Ronaldo e i senatori in soccorso di Pirlo. Patto per l'operazione...personalità

01.12.2020 13:30 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
Ronaldo e i senatori in soccorso di Pirlo. Patto per l'operazione...personalità
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Le parole pronunciate da Pirlo dopo il deludente pareggio di Benevento, hanno suscitato stupore nel mondo bianconero. "Ad alcuni giocatori manca la personalità", aveva dichiarato il tecnico. Sembra quasi un ossimoro rispetto al Dna di una squadra che del carattere da sempre fa uno dei suoi punti di forza. Riuscendo spesso a vincere anche giocando male, a volte ribaltando il risultato quando sembrava impossibile. In questa stagione la tendenza pare sia fatalmente cambiata. In negativo. Basti pensare ai punti persi per strada contro avversari ampiamente alla portata e non solo.

A Crotone dopo il pari di Morata, i bianconeri non sono stati capaci di effettuare il sorpasso nei 70 minuti disponibili. Stesso discorso a Verona, l'1 a 1 di Kulusevski è arrivato ad un quarto d'ora dalla fine, tempo più che sufficiente per sovvertire il risultato, soprattutto se ti chiami Juve. In casa della Lazio una serie di errori clamorosi e l'atteggiamento sufficiente di qualche giocatore, ha consentito a Caicedo di firmare l'1-1 al 94mo, quando i tre punti sembravano ormai in cassaforte. In quell'occasione, guarda caso, la rete avversaria è arrivata dopo l'uscita di Ronaldo, autore del vantaggio. Già, Cr7, assente per Covid negli pareggi di Crotone e Verona e a Benevento, quando gli è stato concesso un turno di riposo. Cr7 peraltro è risultato decisivo da subentrante anche nel 4-1 rifilato allo Spezia. "Quando mancano giocatori d'esperienza e personalità si fatica", il campanello d'allarme di Pirlo.

L'allenatore a questo punto deve fare una sorta di patto non scritto con il portoghese, delegando a lui la leadership in campo. In realtà questo già avviene e tra i due probabilmente esiste un'intesa. Cristiano peraltro si nutre di sfide anche per collezionare i record personali, quindi ha ulteriore stimoli nel trascinare i compagni di squadra. Ma a Pirlo non basta Cr7. Serve anche l'apporto dei senatori, in particolare dei suoi tre ex compagni di squadra Buffon, Bonucci e Chiellini, per far capire ai nuovi arrivati e ai più giovani l'importanza della maglia bianconera. Tocca anche a loro dare la scossa a chi vive comunque un momento negativo, leggi Dybala.

Inevitabile tornare con la mente alla sfuriata di Buffon, allora capitano, dopo una sconfitta contro il Sassuolo nella stagione 2015/2016: "Quest'anno se non si sta concentrati, le gare non le vinciamo. Dobbiamo tornare umili, altrimenti rischiano di naufragare e di fare figure da pellegrini. Con la maglia della Juve, se non hai voglia di lottare e sudare, rischi figure peggiori che con qualunque altra casacca. Serve un maggiore senso di responsabilità". Le parole del portiere di fatto innescarono la famosa cavalcata che portò i bianconeri dal dodicesimo posto (-11 dalla vetta), al quinto scudetto consecutivo, il secondo targato Allegri.