MAROTTA al Corriere della Sera: "Donnarumma? Non c’entriamo ma la Juventus ha il dovere di provarci. Rifiutati 60 mln per Alex Sandro. Nuove sfide adrenaliniche: più forte è l’avversario più bello è batterlo"

17.06.2017 00:20 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
MAROTTA al Corriere della Sera: "Donnarumma? Non c’entriamo ma la Juventus ha il dovere di provarci. Rifiutati 60 mln per Alex Sandro. Nuove sfide adrenaliniche: più forte è l’avversario più bello è batterlo"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. Ecco le sue parole raccolte da Paolo Tomaselli:

Sulla morte di Erika: "Tutto il mondo Juve è vicino alla famiglia di Erika Pioletti per la sua tragica scomparsa in piazza San Carlo".

Importanti le parole sul caso Donnarumma: "Per le società è sempre più difficile gestire queste situazioni. Siamo di fronte a un cambiamento radicale della figura del giovane calciatore: oggi hanno dei professionisti vicino e cominciano subito a programmare la loro carriera, anche in contrapposizione con le società che li hanno cresciuti. È un dato di fatto. Se è giusto?Le norme vanno cambiate. E vanno tutelati gli sforzi delle società sul settore giovanile, con una sorta di apprendistato vincolante. Lo prende la Juve? È chiaro che la Juve ha il diritto di esaminare tutte le opportunità: quando un giocatore è sul mercato abbiamo il dovere di provarci. Dietro alle scelte di Donnarumma ci siamo noi? In questo momento no... Se è un top player? È un talento. Poi dobbiamo disquisire tra talento e campione".

Allegri ha ammesso di aver pensato di lasciare la Juve dopo la sconfitta di Cardiff. L'ad commenta: "È stato il pensiero di una notte, tanto che a noi non ha manifestato nulla. Per noi è uno dei più bravi al mondo e ha ancora molto di sé da dare alla causa juventina".

Sui progetti della Juventus: "Che programmi abbiamo? Essere ancora protagonisti cercando l’equilibrio tra attività patrimoniale, finanziaria, economica e i risultati. Abbiamo ricavato di più e possiamo spendere di più: il potere di fuoco è aumentato".

Sul mercato in entrata: "Se arriverà un altro Higuain? No, quella è stata una spesa straordinaria. Restiamo nell’ordinario, anche se le valutazioni in giro sono pazzesche. Prenderemo Verratti? Per le caratteristiche tattiche e l’investimento è un profilo che non ci interessa. Se Arriverà Schick? Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma rappresenta il profilo che seguiamo, come patrimonio del futuro. Se prenderemo Iniesta? Non è raggiungibile. Sostenibilità e continuità dei risultati prevedono un rispetto dei parametri. Douglas Costa invece sì? Grazie al Bayern abbiamo contattato i procuratori per la disponibilità del giocatore. Ma i tedeschi devono essere disposti a cederlo e il prezzo deve essere congruo. La situazione su Keita? Ho letto delle frasi che certo non sono di Lotito, perché sono delle fesserie. Conosco le regole e non mi sarei mai avvicinato a un tesserato altrui. A volte è il giocatore che si propone? Dico che quando ti trovi il contratto in scadenza è normale una certa effervescenza nei giocatori e nei loro rappresentanti. Che fa pensare a un futuro diverso per loro».

Sul mercato in uscita: "Se faremo cessioni importanti? Non per nostra volontà, ma ci dobbiamo confrontare con società che possono dare ingaggi più alti. A Cuadrado e Bonucci? Non ne abbiamo sentore. Per Alex Sandro il Chelsea ha fatto un’offerta molto elevata (60 milioni, ndr). Abbiamo detto di no, ma oggi i giocatori sono padroni di se stessi".

Sulla sconfitta di Cardiff: "Il Real è un fenomeno di risultati e fatturato. Il concetto vero è che oggi sono i più forti. Ma la stagione 2016-17 resta una delle più straordinarie della nostra storia e c’è grande orgoglio per questo".

Sul presunto litigio Bonucci-Dybala: "Ero lì. Smentisco nel modo più assoluto qualsiasi tensione tra i giocatori nell’intervallo".

Su Dybala: "Dybala ha deluso? Come diceva Mandela: o vinco o imparo. Non perdo mai. E tutti hanno imparato".

 

Su Mandzukic, Marchisio e Neto: "Mandzukic resta al 100%? Sì, Marchisio idem. Resta anche Neto? Per soddisfare le sue richieste è sul mercato. Se va al Milan? Non abbiamo avuto nessuna richiesta per ora".

Sul calcio italiano: "Come sta il calcio italiano?  Il modello del mecenatismo è scomparso. E quello degli investitori stranieri è esclusivamente di business. Così il senso di appartenenza può fare davvero la differenza. Tra le big rimaniamo noi e il Napoli ad avercelo. Le avversarie ci stimolano? Dopo sei scudetti la sfida deve essere più adrenalinica: più forte è l’avversario più bello è batterlo. Si parte per vincere: è obbligatorio".

Gli chiedono se baratterebbe il prossimo scudetto per la Champions: "No, ma è certo che la Coppa è uno degli obiettivi che vogliamo raggiungere", risponde Marotta.