SOTTOBOSCO - Nessuna comprensione per Sarri. La Juve è un'altra "roba" rispetto al Napoli. Non solo due finali perse: se il mister non capisce, intervenga la società. L'ora del ricambio generazionale. C'è un'occasione sul mercato

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
22.06.2020 00:21 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Nessuna comprensione per Sarri. La Juve è un'altra "roba" rispetto al Napoli. Non solo due finali perse: se il mister non capisce, intervenga la società. L'ora del ricambio generazionale. C'è un'occasione sul mercato

Mentre l'Italia e il mondo stanno pregando per Alex Zanardi, travolto (ancora una volta) da un destino spietato che ha provato questo straordinario uomo senza mai piegarlo, il calcio italiano è tornato in campo.  

Si è giocata la Coppa Italia vinta con merito dal Napoli di Gattuso.  

 C'è una cosa che la Juventus deve evitare: la  “comprensione“ nei confronti di Maurizio Sarri. A cominciare da quella dei suoi dirigenti  che l'hanno voluto al posto di Allegri. Sul conto del quale è bene sfatare luoghi comuni. Neppure la sua Juventus giocava benissimo. Ma quasi sempre vinceva.  

 Sarri non ha solo fallito il 50% dei trofei a disposizione ad inizio stagione. Sarri non è riuscito a dare un gioco alla Juve. I numeri, rispetto all'ultima di Allegri sono, in campionato, impietosi: una valanga di punti in meno in classifica, meno gol segnati, più gol subiti. Bastava studiare la storia di Sarri per capire che con lui la Juve avrebbe avuto difficoltà a  “svoltare“. Sarri considera i giocatori tutti eguali. Li considera “pedine” da far ruotare nei suoi schemi. Può andare bene in società dalle relative aspettative. Andò bene a Napoli, dove la squadra fu disposta al servizio di  Higuain. Grande bellezza, ma zero tituli. La Juve è altra “roba“. 

 Niente nel calcio è impossibile. Ma per quanto visto finora, gli accadimenti Juve dovrebbero risultare davvero miracolistici. Qui non parliamo di una o più partite “storte“ : parliamo di una stagione asmatica. Ora: non è costume della Juventus esonerare l'allenatore a metà stagione. E sarebbe superficiale giudicare Sarri di “pancia“, perché ha perso due finali. Sarri va giudicato nel complesso: dal punto di vista tecnico, gestionale, comportamentale. Una analisi (anche spietata), la dirigenza dovrà farla. Su se stessa, su Sarri, sulla rosa. Alcuni giocatori che hanno deluso sono stati voluti dalla dirigenza. Altri che sono stati congedati non avevano il gradimento di Sarri. L'allenatore ha commesso errori. Ma non è stato il solo a commetterli. Tutti parlano delle finali perse con la Lazio e il Napoli. Ma nessuno dovrebbe dimenticare i pareggi con Fiorentina e Lecce. Le sconfitte con Lazio, Napoli, Verona, Lione. Nessuno dovrebbe dimenticare le vittorie acciuffate per il rotto della cuffia grazie anche ad episodi favorevoli. Se un allenatore non “capisce”, la dirigenza deve intervenire. Si può perdere. Non presentare una squadra che dopo sette mesi ( al netto dello stop per pandemia)  continua ad accanirsi in uno stucchevole possesso palla. Se i  bilanci “si tirano alla fine“, tiriamoli pure alla fine. Ma attenzione: la prossima stagione comincerà il 13 settembre. Se hai dubbi sul tuo allenatore, devi risolverli ora. Al pari del “restauro“ della squadra. Troppi giocatori appaiono fisicamente logori. 

 Non c'è juventino che non maledica Sarri, ogni volta che Haaland in Germania fa una rete. La Juventus per come si è collocata in Europa ha la necessità economica (oltre che sportiva) di vincere. Non si faccia sedurre da ipotesi “all stars“: non è il tempo. Alla Juve servono i Tonali, i Kumbulla (che può fare il terzino destro), i Castrovilli, gli Haaland: un ricambio generazionale.  Lo stesso Arthur andrebbe in questa direzione. Kulusevski lo ha già preso. Orsolini potrebbe riprenderlo. Ce n'è uno - di già affermato - che pare sarà messo sul mercato (del quale avevo già dato conto) e che sarebbe da ingaggiare : Alaba del Bayern. Per età e qualità . La Juventus non può permettersi di sbagliare la prossima campagna acquisti inseguendo diligenti  profili che magari migliorerebbero il fegato di Sarri, ma non la qualità della squadra .  

Un pensiero, al congedo, in memoria di Mario Corso. Il mancino dell'Inter di Helenio Herrera. Un atipico capace di giocate deliziose, nella stagione in cui il calcio sapeva essere ( ancora ) poesia.  La sua punizione a “ foglia morta “ ( che si arrotava nell'aria per poi planare quasi senza peso nella porta avversaria ), un gesto balistico che è passato alla storia del pallone . Correva dinoccolato, apparentemente in precario equilibrio, con i calzettoni arrotolati alla Sivori . Ma la palla restava incollata sul sinistro : Corso “ vedeva “ linee di passaggio precluse agli altri umani. Herrera ogni anno lo metteva nella lista dei cedibili. Angelo Moratti ogni stagione lo depennava . Vinse tutto  : scudetto, Coppa Campioni, Intercontinentale. Ebbe minore fortuna in Nazionale , anche se un pomeriggio contro Israele, duettando con Sivori fece impazzire quella ( non granitica ) difesa . Non fu convocato per i Mondiali del 1962 in Cile. Tutto sommato ne guadagnò, risparmiandosi una avventura ( come noto ) finita male per gli azzurri. Gran giocatore Mario Corso. Uno di quelli che non ami per la maglia ma per quanto in campo hanno saputo regalarti : pura arte. Mario Corso, detto Mariolino : è stato un privilegio poterti ammirare. Immagino che là, dove tutti noi prima o dopo siamo destinati ad andare ti abbia accolto il Mago con il suo proverbiale ( spesso per te indigeribile ): “ Taca la bala“ .