22 Maggio 1996: La Notte di Roma è MAGICA

Alcuni duelli significano immediata Leggenda. Per ogni tifoso dell’ultimo decennio il match dei match sarà per sempre Juventus-Ajax del 22/05/1996. Dopo aver eliminato il Nantes era giunto finalmente il momento di disputare la finale di Champions League contro i lancieri, già campioni d’Europa un anno fa, contro il mitico Milan.
Il confronto dei sogni si sarebbe dovuto disputare allo Stadio Olimpico di Roma, dove il clima infuocato fu subito pronte a manifestarsi appena le due compagini scesero in campo. Le sensazioni che potevano respirare le due formazioni erano qualcosa di incredibile, di assolutamente storico. Per i bianconeri era poi l’occasione della vita, date le disgrazie dell’Heysel durante la prima vera coppa dei campioni vinta contro il Liverpool, sarebbe stata la vera prima opportunità di esultare festanti l’ascesa sul trono massimo del calcio europeo. Dopo il fischio d’inizio il nostro ritmo fu immediatamente arrembante e subito al 13', un corto tocco di testa all' indietro di Frank De Boer manda in tilt Van Der Sar, nessun giocatore che non si fosse trovato lì , e quindi che non avesse applicato il pressing in maniera esasperata, avrebbe potuto capire quanto i due olandesi stavano per combinare. Invece Ravanelli è perfetto ad intuire tutto ed e' anche strepitoso a piazzarla di misura, da posizione decentratissima del settore destro, quella palla, perché da dove Ravanelli tira, la luce della porta si era ristretta a una fessura. Dopo che Ravanelli consuma la propria corsa matta, quasi di una disperatissima gioia sotto la curva bianconera, l' Ajax ha la reazione calvinista che ci si aspetta. Corriamo il rischio di essere raggiunti attraverso tanto splendore organizzativo già al 21' (Litmanen Finidi Musampa da un capo all' altro del terreno). Invece, l' Ajax la riprende effettivamente sul seguito di un calcio di punizione, una delle specificità olandesi: Peruzzi ha ragione a mettere i pugni su Frank De Boer, solo che ribatte corto. E poi, a palla rimessa nell' area piccola, Vierchowod ha una colpa (tenere in gioco Litmanen) e una sfortuna (incespicare). Il finlandese e' lì e riapre cos’ la partita. Eppure tre minuti prima la Juve aveva avuto l' opportunità di scappar via, ma Deschamps avrebbe dovuto fare un passo in più . Purtroppo non ci vuole l' uscita di Conte (botta a una coscia), mentre sarebbe proprio servita dall' inizio l' inclusione di Di Livio per Sousa. Quando accade, al 57' , non solo l' Ajax ha già pareggiato, ma l' intero quadro tattico e' sostanzialmente modificato: Van Gaal ha tolto Musampa inserendo Kluivert che diventa punta centrale. Kanu scala a mezzodestro di centrocampo, mentre Ronald De Boer diventa punta esterna di sinistra, al posto di Musampa. Anche nei cambi, l' idea degli olandesi e' circolare, eclettica, intercambiabile. Non sarà solo per questo, ma l' Ajax sale in tutto: ritmo, qualita' , densita' e, soprattutto, possesso palla. Non riesce a dominare, seppur accentui progressivamente il proprio potere. La Juve non intende però scomparire con la forza di gambe e nervi. Un' occasione di Del Piero, e anche un mezzo rigore per fallo di Kanu su di lui, oltre a un diagonale di Torricelli sembrano avvicinarci alla coppa. Invece, si spezza solo le unghie. Non va, non vuole andare. Vialli fa quasi come Ravanelli al 41' : quasi, perché tira sull' esterno della rete da posizione defilata. Poi Padovano, testa, alto. Lui e' in campo per Ravanelli dal 32' della ripresa. Non voleva uscire, Ravanelli, e uscendo, prima ha mandato a quel paese Lippi, poi ha continuato in panchina. Ma l' allenatore pensava che non avesse energie. Anche Torricelli non ne avrebbe, i crampi gli si conficcano nelle gambe. Però riprende, migliore in campo fino al 90' , quando nulla finisce. Supplementari aperti, sempre un po' più Juve, però , il solito Del Piero che sbaglia gol all' ultimo secondo, l' ultimo prima dei rigori. Eccoli: Peruzzi para su Davids; Ferrara su Van der Sar (1 0 per la Juve); Litmanen: gol; Pessotto: pure (sempre Juve); Scholten: gol; Padovano: pure, ma col brivido (ancora Juve). Peruzzi su Silooy (parato); Jugovic: Coppa dei campioni. A Roma si scrive la Storia e con le immagini di Lippi esaltato come trionfatore si chiuderà la più bella pagina di emozioni che ogni tifoso contemporaneo della Vecchia Signora sappia ricordare.