L'IMBOSCATA - Al ritorno sarà dura. Perin prodigioso, Gatti stupisce. Problema attacco, il più continuo è anche il più controverso. Centrocampo bocciato in geometria. "Sleale" non è la Juve, la barbarie di Chinè. Delittuoso mediare con la FIGC

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
14.04.2023 01:18 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Al ritorno sarà dura. Perin prodigioso, Gatti stupisce. Problema attacco, il più continuo è anche il più controverso. Centrocampo bocciato in geometria. "Sleale" non è la Juve, la barbarie di Chinè. Delittuoso mediare con la FIGC
© foto di Andrea Bosco

La Juventus ha un grande portiere, Mattia Perin (che subentra al polacco titolare, per un infortunio che ha anche spaventato l'Allianz)  e che ha consentito alla Juventus di portare a casa la gara, difficile, contro lo Sporting Lisbona.  Due interventi, prodigiosi, nel finale, che non hanno rovinato la festa dopo il rientro in campo (si spera definitivo) per spiccioli di gara di Paul Pogba. Ottima squadra quella portoghese. Al ritorno non sarà facile. Se la Juve conquisterà il passaggio se la vedrà presumibilmente con il Manchester United, anche se il Siviglia è squadra che spesso, in Europa ha saputo  sfornare partite sorprendenti.

Ha vinto la Juve con un  gol di Gatti che ha ribattuto  in rete una conclusione di Vlahovic che forse sarebbe egualmente entrata. Ha vinto la Juve ribadendo di avere difficoltà in zona gol. Perché i giocatori d'attacco sono ottimi, ma nessuno ha la confidenza con il gol che aveva Cr7, nessuno l'estro e l'imprevedibilità di un Dybala. Al netto di ogni altra considerazione, il più continuo è stato il controverso Kean. Che non ha la tecnica di Milik e neppure lo “status“ di Vlahovic, Chiesa e Di Maria, ma che la butta dentro con una certa continuità. Ma se gli attaccanti hanno le loro responsabilità, anche i centrocampisti ne hanno. Dove  tutti sono uomini di fisico e sostanza ma dove nessuno ha le geometrie, non dico di Modric, ma neppure di un Rovella che  dal Monza rientrerà alla base a giugno. Personalmente da Fagioli pretenderei di più . Certo che un Pogba sano, là in mezzo al campo è in grado di risolvere  tanti problemi . Anche in zona gol se il suo celebre tiro non  si rivelerà un ricordo

Ma la Juventus ha dimostrato di saper soffrire. Quando ha perso (Benfica in Champion's a parte) nessuno l'ha surclassata. Quando ha perso ha perso lo ha fatto di misura. Spesso (come nell'ultima di campionato a  Roma con la Lazio - Sarri ha avuto l'impudenza di sostenere essere stata la sua squadra danneggiata dalle decisioni arbitrali: no Sarri, la Lazio ha meritato di vincere, ma i danni li ha avuti la Juve, per due fondamentali  episodi) per direzioni di gara  controverse.

Segna poco, ma  la sua idea di gioco (discutibile) , comunque  la porta a giocarsela sempre contro chiunque. La Juventus è questa. In attesa che i suoi giovani crescano, la conferma di Gatti è il più bel regalo che la difesa di Allegri potesse avere. Gatti sta stupendo: anche in Europa.  Sarebbe ora che anche Mancini ne tenesse conto. Un Mancini che dovrebbe rimuovere il veto su Zaccagni. Tenere lontano dalla Nazionale l'esterno della Lazio è puro masochismo .

Questo per quanto attiene al gioco. La Juve in campionato, può ambire al massimo (e sarà difficile) ad arrivare al quarto posto. Ma è ancora in corsa sia per la Coppa Italia che per l'Europa League. In una stagione travagliatissima (per i noti motivi) non è poco. Anzi: è una risposta che allenatore e giocatori hanno dato all'ambiente. E i tifosi , che sono meno beceri, di quanto le gazzette sovente raccontino, lo hanno apprezzato. Allegri da applausi. Giocatori da applausi. Giocare con una “scimmia“ sulle spalle, come quella che è stata recapitata sul groppone della Juventus è una fatica di Sisifo.

Il “resto“. Il “fuori“ dal campo con la  giustizia: ordinaria e soprattutto sportiva. Anche se chiamarla “giustizia“ quella sportiva, appare  temerario.   

Sleale non è la Juventus,  come afferma la Procura Federale. Sleale è il procuratore federale Giuseppe Chinè. Che ancora una volta ha dimostrato  per la decenza.   Chiudendo le indagini sul secondo filone di inchiesta , quello  relativo agli stipendi, un giorno prima della gara di Europa League.  Dando “biada“ ai media. Perché senza certe “buche delle lettere“ Chinè sarebbe un'anatra zoppa.  Potesse (ma non può) Chinè , probabilmente farebbe “tintinnare le manette“ . L'architettura  contabile (eventualmente)  ha influenzato il risultato del campo? No che non lo influenzato. Multa magari,  ma non penalizzazione. Dovesse chiederla,  la barbarie di Chinè arriverebbe a vette non superabili . E sarebbe la seconda volta: Chinè, come Conan. E senza la simpatia di Schwazeneger.

La Procura Federale che non ha mosso un dito verso società che non hanno pagato gli stipendi ai giocatori per un anno. Chinè, che non ha fatto un plisset nei confronti di quella società che  ha trafficato con giocatori, che in realtà tali non erano, ma che egualmente erano stati iscritti  a bilancio in fantomatiche plusvalenze: ha bisogno di tempo, in questo caso. Se ne riparlerà ( se se ne riparlerà ) tra qualche mese. Forse tra un anno. Chinè, che si è appisolato per i 100 milioni di plusvalenze fatte da un'altra società con sconosciuti ragazzini, presto spariti  dalla circolazione. Chinè, che  si è assunto il ruolo di “sicario“, al servizio di Ceferin e  Gravina. Chinè il cui orologio giudiziario scandisce le ore sulla base dei processi della Juventus. Chinè, che si prende mesi per indagare, ma che pretende che le controdeduzioni  della difesa vengano fatte  in quindici giorni . Chinè, che  “grazia“ Mourinho, il tempo necessario per consentirgli di non perdere la gara contro la Juventus, salvo squalificarlo “dopo“, in occasione del derby. Ma guarda un po'.  Chinè, che se l'è sbrogliata velocissimamente per i “tamponi della Lazio“. Chinè,  prono alle richieste di Gravina. Implacabile nel “colpire“ la Juventus, rea di non avere voluto baciare la pantofola di Ceferin, imbrattata da  troppa altrui  “saliva“: europea  e italica.  Chinè, che ha voluto penalizzare  la Juventus a campionato in corso: una vergogna. Non la penalizzazione. Se  risulterà colpevole anche al Coni, giusto penalizzarla. Lo schifo è averlo fatto a campionato in corso . Chinè, che come un fanatico  prete  dell'Inquisizione Spagnola sta minacciando  la Juventus con la  Vergine di Norimberga. Tradotto: la serie B.  Chinè che crede alle streghe  e si reputa intriso di “divina“ giustizia .

Chinè che  il campionato lo ha “falsato“. Con  le sue oblique decisioni.

Ha scritto Sainte Beuve che:  “C'è un momento in cui si arriva alla saturazione, in quel posto che si  chiama vita. E allora  basta una goccia per far traboccare la  coppa del disgusto“. Hai voglia,  la  “goccia“.  Non c'è mediazione possibile con i Chinè e i Gravina. Altro che “patteggiamento“. Lo capisce anche un idiota che la Juventus è stata messa “in mezzo“ per compiacere Ceferin. La vicepresidenza dell'Uefa , uno come Ceferin , non te la offre senza un “conquibus“. E allora con questa Federazione sarebbe delittuoso “mediare“. Vogliono affondare la Juventus: vogliono dimagrisca.

I 9 scudetti di fila sono una lisca che gli fa sanguinare la gola. “Chi troppo vince, usando il sistema, nuoce al sistema“ ha detto il Potente a quella cena romana che ho più volte citato . Vogliono la “redistribuzione dei pani e dei pesci“. Un calcio dove ogni anno vinca   un club diverso.  Perché  se uno non fa le riforme, deve provare  a ”giocarsela“ in questo modo, per tenere il culo sulla poltrona. Giocasse in Italia  si metterebbero di buzzo buono per  affondare anche il Real Madrid. Il grande cruccio di Ceferin. Solo che “quelli“ hanno i giocatori più bravi e soprattutto l'allenatore più bravo. Oltre che gli avvocati più bravi. Ceferin  non ci dorme la notte sognando Florentino. Ma per ora non ha trovato il “veleno“  che gli servirebbe. E poi in Spagna mica sono coglioni come in Italia. E fino a prova contraria il Real Madrid è il club che ha più tifosi nel mondo. Una miniera d'oro. Anche per Ceferin .

Nel caso: la Juve cada in piedi . Con la schiena dritta.  Come una Signora. Non come una donnetta.  Mille volte ha asserito di essere innocente: sia  coerente. Con Gravina non si deve  mediare.  Servirebbe invece  lavorare “politicamente“ per ottenerne  le  dimissioni. Anche perché: oggi tocca alla Juve, ma domani potrebbe toccare ad altri. Una sola cosa, Gravina ha a cuore: il proprio “particulare“. Consultare per dettagli, Francesco Guicciardini.  Se tratti con i gattopardi alla fine lo prendi dove non batte il sol. Perché i gattopardi, come spiega il Principe di Salina: "Fingono di cambiare tutto , affinché  niente cambi“. Come ha fatto finora Gravina. E come continuerà a fare . Se qualcuno non lo fermerà".