A DOMANDA RISPONDE - Xavier Jacobelli: "Allegri ha colto significato della sfida del San Paolo. Modulo? E' ora di cambiare registro. Critiche ingiuste e prevenute per De Sciglio, meritava applausi. Marchisio miglior acquisto"

27.11.2017 00:55 di  Xavier Jacobelli  Twitter:    vedi letture
A DOMANDA RISPONDE - Xavier Jacobelli: "Allegri ha colto significato della sfida del San Paolo. Modulo? E' ora di cambiare registro. Critiche ingiuste e prevenute per De Sciglio, meritava applausi. Marchisio miglior acquisto"

Ogni lunedì la redazione di Tuttojuve.com analizza i temi caldi del nostro calcio con una delle firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano, Xavier Jacobelli, editorialista del Corriere dello Sport-Stadio.

Venerdì 1 dicembre, al San Paolo si giocherà Napoli-Juventus. Dopo i risultati di ieri, chi vincerà?

“La sfida nasce sotto il segno dell’equilibrio, nonostante i 4 punti che continuano a separare i campani, primi in classifica dai campioni d’Italia, terzi. La vittoria della capolista a Udinese, nonostante il livello di gioco dei partenopei non abbia toccato gli abituali livelli, è stata una nuova dimostrazione di forza del Napoli: un anno fa, due anni fa, una partita tignosa come quella del Friuli, la squadra di Sarri non l’avrebbe vinta. Ieri, invece, sì. Al di là della querelle fra il tecnico e la società friulana sulle condizioni del terreno, rimangono i tre punti, pesantissimi conquistati dal Napoli. Ai quali la Juve ha replicato regolando il Crotone, pur non riuscendo a segnare ai calabresi per tutto il primo tempo. Il che, comunque, non deve suscitare né allarme né meraviglia: rispetto a un anno fa, l’andamento del Crotone nella prima fase del campionato è stato molto più positivo: Nicola sta lavorando benissimo”. 

 

Per chi sarà decisiva la partita del primo dicembre?

“Per il Napoli no, per la Juve sì: in caso di vittoria, la squadra di Allegri si porterebbe a un punto dai partenopei. In caso di sconfitta, il distacco salirebbe a -7. Il pareggio non servirebbe alla Juve. Le parole dell’allenatore in calce al successo sui calabresi sono state significative: dobbiamo restare attaccati ai nostri avversari. Allegri ha colto perfettamente il significato della sfida del San Paolo. Marzo è lontano: rimanere agganciati al treno della capolista, per la Juve significherebbe confermare che il settimo scudetto consecutivo sia un’impresa possibile. Anche perché, di fronte i bianconeri si ritroveranno una squadra capace di vincere 12 partite su 14, pareggiando le altre due. Vantando, peraltro, la migliore difesa del torneo, avendo subito soltanto 9 gol in 14 incontri. La retroguardia campione d’Italia, invece, prende invece un gol a partita, vantando però il miglior attacco del torneo (40 gol in 14 turni). E qui sta la differenza rispetto alla Juve degli anni scorsi e la conferma della sua metamorfosi”. 

 

Fra i protagonisti della gara con il Crotone c’è stato De Sciglio: ha segnato un gol strepitoso. Se l’aspettava?

“Sì e De Sciglio meritava gli applausi che, finalmente, gli sono stati riservati dallo Stadium. Sin da quando è arrivato a Torino, il difensore è stato il bersaglio di critiche ingiuste e prevenute. Come se gli infortuni che ne avevano condizionato le ultime due stagioni milanesi fossero stati un’inezia. Come se si fosse imbrocchito di colpo. Come se fosse una boutade il talento di questo giocatore, che l’aveva portato a essere titolare del Milan a diciotto anni, a collezionare 110 presenze in A con la maglia rossonera, a inanellare 31 presenze in Nazionale. Nonostante tutto questo, De Sciglio in estate si è dovuto sorbire sfottò, apprezzamenti malevoli, previsioni nefaste sul suo rendimento in bianconero, posticce etichette di protetto di Allegri per il solo fatto che il tecnico, credendo nel difensore, l’ha fortemente voluto alla Juve. De Sciglio ha tenuto duro, con una professionalità ammirevole e, adesso, comincia a prendersi sul campo le rivincite che merita.

 

Un altro giocatore in copertina dopo Juve-Crotone è Marchisio. Quanto può essere importante, secondo lei, il pieno recupero del centrocampista?

“Per troppo tempo, una valutazione frettolosa e superficiale della gravità dell’infortunio patito da Marchisio, ne ha minimizzato gli ostacoli sul pieno recupero di un giocatore fondamentale per la Juve e per la Nazionale che verrà, dopo il disastro firmato da Ventura nella corsa a Russia 2018. Marchisio promette di essere il migliore “acquisto” della Juve per il 2018. Il suo prepotente ritorno al centro della manovra bianconera è una splendida notizia per la squadra”.

 

Ma c’è chi dice che, con Marchisio, il 4-2-3-1 sia un modulo che non abbia futuro...

“Credo sarebbe ora di cambiare registro, a proposito dei moduli. Le disquisizioni sulla modulistica lasciano il tempo che trovano: con il tatticismo esasperato si può anche essere sbattuti fuori dalla corsa al mondiale e ogni riferimento allo sciagurato 4-2-4 di Ventura non è puramente casuale. La forza della Juve e, in particolare, della gestione di Allegri, è sempre stata la capacità di adottare diversi schieramenti, a seconda delle circostanze e, soprattutto, delle condizioni di forma dei giocatori a disposizione dell’allenatore. Qui sta il punto. Il resto è fuffa. E non è un caso che, grazie al suo pragmatismo, il tecnico livornese abbia vinto 3 scudetti di fila, 3 Coppe Italia e, per due volte nell’arco delle ultime tre edizioni, abbia raggiunto la finale di Champions League.