Branchini a TMW Radio: "Valore dei calciatori non diminuirà. Potrebbero realizzarsi scambi clamorosi"

08.04.2020 19:10 di Simone Dinoi Twitter:    vedi letture
Branchini a TMW Radio: "Valore dei calciatori non diminuirà. Potrebbero realizzarsi scambi clamorosi"
TuttoJuve.com
© foto di Emiliano Crespi

Il noto procuratore sportivo Giovanni Branchini è intervenuto nel corso di TMW Radio.

Il calcio italiano non sta un po' tralasciando gli scenari di ripartenza? Le altre leghe stanno organizzando, qui si sembra più litigare.
"Sono rimasto colpito da una frase sentita più volte, anche dal presidente federale che si dimostra preoccupatissimo di una non fine del campionato, e successivi strascichi giuridici dei club che si riterrebbero danneggiati. Da persona e non da addetto ai lavori, mi preoccupa. Mi fa intuire che anche davanti ad una tragedia globale di questa portata, che ci sta costando quasi 20.000 morti, non si riesce ad avere una visione d'insieme non circoscritta ad interessi personali. Speravo e spero ancora che l'esperienza che l'umanità sta vivendo possa portare qualche cambiamento in meglio. Se tutto rimane com'era primo, siamo refrattari di fronte al destino".

Cosa pensa della querelle AIC-Lega sul taglio stipendi?
"Il problema è molto più articolato. La grande delusione, il dispiacere dei calciatori e di noi che li rappresentiamo, è vedere come si cerchi di risolvere in maniera semplicistica il problema, sparacchiando soluzioni banali. Togliere parti di stipendi non richiedeva grandi sforzi o grandi cervelli. I calciatori dal primo momento, oltre a intervenire ognuno nella propria realtà, si sono resi disponibili a sospendere pagamenti e dilatare termini tecnico-legali in cui i club sono obbligati a versare gli stipendi. Sappiamo che possono esserci problemi di liquidità, sono mancati gli incassi, ma da una classe dirigente all'altezza ci si aspetta di avere un quadro definitivo, quando sarà, delle reali spese che il calcio affronterà, del danno economico. E vedere i dirigenti che si stiano muovendo anche in altre situazioni, per costruire ulteriori ipotesi di sostegno economico. Se il calciatore deve essere l'unico a sopperire di fronte a un danno economico mai quantificato sembra semplicistico e qualificante. Oggi abbiamo inviato una mail ai presidenti di FIGC, CONI e Lega ribadendo la disponibilità dei calciatori a contribuire, ma all'interno di un'azione strutturata, basata su dati certi e non ipotesi".

Si pensa a un ridimensionamento dei valori dei calciatori? E quanto durerà il nuovo mercato?
"Mi avete sentito dire in passato che la posizione di agenti e allenatori, che hanno direttamente a che fare con gli atleti, è contraria ai mercati infiniti e interminabili. Vista però l'eccezionalità della situazione in cui potrebbe esserci ritardo e confusione, con breve lasso di tempo tra la stagione che termina e quella che inizia, potrebbe esserci il periodo di tempo a cavallo delle due competizioni. Verrebbe poi a sparire il mercato di gennaio, e sarebbe una soluzione che mi sento di appoggiare. Sono certo che il valore dei calciatori non diminuirà, magari ci saranno meno operazioni. Chi ha un giocatore che vale molto sa quanto è difficile in questa fase, ma non è impossibile. Dicevo che ci sono affari grossi in corso anche attualmente. Non credo che nessun club svenderà i suoi pezzi migliori, magari i giocatori più importanti saranno venduti tra un anno. Ci potrà essere un grande incremento di scambi, anche di alto livello, per la mancanza di liquidità. Potranno essere anche sorprendenti. Chi avrà la gemma, però, terrà duro e aspetterà il momento giusto".

Concentrare i finali delle competizioni europee in un'unica nazione, è una soluzione percorribile?
"Credo che di fondo ci sia una facilità maggiore, hanno meno gare. Poi c'è un altro aspetto, la certezza che le partite verranno giocate a porte chiuse. Magari si può togliere l'esigenza della doppia partita, giocando in gara unica in un solo campo. Se parliamo di emergenza dobbiamo parlare di soluzioni che non sono perfette, ci si adatta per non scontentare nessuno e portare un risultato accettabile per tutti, ragionevolmente. Dipende molto dallo stato di salute delle aree da cui provengono i club che devono partecipare alle coppe. Se accadesse in una situazione in cui, con le precauzioni del caso, la situazione sanitaria non si rivela preoccupante, sarebbe soluzione più semplice".

Qualche sua idea sui possibili grandi scambi?
"Non è serio fare nomi, ma si lavora a operazioni con nomi importanti. Tempo fa ho detto che nel calcio di oggi, con queste problematiche, scambi clamorosi come sarebbe potuto essere Del Piero-Iniesta 15 anni fa, potrebbero realizzarsi. Porta una serie di benefici alle due squadre e dà ai giocatori la possibilità di un cambiamento a livelli importantissimi. Alla fine c'è sempre la volontà del calciatore, devono sentirsi funzionali. Del Piero e Iniesta sarebbero stati due prodotti del vivaio, con un costo a bilancio pari a 0 ma un valore sportivo pari almeno a 150-200 milioni di euro. Le due squadre così hanno un utile importante, una plusvalenza stra-legittima a bilancio e l'inserimento di un campionissimo al posto di un altro. Sono esempi per dare significato".