Barillà: "Il problema non è l'allenatore ma la Juve che rincorre le altre big"

Barillà: "Il problema non è l'allenatore ma la Juve che rincorre le altre big"TuttoJuve.com
Ieri alle 22:50Altre notizie
di Marta Salmoiraghi

Antonio Barillà, giornalista de La Stampa, ha parlato a Radio Bianconera ospite del programma 'Fuori di Juve'  analizzando il momento che sta attraversando la Juventus colpita dalla brutta notizia dell'infortunio di Bremer. Ecco le sue dichiarazioni:

"Troppo integralista? È un’etichetta che si porta dietro da sempre, non certo figlia dell’oggi. È un pregiudizio che riaffiora ogni volta che la squadra attraversa un momento difficile. Ricordiamoci che anche Lippi, Trapattoni e Conte non avevano una grande esperienza prima di arrivare alla Juve. Il vero nodo è capire se questa Juventus sia davvero competitiva per certi livelli. Io credo di no: è una squadra che parte di rincorsa, mentre le rivali hanno progetti consolidati e rose costruite da anni. Che Tudor debba essere più duttile, lo dico anch’io, ma il resto è solo pregiudizio.”

Barillà ha poi chiarito la posizione del club nei confronti dell’allenatore:

“Per quanto mi risulta, Tudor non è affatto sotto esame. Magari sarò smentito, ma le mie fonti mi dicono che la società ha fiducia in lui. È chiaro che, se mai ci fosse un terremoto in panchina, il nome di Spalletti verrebbe naturale: in Italia i grandi allenatori sono pochi. Ma siamo davvero davanti a una situazione così grave da richiedere una scossa? Io non credo. Non vedo colpe pesanti né un ritardo in classifica tale da giustificare un cambio. Alla lunga, cambiare sempre uomini e allenatori non aiuta: un progetto va difeso e portato avanti.”

Infine, una riflessione più tattica, soprattutto alla luce dell’infortunio di Bremer e delle difficoltà difensive mostrate dalla squadra:

“Davanti a un infortunio importante, sperimentare soluzioni alternative è giusto. Serve anche trovare una convivenza tra più attaccanti, per risolvere il problema del gol. È chiaro che la difesa non offre oggi le garanzie necessarie per ambire in alto, ma è un lavoro ampio, che richiede tempo e adattamenti. Se un nuovo assetto tattico può aiutare, va valutato.”

E un pensiero finale su Dusan Vlahovic:

“Mi auguro che possa ritrovare spazio. Ha dimostrato di essere utile alla causa e di voler dare tutto per la Juve. Più dei gol, mi è rimasta impressa la sua grinta: penso all’ingresso contro il Milan, con quella scivolata per riconquistare palla. È lo spirito che serve.”