Caso Osimhen, Valentini: "Procura Federale ha archiviato con troppa fretta e leggerezza. Alla Juve contestato sistema, ma anche una sola plusvalenza fittizia è una scorrettezza"

Caso Osimhen, Valentini: "Procura Federale ha archiviato con troppa fretta e leggerezza. Alla Juve contestato sistema, ma anche una sola plusvalenza fittizia è una scorrettezza"
Ieri alle 22:40Altre notizie
di Redazione TuttoJuve

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Antonello Valentini, amministratore delegato della lega dilettanti ed ex direttore generale FIGC. Di seguito, un estratto dell'intervista. 

Direttore, possiamo essere più ottimisti per la Nazionale? 

“Adesso sì, un po’ più sollevati in chiave Nazionale dopo la vittoria contro l’Estonia e, soprattutto, dopo quella della Norvegia. È vero, quel successo ha chiuso definitivamente i nostri sogni di arrivare primi nel girone e qualificarci direttamente, ma ci consente di concentrarci sui play-off. Anche perché – escludendo la differenza reti – siamo di fatto a tre punti dalla qualificazione matematica ai play-off. Con Gattuso c’è stato un cambio di passo evidente, non solo sul piano emotivo ma anche tattico. C’è più concretezza nell’idea di gioco. La cura Gattuso sta funzionando, e Rino, che conosco bene perché abbiamo condiviso tanti anni in Nazionale, compreso il Mondiale del 2006, ci sta mettendo tutto: cuore, anima, testa e personalità. È riuscito a trasmettere il suo carattere e la sua determinazione ai giocatori. Direi che alla squadra ha dato una vera e propria scossa, un elettroshock positivo. Adesso vediamo calciatori più convinti e disposti al sacrificio. Non è solo colpa di chi lo ha preceduto se le cose prima non andavano bene: qualcuno nel gruppo non aveva remato come avrebbe potuto e dovuto. Ma è inutile fare nomi, sarebbe antipatico. Guardiamo avanti con concretezza: vedo una squadra ben caricata, preparata e determinata.” 

Direttore, però arrivare ai play-off non significa automaticamente qualificarsi ai Mondiali… 

“Eh beh, assolutamente. Non è detto che i play-off garantiscano la qualificazione, ne sappiamo qualcosa. Negli ultimi vent’anni ci siamo passati più volte: nel ’97 andò bene, contro la Russia sotto la neve a Mosca — ricordo Buffon in campo per l’infortunio di Pagliuca — e poi vincemmo 1-0 a Napoli. Ma nel 2017 contro la Svezia e nel 2022 contro la Macedonia del Nord è andata male. Questa volta, però, le condizioni sono completamente diverse, sia come gruppo sia come formula della competizione.” 

Nella Nazionale di Gattuso ha continuato a mettersi in mostra, come nel club, Pio Esposito. Lei che vive da sempre nel calcio, direttore, a chi le ricorda questo ragazzo? 

“È sempre difficile fare paragoni nel calcio. Come nel tennis, ogni atleta ha caratteristiche proprie, un modo di muoversi e una personalità unici. Pio Esposito è un ragazzo tecnicamente molto dotato, con una fisicità importante. L’altra sera abbiamo visto tre bei gol: quello di Kean, quello di Retegui e, soprattutto, quello di Pio Esposito, che per me è stato il più bello. Quel destro al volo di prima, al limite dell’area, denota sicurezza e grande personalità. Sono convinto che questo ragazzo continuerà a crescere e potrà aiutarci a risolvere i problemi che, fino a poco tempo fa, lamentavamo nel ruolo di centravanti. Se ci aggiungi Retegui, Kean, lo stesso Pio Esposito, Scamacca che sta rientrando, e soprattutto Lucca, che con Conte può migliorare molto, direi che il reparto offensivo ha un futuro interessante. Dietro, poi, c’è anche Camarda: il Milan lo ha ceduto al Lecce, dove si farà le ossa, scelta saggia. A Milano avrebbe fatto panchina o spezzoni, mentre a Lecce gioca e cresce. Insomma, stanno arrivando segnali positivi per il calcio italiano, e speriamo di poterne raccontare ancora tanti.” 

C’è però una macchia che riguarda il nostro calcio: la vicenda legata al Napoli e alle presunte plusvalenze fittizie per l’acquisto di Victor Osimhen. Cosa rischiano il club e i dirigenti? 

“La Federazione e il procuratore federale Chinè hanno archiviato da tempo l’inchiesta sul Napoli, non riscontrando illeciti di natura sportiva, a differenza di quanto accaduto con la Juventus. Il caso è simile ma meno grave sotto il profilo quantitativo, anche se, a mio avviso, altrettanto criticabile nel merito. La Procura Federale, secondo me, ha archiviato con troppa fretta e leggerezza la questione Osimhen, mettendoci una pietra sopra. Credo quindi che a Napoli nessuno rischi più nulla, ma resta un dubbio etico che mi convince poco. Lato Juventus fu riscontrato un sistema di plusvalenze che, giustamente, andava punito; dall’altro lato, anche un singolo caso meriterebbe approfondimento. Il problema è stato chiuso troppo presto, nonostante le nuove intercettazioni emerse dalla Procura di Roma. È chiaro che i due ordinamenti, quello sportivo e quello penale, hanno regole diverse: può accadere che un fatto penalmente rilevante non abbia risvolti sportivi. Da questo punto di vista, ho qualche perplessità, ma la decisione è stata presa e così resterà.” 

Dunque, il caso Juventus era diverso perché si parlava di un vero e proprio sistema di plusvalenze, non di un episodio isolato come quello di Osimhen? 

“Sì, esatto. Nel caso Juventus veniva contestato un sistema, non una singola operazione. Ma secondo me il principio di fondo resta lo stesso: anche una sola plusvalenza fittizia, se tale, è una scorrettezza da chiarire. Nel caso Osimhen, poi, i contorni sono stati anche un po’ grotteschi: i tre giocatori coinvolti nello scambio non hanno mai messo piede a Lille, per non parlare delle carriere che hanno fatto. Insomma, qualcosa non torna, e anche se la vicenda non ha avuto conseguenze disciplinari, eticamente resta discutibile. È come dire: uno ha commesso un reato dieci volte e l’altro una sola, ma entrambi hanno sbagliato. Puoi graduare la pena, ma non puoi assolvere completamente chi ha comunque agito in modo scorretto.”