L'IMBOSCATA - Ennesima sconfitta, ma almeno con cuore e dignità. Giovani bianconeri super, da Allegri diffidenza e valutazioni lontane da realtà. La sua panchina su un piano inclinato. Non solo Miretti e Fagioli: segnatevi questo nome

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
04.11.2022 00:10 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Ennesima sconfitta, ma almeno con cuore e dignità. Giovani bianconeri super, da Allegri diffidenza e valutazioni lontane da realtà. La sua panchina su un piano inclinato. Non solo Miretti e Fagioli: segnatevi questo nome

di Andrea Bosco

Quindi sarà Europa League. A febbraio, dopo il Mondiale. La Juventus che in Champions ha collezionato cinque sconfitte su sei partite almeno contro il Psg si l'è giocata con cuore e dignità. Ha perso di misura, contro una formazione dai valori tecnici troppo elevati per gli attuali standar di Madama. Ma ha lottato. Ha recuperato alla patria (alla forma inevitabilmente non ancora) Federico Chiesa, gratificato da ovazione già durante l'annuncio delle formazioni. E in fondo contro il potente emiro del Psg (nemico giurato della Superlega, oltre che compagno di merende di Ceferin) una soddisfazione Andrea Agnelli se l'è presa: quella  di aver confinato i francesi del fenomeno Mbappè e del vecchio drago Messi al secondo posto nel girone dietro il dilagante Benfica: agli ottavi i francesi se la vedranno con avversari tosti. Causa differenza gol negativa.   

Juventus guerriera, nonostante le 12 assenze, ultima quella di Kean, fermato dal solito risentimento muscolare in allenamento.  Juventus con tre giovani in campo: Gatti (che ha pagato lo scotto Mbappè, ma alla lunga ha retto), Miretti (che quando aggiusterà la mira sarà centrocampista da almeno 5/ 6  reti a campionato) e Fagioli, la cui prestazione ha fatto dire (giustamente) a quelli che ne capiscono: Verratti chi?  Per qualche minuto in campo anche l'argentino Barrenechea, metodista con attitudini difensive. Segnatevi questo nome: lo ritroverete  col vestito del protagonista.

Ora spero che qualcuno non venga a  raccontare che “Allegri lancia i giovani“. Non è vero. Allegri è stato costretto a mettere in campo i giovani. E se andrà a avanti di questo passo (con i suoi inquietanti 16 collaboratori i cui disastri sono visibili e ormai insopportabili nell'infermeria della Juventus)  sarà  obbligato a mettere in campo anche qualche bambino della squadra di Montero. Che contro il Psg dopo essere stata sotto di due reti, tanto per cambiare l'ha pareggiata in rimonta.

Ora Allegri (che fa bene a dirsi incavolato, ma sapesse quanto lo sono  i tifosi  con lui, per via del gioco e per via di molte sue incomprensibili scelte) ha due strade possibili da percorrere. O si affida ad alcuni vecchi arnesi (bene Bonucci con il Psg, ma Alex Sandro, Cuadrado, il “cocco“ Rabiot decisamente rivedibili) per il resto della stagione. Oppure  continua a credere nei giovani.

E' chiaro che la qualità di un Chiesa, di un di Maria, di un Pogba, una volta recuperati non si discute. Ma, benché i giovani non siano fuoriclasse, ma solo ottimi giocatori, non va dimenticato che Rabiot a gennaio firmerà certamente per un altro club. Che Di Maria a fine stagione tornerà, come annunciato in Argentina. Che Cuadrado e Alex Sandro verranno congedati. Probabilmente assieme a Rugani. Questa sui giovani non è una discussione sulla “lana caprina“. E' assodato che i giovani non hanno - per ora- l'esperienza necessaria per essere sempre titolari. E altrettanto assodato è che il mix giusto sia quello di affiancarne due-tre alla volta  a giocatori di esperienza. Ma altrettanto vero è che Allegri dovrebbe recitare il sua “culpa“. La diffidenza si è dimostrata non appropriata. Le sue valutazioni (di uomo che giornalmente allena la squadra) lontane dalla realtà. Le scelte delle società (immagino su indicazione dell'allenatore) discutibili. A parte quelli che ha in casa (Fagioli, Gatti, Miretti, Illing, Soulè) stanno facendo bene Rovella e Ranocchia Monza. E con loro Pellegrini in Germania, De Winter, Cambiaso. Lo stesso Zakaria, congedato (da Allegri) in fretta e furia, si è ritagliato spazio al Chelsea:  doveva tornare alla Juve a gennaio. Così, non sarà.  Ho declinato un squadra intera. In porta la Juve è coperta. Ma se prenderà Carnesecchi prenderà un grande prospetto. Forse il migliore in Italia, in proiezione futura.

E' la difesa che la Juve dovrà potenziare. Bonucci può continuare da padre nobile e da leader dello spogliatoio (a meno che i dissidi con Allegri non lo inducano a lasciare) , Bremer si auspica cresca. Al pari di Gatti. Ecco: un “giovane pronto“ in difesa  alla Juve serve come il pane dopo l'addio di Chiellini e la cessione di De Ligt. Oltre a quella  (per me sciagurata) del pupillo di Conte in forza al  Tottenham.  E la panchina? Allegri sta su un piano inclinato. Si giocherà la riconferma (al netto del suo garantito contrattatone) giorno per giorno, partita dopo partita. Siamo alla resa dei conti. Quella in cui persino un abile pokerista come Allegri non può permettersi il lusso di bluffare.  Prossimo step. L'Inter. 

Non ce n'era bisogno, ma la solita  improvvida uscita di Moratti Massimo su Calciopoli, ha scaldato gli animi. La gara, da decenni, è  tra avversari che non si sopportano. Il tifo tra le fazioni è sempre caldo. Vecchie ruggini. Ma contro l'Inter va in scena sempre “il“ rancore. Per via di quell'imballaggio che non c'è verso di far rimuovere dalla bacheca interista.  E quindi, accuse a forza nove. Ha  ricordato (ce ne fosse stato ancora bisogno) l' ex presidente Cobolli Gigli che “l'Inter fece sparire i faldoni dell'inchiesta“ .  E così di seguito.  Ripeto, sul tema, la domanda: a Torino sanno che a Strasburgo esiste un tribunale?