SOTTOBOSCO - Il "pensatore" Di Maria è immenso, ma così fa girare le scatole. Gli invendibili, Cairo e gli affari con l'Atalanta: tre cose che fanno incavolare. Dal mercato al progetto di gioco: che confusione. Il caso giovani...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
20.06.2022 00:31 di Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO -  Il "pensatore" Di Maria è immenso, ma così fa girare le scatole. Gli invendibili, Cairo e gli affari con l'Atalanta: tre cose che fanno incavolare. Dal mercato al progetto di gioco: che confusione. Il caso giovani...
© foto di Andrea Bosco

Il “pensatore“ più complesso degli ultimi cento anni si chiama Angel Di Maria. Un mese e mezzo per decidere se accettare o meno l'offerta della Juventus. Giocatore clamoroso che sarebbe bello vedere con la maglia bianconera, anche solo per una stagione. Ma sapete cosa vi dico? Vedere che Di Maria quasi si “degna“ ad indossare la maglia che fu di Orsi, Cesarini, Martino, Sivori, Boniperti, Platini, Paolo Rossi,  Baggio, Zidane, Del Piero, più recentemente di Ronaldo al  tifoso fa girare le scatole. Di Maria è un giocatore immenso. Ma meglio uno che abbraccia la Juve senza riserve, rispetto a uno che da cinquanta giorni “ponza“. Quindi , ricapitolando i soldi forse usciranno. Perché “fari spenti“ o abbaglianti gialli da rally,  non si scappa: i Pogba, i Kostic, i Di Maria, i Koulibaly, i Molina,  i Cambiaso, gli Zaniolo costano. Parecchio, costano.

Intanto si segnalano almeno tre cose che fanno incazzare. La prima : Ramsey e Arthur risultano invendibili. Rabiot forse troverà un estimatore in Premier. Ma quei due: la lingua batte dove il dente duole. La seconda: Cairo si era impegnato a versare per Mandragora 14 milioni di riscatto. Ora si è rimangiato l'accordo e vorrebbe versarne 8: quasi la metà. Io Cairo lo manderei al diavolo: per principio. Poi eviterei di fare ancora affari con lui. La terza: Demiral è stato riscattato dall'Atalanta per 20 milioni. Come era stato pattuito. Peccato che difficilmente Demiral resterà a Bergamo. Andrà quasi certamente allo United  per una cifra che si aggira tra i 25 e i 30 milioni. Dopo Romero ecco Demiral: ma che razza di affari mette in piedi la Juventus con l'Atalanta?

Pare che tutti (persino De Ligt se arriverà una offerta da 100 milioni) siano sul mercato. Tranne Locatelli, Vlahovic, e pochi altri . Spicca tra i cedibili il nome di Zakaria. Arrivato a gennaio, sarebbe  in lista di cessione. Repetita juvant: ma come scelgono i giocatori alla Juventus?  Perché Zakaria non era uno sconosciuto. Io lo reputo un buon giocatore. Ma alla Juventus evidentemente hanno su di lui già cambiato idea. Questo  il principale problema della Juve: questa schizofrenia che ha portato la società in tre anni a cambiare tra allenatori. A cambiare tre progetti di gioco. A cambiare idee e programmi. Quale è il progetto di Allegri? Ne ha uno? La società come intende supportarlo? Per ora solo incidenze confusionarie.

Si dice che i vari Miretti, Fagioli, Rovella, Gatti, Soule (e qualche altro) verranno valutati. Dove? Nelle esibizioni negli States dove si resta in campo al massimo per trenta minuti prima che inizi la girandola delle sostituzioni ? E poi cosa ci sarà mai da valutare? Cosa mai potrebbe scoprire Allegri di questi ragazzi che già non sappia o che non avrebbe potuto scoprire dalle relazioni dei suoi collaboratori? Rovella gioca da due anni in serie A: titolare dell'Under. Fagioli lo conosce. E le gare della Cremonese se sono nella mia disponibilità, immagino  possano esserlo anche in quella di Allegri . Idem Gatti per quelle con il Frosinone . Miretti lo ha avuto sotto gli occhi per tutta la stagione. Al pari di Soulè.  Dico la mia, sottovoce, tanto non è che Allegri mi ascolti: il più forte tra gli emergenti si chiama Ranocchia. Ma pare che non sarà neppure “valutato“. Andrà in prestito. O, non voglia la Dea, in qualche operazione di scambio. Servirebbe  “decidere“. Verbo che alla Juventus sembra abbiano dimenticato. Ormai (come nel caso di Dybala) “decidono di non decidere“. Come faceva  un ex presidente della Figc. Abito che piace evidentemente  alla Juventus diventata nelle ultime stagioni, “manzoniana“. Si “lenisce“ e si “sopisce” . Molto si “subisce“. E non solo sul campo.

Dicono che alla Juventus (squadra) serva “esperienza“. A me pare che alla Juventus (complessivamente) servirebbe “sangue“. La Juventus vista nelle ultime stagioni è risultata “esangue“. Il mercato latita, gli interlocutori “riflettono“. Il tempo passa. Poche settimane al “ritiro“. Si fa per dire. Non ci allenerà. Si andrà in trasferta a far soldi. Si viaggerà e ci si esibirà. Grasso che cola  sia stata ripristinata la “festa“ di Villar Perosa. Un anno fa è mancato “l'uomo chiamato Juventus“: Giampiero Boniperti. Ecco, mi piace pensare che con Boni  al timone certe “scelleratezze“ non sarebbero state compiute . Ci volle l'Avvocato per convincerlo a cancellare l'accordo con Bortolotti (presidente dell' Atalanta)  relativo a Donadoni, del quale si era invaghito Silvio Berlusconi. Disse, allora, Gianni Agnelli a Boniperti: “ Giampiero, con quella cifra Bortolotti rifà la squadra.  A Trapattoni diremo di far giocare Marocchino“. Ma fosse  stato per Boniperti, il numero sette della Juventus sarebbe stato Donadoni. Boniperti  gli accordi li rispettava: sempre.