A DOMANDA RISPONDE - Allegri la fortuna della Juve. Dybala e Higuain micidiali. Lotta Scudetto non si deciderà il 22/04. Nel nome di Davide...
Ogni lunedì la redazione di Tuttojuve.com analizza i temi caldi del nostro calcio con una delle firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano, Xavier Jacobelli, editorialista del Corriere dello Sport-Stadio.
La Juve è tornata in testa al campionato con una partita in meno rispetto al Napoli, fermato dall'Inter sul pareggio a San Siro. Mercoledì i bianconeri recupereranno la gara con l'Atalanta. C'è chi dice che, il discorso scudetto, per Sarri sia chiuso. E' d'accordo?
"No e non lo penso soltanto io, per il poco che vale la mia opinione. Ma il primo a condividerla è Massimiliano Allegri. Apprezzo il pragmatismo del tecnico bianconero, al quale il sorpasso sui partenopei non ha certo dato alla testa. Che la Juve, all'undicesimo successo consecutivo in campionato, stia superando ogni ostacolo che le si para davanti, è assodato. Ma che i partenopei siano piombati in una crisi irreversibile è tutto da dimostrare. Continuo a ritenere che il duello si deciderà il 20 maggio e non il 22 aprile, giorno dello scontro diretto a Torino. La fortuna della Juve è essere guidata da un allenatore capace di non perdere mai il controllo della situazione. L'ha dimostrato anche in Champions League andando a vincere a Wembley e ribaltando una sfida che sembrava irrimediabilmente compromessa. Invito a ricordare ciò che disse Allegri subito dopo il 2-2 dell'andata, quando si scagliò contro le critiche eccessive e ingenerose che piovvero su di di lui e sulla Juve. Alla fine si è visto chi avesse ragione".
Sarri, dopo il pareggio con l'Inter, ha definito il Napoli la quinta forza del campionato, riferendosi a monte stipendi, fatturato e quant'altro. Lei crede che il tecnico partenopeo faccia queste affermazioni per distogliere l'attenzione dal sorpasso bianconero?
"Non credo. Sarri ha costruito una squadra splendida che pratica il miglior gioco del torneo. Il Napoli sta facendo meraviglie, ma in questo momento, la Juve sta dimostrando che cosa significhi essere abituati a stare al vertice. Però, ripeto, il discorso scudetto non è ancora chiuso.
Dybala è tornato e non si ferma più. A Londra come allo Stadium, l'intesa con Higuain si è confermata ai massimi livelli. In tempi non sospetti, prima ancora dell'infortunio patito dall'argentino, lei l'aveva sempre difeso, invitando a non esagerare con le critiche. Crede che Dybala possa fare ancora meglio?
"Certamente sì. Dybala è un campione vero e i campioni veri si riconoscono nei momenti decisivi della stagione. E il Numero Dieci sarà determinante nel finale. Con Higuain".
Anche se Higuain ha sbagliato un altro rigore?
"Anche se Higuain ha sbagliato un altro rigore. Non è una stagione fortunata per Gonzalo dagli undici metri, ma l'errore dal dischetto non inficia certamente il giudizio sul rendimento dell'attaccante. Come dimostrano i suo assist per Dybala, sia in Champions League sia in campionato. Dybala ha segnato 17 gol in campionato, Higuain 14: sono una coppia micidiale".
La tragedia di Astori ha annichilito il calcio italiano e tutto il mondo si è inchinato alla memoria del capitano della Fiorentina. Rispetto, lealtà, umiltà, modestia, spirito di sacrificio, fair play, serietà: parole che sembravano desuete o scomparse, sono ritornate ad avere pieno diritto di cittadinanza nel lessico sportivo. Lei pensa che, in nome di Astori, questo possa essere un nuovo inizio per il nostro calcio?
"Può esserlo. Deve esserlo. E dipende soltanto da tutti noi che il calcio amiamo e viviamo. "Ci sono uomini che non muoiono mai. Ci sono storie che vengono tramandate in eterno", hanno scritto i tifosi della Curva Fiesole. "Oggi le luci si spengono e il nostro pensiero è solo per te", ha twittato Claudio Marchisio. Gli applausi dei tifosi fiorentini alla delegazione juventina presente ai funerali in Santa Croce che sono stati funerali di popolo, le lacrime di Buffon, le migliaia di fiorentini in coda sino a notte fonda per entrare nella camera ardente, il ricordo del Capitano viola su tutti i campi della serie A, della Champions League, dell'Europa League: Astori ha unito il calcio, tocca al calcio non dividersi di nuovo. Tocca al calcio bandire i cialtroni e i barbari da stadio, i cori beceri e gli insulti ignobili. Perchè un altro calcio è possibile. Nel nome di Davide".