laurentiis non vuole questa figura? 

“Il presidente ha grande personalità,  e magari non è interessato a far crescere, in questo senso, il gruppo dirigenziale. Io penso che il calcio si sia evoluto anche in questo senso: ognuno deve avere dei ruoli ben precisi e specifici. Secondo me è diventata una figura fondamentale. In ogni caso Spalletti ha fatto un ottimo lavoro.”