Beccantini (La Stampa): "Bettega, una faccia che fa molto comodo"

29.12.2009 16:25 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: di Roberto Beccantini per "La Stampa"
Beccantini (La Stampa): "Bettega, una faccia che fa molto comodo"
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Il «ritornismo» è una malattia tipica degli italiani. Significa aver sbagliato i calcoli. A volte funziona (Lippi-bis alla Juve), a volte boh (Lippi-bis in Nazionale). Bando all’ipocrisia: senza le cinque sconfitte nelle ultime sei partite, Roberto Bettega non sarebbe stato scongelato. L’emergenza gli offre un’occasione storica: rianimare la Juventus. Non sarà facile. I tifosi ne ricordano le lacrime all’alba di Calciopoli e - per questo, immagino - gli perdoneranno la familiarità con cui ha citato Blanc (Jean-Claude di qua, Jean-Claude di là). L’importante, per loro, è che si renda antipatico. Tranquilli: lo è sempre stato, anche quando nascondeva il bisturi sotto l’eleganza del camice.
Bettega non ha mai smesso di amare la Juventus. Oggi, però, deve guarirla. Della Triade, è stato ministro degli esteri e consulente anfibio. Non poteva non sapere. La proprietà aveva urlato: abbasso il passato. Salvo recuperarne un lembo, costrettavi dalla classifica e da quella piazza cui ha offerto spesso coccole lassative: dal no a Stankovic all’esonero di Ranieri (ma che bravi!). Meglio un taglio netto. Meglio un competente che sapesse di calcio e di Juve ma fuori dalla mischia. Scritto questo, piano con i moralismi. Al telefono, Giraudo e Moggi parlavano di Bettega come del Fantozzi aziendale. Giustizia sportiva e giustizia ordinaria non l’hanno minimamente sfiorato, a differenza di tanti altri che, in barba a squalifiche, condanne e «condoni», non hanno mai mollato la poltrona: Galliani, i Della Valle, Preziosi, lo stesso Oriali (che patteggiò sei mesi per il passaporto taroccato di Recoba). Bettega stava alla Triade come Abete al distratto Carraro. Dov’è finito Abete?
Resta l’enormità dell’impresa che lo attende. In ordine sparso: riattivare il motore della macchina; riaccendere Diego e Felipe Melo; e, se le esigenze lo imporranno, alzare la voce. A 59 anni, Bettega ci mette la faccia senza che qualcuno gli porga la maschera. Una faccia che fa comodo. Molto comodo.