Belotti: "Juve forte, può dire la sua in Champions. Ammiro molto Bonucci. Su Dybala..."

21.04.2017 02:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Belotti: "Juve forte, può dire la sua in Champions. Ammiro molto Bonucci. Su Dybala..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

L'attaccante del Torino Andrea Belotti è stato ospite della trasmissione di Sky 'E poi c'è Cattelan', Queste le parole riportate da Gianlucadimarzio.com: “La classifica dei cannonieri? Me la gioco con Dzeko, Higuain, Icardi. È una bella stagione perché agguerrita, nessuno molla, rispetto a tutti gli altri anni ce la giocheremo fino all'ultimo. Se ho visto la Juve ieri, se ce la fa? Si l'ho vista, è una squadra forte si sa, possono dire la loro. Il derby? A Torino centro sono tutti tifosi del Toro, nei dintorni più della Juventus”.

Con un tifoso d'eccezione in più per il Gallo: il figlio di Bonucci, Lorenzo. Belotti ha detto in merito: "Io ammiro molto Bonucci che ha tirato fuori questa cosa, nonostante lui giochi nella Juventus. Non ha avuto né paura, anzi ha avuto il coraggio di dire davanti a tutti che suo figlio è tifoso del Toro e non gli ha detto nulla, anzi ha rispettato questa sua scelta, a me fa molto piacere".

Di tutt'altro tenore le critiche a Gagliardini, per essere andato a vedere Juventus-Barcellona: "Secondo me non c'è niente di male, anche perché magari anche noi calciatori essendo appassionati di calcio abbiamo magari la voglia di andare a vedere una partita bella di calcio, non ci vedo niente di male".

In quella partita il grande protagonista fu Dybala, suo compagno ai tempi di Palermo: "Quell'anno o giocavo io o giocava lui, quindi giocava lui (sorride, ndr). Giocavamo 3-5-1-1 e il trequartista era Vazquez, all'inizio giocavano sempre loro due e io entravo a partita in corso; poi ho fatto una partita con Dybala titolare, proprio contro il Torino. Se ho segnato? Io no, Paulo sì”. 

Quella fu un'esperienza molto importante per il Gallo: "A Palermo all'inizio arrivando da Bergamo mi sembrava di aver cambiato pianeta, arrivi giù e trovi caldo, mangi bene, tutti che ti accolgono bene, la gente ti vedeva ed era capace di invitarti a casa a mangiare. Se andavo? No, da bergamasco ero bello diffidente. Poi andavi a cena a mangiare una cosa veloce e ti portavano ottocento piatti, però il calore e l'affetto che ho trovato giù per me è stato qualcosa di importante, perché nonostante all'inizio vivessi un momento di difficoltà, i tifosi sono stati molto calorosi e ho trovato persone che mi hanno voluto bene dall'inizio. Quindi per me giorno dopo giorno è passato tutto molto bene".