L'IMBOSCATA - Da Allegri alla JWomen fino alle Asl di Napoli: gli auguri di buon anno. Arrivabene convinca Agnelli. Dritte e Cherubini. De Ligt e la "clausola" fantasma. L'avidità senza confini di Infantino e Ceferin. Verso Superlega "camuffata"?

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
31.12.2021 00:58 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Da Allegri alla JWomen fino alle Asl di Napoli: gli auguri di buon anno. Arrivabene convinca Agnelli. Dritte e Cherubini. De Ligt e la "clausola" fantasma. L'avidità senza confini di Infantino e Ceferin. Verso Superlega "camuffata"?

Buon anno al calcio. L'emergenza covid è tornata pressante. Il calcio (come altri sport) è business e non si può fermare. Il governo ha varato provvedimenti a favore del sistema e Gravina ha plaudito. Troppi interessi sono legati al calcio per fermarlo. Ma converrà accettare almeno due cose.

La prima: come ognuno di noi almeno una volta nella vita ha contratto una influenza, altrettanto appare improbabile che ognuno di noi (prima o dopo)  non si ammali di covid. Non sto dicendo che il covid è come una influenza. Quello lo dicono gli imbecilli no vax ai quali va di culo che il giuramento di Ippocrate imponga (al pari di una legge dello stato) ai medici di curarli anche se rifiutano il vaccino. Dico che le probabilità ci sono. E non serve essere  Gufo Galli per capirlo.

La seconda peraltro, pur con aspetti filosofici, dovrà prima o poi essere analizzata. Il covid è contro il gigantismo. Contro gli assembramenti. Contro la globalizzazione. Contro il transito indiscriminato di uomini e merci. Visto  che i virus si evolvono, una brava (non qualche pisquano  ululante in qualche trasmissione televisiva) la virolga Capua, ha  spiegato che dureranno per decenni, forse per centinaia di anni. Ergo il virus è contro - ad esempio -  le navi alveari che tanto eccitano i pensionati croceristi. E' contro gli eventi sportivi che mettono a contatto (al pari di quelli canori) migliaia di persone. E' contro le marce di protesta, al pari dei comizi di partito. E' contro i G (vattelapesca il numero) che spostano migliaia di persone ogni volta, al seguito. Non è che il virus abbia una propria volontà. E' un contagio. I vaccini sono una difesa: a tempo. E non “certa“ al 100%. Ergo sarà il caso che tutti (ma proprio tutti) traggano adeguate conseguenze.

E' una mia convinzione. Lo era quando la pandemia è scoppiata, lo è oggi che la pandemia  non è stata ancora debellata. Niente tornerà come prima. Non il turismo, non l'occupazione, non lo svago. E quindi men che meno gli introiti che queste voci hanno sempre “generato“. E' angosciante, ma servirà attrezzarsi, in attesa che un vaccino diventi “la“ barriera. Converrà capire, ad esempio, che tutti diventeremo più poveri. Il Washington Post ha scritto che il mondo potrebbe vedere la luce in fondo  al tunnel a inizio 2025.  Vedere la luce non significa vedere la fine del tunnel: alcuni, come noto, sono smisurati.

Di questo dovrebbero tenere conto anche i satrapi del calcio. Gli uomini del sinedrio che si stanno facendo la guerra per la “crana“.  Si chiamano Infantino e Ceferin. La loro avidità non ha confini. Ceferin incassa dall'Uefa (nazionali e club) 6 miliardi di euro l'anno. Ai club concede briciole, il resto rimane a disposizione dell'apparato  del Papa Aleksander. La Fifa 6 miliardi li raccoglie in un quadriennio. Per questo Infantino sta spingendo per un mondiale ogni due anni. Tra i due è ormai guerra aperta. Ceferin è un asso nel comprendere le combinazioni delle serrature. E quindi ha ingaggiato i migliori specialisti per decrittare  quelle del Cio e dell'Unione Europea a lui favorevoli e ostili ad Infantino. Ora Ceferin  ha  proposto  al presidente della federazione sudamericana (Conmebol) di togliere la ruggine al suo chiavistello con un maquillage alla Nations League (la manifestazione più inutile della storia)  con il coinvolgimento oltre che delle federazioni europee, anche di quelle sudamericane.

Ma Infantino non è spacciato. I Mondiali di calcio sono la verrina più importante del football. E Infantino  nel 2022 li ha portati in Qatar presso gli arabi. I nuovi padroni del calcio (oltre che di una quantità industriale di altre cose). Tra cento anni non sarà  così, considerato che per quella data il petrolio non sarà più l'oro nero  che li  ha arricchiti .  Per ora emiri e sceicchi sono in grado di far disputare i mondiali nelle loro hollywoodiane città sorte dal nulla : prossimamente magari nei  loro deserti trasformati in oasi.  Se Infantino non otterrà il mondiale ogni due anni, l'alternativa sarà una Superlega “camuffata" da Mondiale per Club.  Alla faccia dell'Ue, del Cio, delle Federazioni. E soprattutto di Ceferin. Se la Superlega sembrava una egoista “porcata“ per ricchi , come potrà sembrare un Mondiale a 22 club?  Dite di no?  Facciamo le europee che  che avevano aderito alla Superlega, più quelle che si erano tirate fuori?  Vorrei vederlo  Rummenigge che rifiuta di partecipare al mondiale per club.

Poi una argentina, una brasiliana, una colombiana. una uruguaiana, una cilena, una  venezuelana. Poi una statunitense e una canadese. Una giapponese e una africana.  Una australiana e una neozelandese.  Una indiana . E l'immancabile cinese. Così sarebbero 26 club. Ma potrebbero essere di più. Champion's League a chi?

Buon anno alle Asl di Napoli, con la speranza che la buona sorte le assista e non si vedano costrette a vietare la trasferta a Torino del Napoli il 6 di gennaio. Sempre che entro il 6 di gennaio la situazione pandemica non precipiti .

Buon anno ai colleghi  costretti a  pubblicare anche le cose più inverosimili, tipo la “clausola“ fantasma che  consentirebbe al Barcellona (e solo al Barcellona) di  acquistare de Ligt per 75 milioni a giugno. Per la serie: a Torino  non sarebbero dei Tafazzi, ma  degli emeriti  cazzoni. Ho scritto cazzoni: cazzuti lo erano un tempo. Altri tempi .

Buon anno a Max Allegri e alla Juve: che arrivino a  conquistare almeno  il quarto posto buono per la qualificazione in Champion's. E in Europa vadano avanti: finché potranno. Della Supercoppa del 12 gennaio francamente mi importa zero. Se la vincono meglio. Se la perdono, viva l'Inter. Oddio: così è eccessivo. Se la perdono, bravo Simone Inzaghi.

Buon anno ad Arrivabene, chiamato ad usare le forbici per il bene del club . Lo farà con senso di responsabilità. Piuttosto: convinca Agnelli a mettere sotto contratto Carnevali. Devo spiegare il perché?

Buon anno ad Andrea Agnelli: la Befana gli porterà (giustamente)  carbone. Ma solo chi cade può risorgere. Non è escluso che Agnelli conosca l'omonimo film con Humprey Bogart.

Buon anno a Cherubini il ds della Juve più “anonimo“ della storia della società. Facciamo che “dagli atrii muscosi, dai fori cadenti,  eccetera“: dai, animo. Una dritta a Cherubini:  lasci stare Scamacca. Se molla Dybala, a giugno si ritrova con le risorse per  fare una offerta per Vlahovic. E lasci stare Lucca. Quello buono gioca a Catania (proprietà Padova). Si chiama Moro è 1.90, del 2001, nel giro della nazionale giovanile. Soprattutto lo vuole il Sassuolo che difficilmente sbaglia un colpo. Piuttosto si tenga stretto de Ligt e faccia rinnovare Bernardeschi.

Buon anno ai giocatori che lasceranno ( tra gennaio e giugno ) la Juve. Saranno tanti: in bocca al lupo a loro. Con la speranza che finché  vestiranno quella maglia offrano il meglio. La società  lo merita .

La Camera con oltre 300 voti favorevoli ha dato il via libera per istruire la pratica che dovrebbe portare all'intitolazione dello Stadio Olimpico a Paolo Rossi. Avviso ai naviganti: primo passo nella palude della burocrazia italiana. Il voto della Camera conta una mazza dinanzi ai burosauri del Paese. Vietato pensare che si tratterà di un iter breve. Gravina si spenderà, Malagò si spenderà, forse si spenderà anche quel De Siervo che regge la Lega : forse.  Non credo che laziali e romanisti si opporranno: Pablito è un patrimonio del calcio italiano . Ma i burocrati, degli “ eroi “ se ne sbattono. I burocrati  vivono di cavilli, campano di ricorsi. E vanno al Tar come la gente normale va al Supermercato: spesso .   

Buon anno infine alle ragazze della Juve, per tutte le gioie che hanno saputo dare all'appassionato. Che grazie a loro ha scoperto il calcio femminile. Hanno davanti, in Europa, un avversario “impossibile“. Ma non partono sconfitte. Lo ha spiegato anche la “stella“ norvegese del Lione:  “meritano rispetto“. E quindi buon anno a Bonansea e compagne. Buon anno e auguri a Cecilia Salvai con la speranza di rivederla presto in campo: più forte di prima .  A Montemurro (che spero abbia fatto gli auguri a Rita Guarino) e a  Stefano Braghin l'artefice di questo capolavoro nato dal nulla nel 2017. Buon anno alla Juve femminile che in pratica è la Nazionale italiana. Loro riescono ancora a farmi emozionare. Loro.

Ps: ultimo capitolo dell'infinita querelle “meglio Pelè o Maradona?“. Tony Damascelli ha giustamente risposto ad un lettore sul “Giornale"  che trattandosi di epoche diverse il paragone è impossibile. Io tranne Garrincha, quelli della mia epoca, dal vero, li ho visti tutti. E per me il più grande è stato Alfredo Di Stefano. Che faceva i gol di Maradona e quelli di Pelè, che a centrocampo faceva i lanci di  Didì. Che sapeva difendere come Bobby Moore. Una intera squadra in un solo uomo. Certo Di Stefano vinse cinque Coppe Campioni di fila: mai  un mondiale .

Ma fosse rimasto tesserato per l'Argentina   (vestì anche la  maglia  della  Spagna ) avrebbe avuto come compagno di squadra il demonio con i calzettoni arrotolati. E negli anni Sessanta quei due Omar e Alfredo (con Maschio e Nestor Rossi a centrocampo e il “Loco“ Corbatta all'ala destra)  sarebbero stati  in grado di vincere qualsiasi cosa .  Ai Sudamericani ante Mondiali del 1958, il trio degli “ angeli con la faccia sporca “(Maschio, Angelillo e Sivori con Corbatta e Zarate alle ali) fece polpette di ogni avversario. Anche del Brasile, che aveva tutti quelli vinsero in Svezia, tranne Pelè, allora poco più che quindicenne . Alcuni storici del calcio reputano che se la Federazione Argentina non avesse fatto harakiri rifiutando di convocare “quei tre“ che avevano accettato le offerte dei club italiani, forse la storia di quel mondiale avrebbe potuto essere diversa. Gli “ angeli “ assieme erano qualche cosa di “ divino “. E dietro a loro, quell' Argentina,  non si fosse concessa a Von Masoch avrebbe potuto disporre anche di gente come Cucchiaroni,  Grillo, Lojacono, Montuori, Vernazza. Oltre che del “ monumento “ Di Stefano.  Non si fosse fatto male in quel  periodo, persino di Oscar Massei, raffinato pensatore della Spal, che una convocazione in azzurro, da oriundo, la ottenne .  Se non sapete chi sono, provate a cercare su qualche libro . Alla disperata, wikipedia.