Bosman: "Il calcio di oggi mi deve molto, solamente un giocatore mi ha aiutato: Rabiot"

Oltre ad aver parlato della Superlega, a La Gazzetta dello Sport Jean-Marc Bosman ha parlato anche del Sindacato dei Giocatori e ha rivelato di essere stato aiutato molto da Adrien Rabiot: "
Il calcio di oggi le deve molto.
"Certo, perché liberalizzandone la circolazione, i giocatori comunitari hanno potuto muoversi ed esportare i loro talenti, facendo le fortune dei grandi club e delle grandi competizioni. Ma a me non ne è venuto mai in tasca neanche un centesimo. Anzi, non sono neanche mai stato invitato da Fifa o Uefa a un qualche evento. Nessun grande club mi ha mai teso la mano, quando invece dovrebbero dedicarmi una statua. Oggi riesco a vivere grazie a una pensione di disabilità dovuta alle mie cervicali. A parte la Fifpro, il sindacato internazionale dei giocatori, solamente un giocatore delle nuove generazioni mi ha davvero aiutato in questi anni".
Tipo?
"Di Adrien Rabiot che dopo aver vissuto quel che ha subito al Paris Saint Germain, che lo aveva messo fuori rosa perché rifiutava di rinnovare il contratto, ha capito l’importanza della sentenza Bosman che ha dato garanzie e grandi libertà ai giocatori. Sua madre, Véronique, un giorno mi chiamò dicendomi che erano molto sensibili al fatto che fossi stato abbandonato da tutti, così in seguito è venuta a casa mia, con un amico e un altro suo figlio, e sono intervenuti per darmi un sostegno. Poi, nel 2020, in occasione dei 25 anni dalla sentenza sul mio caso, anche la Fifpro, che mi è stata sempre vicino, mi ha versato una donazione che mi permette di vivere oggi con mio figlio. Uefa e Fifa su ogni contratto dovrebbero invece prevedere una percentuale, anche infima, dello 0,01 per cento, solo per me".