Tra carte, Var e sentimento popolare: stiamo vicini alla squadra!

La stagione non è iniziata sotto i migliori auspici, nè sul campo, nè fuori. Il sentimento popolare sta tornando a soffiare forte. Proviamo a compattarci?
03.12.2021 18:15 di Enrico Danna   vedi letture
Tra carte, Var e sentimento popolare: stiamo vicini alla squadra!
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Tutti troppo impegnati a cercare la carta che non si trova: provare nella tomba di Tutankamon, alle volte. Chissà, potrebbe essere un'idea. Magari si scopre che è stato venduto anche lui per fare una corposa plusvalenza.

Nei giorni scorsi sono scesi in piazza praticamente tutti: del resto il nome Juventus fa gola, crea attenzione, rende popolari (se si va contro i bianconeri). Senza nemmeno sapere di cosa esattamente potesse eventualmente essere accusata la Società, abbiamo assistito al solito tourbillon di risposte alla classica domanda: cosa rischia la Juve? E sì, perché la Vecchia Signora è colpevole a prescindere e rischia sempre qualcosa (probabilmente dopo il rigore calciato da Dybala martedì sera si rischierà anche una accusa per ampliamento del buco dell'ozono).

Colpevole quindi? Sempre. Colpevole di aver fatto a pezzi il fegato degli avversari per 9 anni di fila, se non direttamente per 124 anni.

Radiazione, penalizzazione, retrocessione, restituzione di un tot di scudetti a caso, fucilazioni di massa in Piazza Castello: chi più ne ha, più ne metta.

Persino la barista che di calcio non sa nulla, l'altra mattina mi ha chiesto: “Ma è vero che la Juve andrà in serie B?”.

Ora, non avendo ancora raggiunto la matematica salvezza, non me la sono sentita di dare per certa la permanenza in serie A al cento per cento. (questa stagione da montagne russe, di certezze ne sta regalando davvero poche).

Quello che è solare è che mentre si cercano ipotetici assi in giubbotti smanicati, passa completamente sotto traccia l'ennesima serie di mostruosità commesse da arbitri e assistenti Var.

Vi immaginate se avessero annullato al Sassuolo la rete del 3-2 all'ultimo minuto in una partita contro la Juventus? Apocalisse.

Eppure nessuno oggi parla di complotti, di campionato falsato (a proposito quello dello scorso anno tutto regolare, vero?). Nessuno fa interrogazioni parlamentari. Nemmeno il Codacons s'è ancora fatto sentire.

Vi immaginate se a qualsiasi altra squadra a caso ( beh, non proprio a caso) avessero annullato reti come quella di Ronaldo a Udine o di Chiellini a Salerno? Apocalisse.

Che spettacolo questo Var: una meraviglia. Chissà dove era sabato scorso durante Juventus Atalanta, ad esempio, intorno al minuto novanta. Forse al bar a sorseggiare un caffè. In effetti l'aria era piuttosto fredda a Torino.

Ora, con tutta la buona volontà, due cose: sarà che in questi ultimi due anni la pazienza è stata messa a dura prova, ma, in quanto tifosi juventini, ci saremmo abbastanza stufati delle palate di sterco che piovono quotidianamente sulla Juventus. Domanda: la società Juventus ha scelto di porgere l'altra guancia in eterno o pensa di considerare il vaso colmo e iniziare a reagire, prima o poi? Perché c'è un limite a tutto.

Seconda cosa: se almeno 1/10 degli juventini o pseudo tali che passano il tempo a pontificare e criticare sui social sostenesse per 5 secondi la squadra allo Stadium, avremmo una “bombonera” anziché una Rsa.

Le critiche costruttive ci stanno, quelle per partito preso, no. Gli insulti nemmeno. La Società ha sbagliato? Si. L'allenatore sbaglia? Si. I giocatori? Anche.

E se provassimo invece a fare quadrato intorno alla squadra? Ci remano già contro dall'esterno. In tanti, troppi. Almeno noi, possiamo cercare di andare tutti nella stessa direzione? Per nove anni ininterrotti abbiamo goduto. Possiamo restituire un po' di quello che abbiamo ricevuto? Possiamo fare in modo che la squadra senta il nostro calore dentro e fuori dal campo? Va bene che l'inverno è la stagione preferita dai pinguini, ma allo stadio fa freddo: saltellare e cantare aiuta a scaldarsi. Non è difficile, basta provarci. Può anche risultare divertente e non ha controindicazioni mediche.

Si può smettere di criticare l'allenatore per qualsiasi cosa che fa o non fa? Tutti maestri di tattica, tutti allenatori, tutti fenomeni. Da tastiera. Sui social e sui canali tematici non si trovano altro che analisi tattiche, spesso fatte da personaggi che fino al giorno prima prendevano ancora il latte dalla mamma.

Si può smettere di insultare il giocatore di turno o i soliti noti? A cosa serve?

Il sentimento popolare è più che mai attivo ed avverso. Contro l'Atalanta, ad un certo, punto è partito un coro che chiedeva ai giocatori della Juve di tirare fuori gli attributi. Giustissimo.

E tra i tifosi? In quanti hanno gli attributi? Pochi, tanti? E giunto il momento di scoprirlo.