Ambrosini: "Pirlo ha una marea di attenuanti"
L'ex centrocampista del Milan, Massimo Ambrosini, attuale opinionista di Sky Sport, ha concesso un'intervista a Ilgiornale.it. Le sue considerazioni:
"Il momento del Milan? Penso stia vivendo un calo fisiologico normale sotto diversi punti di vista. Pioli non ha avuto giocatori chiave in un periodo fondamentale come ad esempio Calhanoglu che lo reputo determinante in questo Milan. E poi ha subito sconfitte sì importanti ma contro squadre forti e attrezzate. L'unica cosa che deve fare ora il Milan è riprendere quella forza e quell'incoscienza che ha caratterizzato la sua stagione e che aveva già mostrato contro la Roma. Per lo scudetto ormai è andata o il Milan può ancora dire la sua? Non penso sia finita per lo scudetto. Davanti c'è l’Inter che avendo 6 punti di vantaggio può considerarsi serena al momento anche se lunedì sera giocherà contro l'Atalanta e non è detto che faccia bottino pieno. Il Milan può ambire al titolo ma in questo momento deve guardarsi anche indietro perché ci sono tante squadre dietro ai rossoneri che spingono per un piazzamento in Champions League. Non penso si sia rotto nulla. L’Europa League nella prima parte di stagione è stata fondamentale perché ha dato fiducia alla squadra, ha permesso a Pioli di far turnover valorizzando tanti calciatori della sua rosa. All'inizio dunque penso sia stato un bene giocare l'Europa League ora diventa più impegnativo con la doppia sfida con il Manchester che diventa decisiva anche dal punto di vista del morale. Penso però che il Milan abbia a livello numerico la rosa per poter competere in entrambre le competizioni senza alcun problema. Il Milan ce la farà a centrare la Champions League? Fare pronostici è sempre riduttivo e azzardato ma secondo me ha le potenzialità per farlo. La vittoria a cui è più legato? Le due Champions League sono il ricordo più bello anche se quella del 2007 ad Atene contro il Liverpool è stata quella a cui sono più legato avendo giocato di più rispetto a quella del 2003 di Manchester contro la Juventus".
Su Pirlo: "Andrea ha ereditato una squadra che ha vinto tutto quello che si poteva vincere ma ha cercato di puntare tutto sulla coerenza di proseguire il progetto tecnico ben definito. Ha l'enorme attenuante di avere avuto mare di infortuni importanti come Dybala, Chiellini per gran parte della stagione, Arthur, Cuadrado, Bonucci e altri ancora. La stagione non è ancora finita ma penso che Pirlo abbia dovuto affrontare un mare di problemi fino a questo momento".
Suu Conte e l'Inter: "Antonio è andato incontro a difficoltà quando ha provato a cambiare qualcosa a livello tecnico e tattico ma alla fine la struttura della squadra era precisa e il modo di affrontare le partite anche. Tornando al passato l'Inter ha ingranato, si parla di una squadra fatta e finita che sa quello che vuole. Conte sta riportando l’Inter ai vertici e purtroppo per lui l'unica pecca è non aver superato un girone abbordabile di Champions League. Le critiche sono arrivate soprattutto per l'uscita prematura dalle coppe ma fanno parte del mestiere e bisogna saperle accettare".