live

TJ - VLAHOVIC al salone del libro: "Sono felice di essere alla Juve, l’ho voluta tanto. Prandelli? Lo ringrazierò per tutta la vita”

19.05.2022 19:12 di Camillo Demichelis Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - VLAHOVIC al salone del libro: "Sono felice di essere alla Juve, l’ho voluta tanto. Prandelli? Lo ringrazierò per tutta la vita”
TuttoJuve.com

Dusan Vlahovic è al salone del Libro di Torino. Ecco le sue parole riportate da TuttoJuve.com:

Come ti sei avvicinato al calcio?

“Ringrazio tutti voi che siete qui oggi. Penso che in Serbia da quando siamo piccoli ci mettono subito la palla in mano. Da quando ero piccolo avevo una voglia di essere sempre in movimento, ho iniziato prima col basket che era la mia prima passione, anche perché nella mia scuola elementare c’era una scuola di basket. Ho fatto 2-3 anni di basket, poi giocando con i miei amici a calcio ho deciso di fare quello. Poi mia madre mi ha portato al primo allenamento”.

Quanto vuoi ancora migliorare?

"Come detto nella presentazione, mi piace il dna della Juve, questa voglia di combattere, di non mollare, di andare oltre il limite, fino alla fine. Sono un po’ così anch’io. Mi piace lavorare e fare, perché quando smetterò di giocare, anche se è presto, non voglio avere rimpianti. Voglio dare tutto, non vorrei avere dei rimpianti. E' il mio lavoro, sono un privilegiato e non vedo perché debba essere diverso. Come dice lei, si può sempre migliorare. Anche quando hai fatto una cosa straordinaria, devi essere consapevole e soddisfatto, senza esagerare".

Ci racconta il rapporto con Prandelli?

"Vorrei dire che parlando di me come un campione non mi piace, c'è tanta strada da fare, devo ancora lavorare. Darò tutto me stesso e spero di diventare un campione. Prandelli? Mi emoziona sempre, mio padre non avrebbe fatto ciò che ha fatto lui per me. Mi diceva: guarda al posto suo non avrei fatto questo. Lo ringrazio tanto, ci sentiamo spesso. E' stato quello di cui avevo bisogno, mi ha spinto avanti, mi ha supportato. Lo ringrazierò per tutta la vita, per qualsiasi cosa per lui ci sono e ci sarò sempre. Sono veramente grato, spero di vederlo presto, di chiacchierare, fino ad ora è l'uomo sportivo più importante. Uno vero".

Su Chiesa?

"Marangon? Lo ringrazio per le parole che ha speso, per ciò che ha detto lui. Lo ringrazio tanto, sono arrivato come diceva lui, da ragazzino. Mi ha visto crescere, mi ha aiutato tanto. Io non dimentico queste persone. Tutti quelli che hanno fatto qualcosa per me, sarò grato sempre a loro. Mi ha visto crescere, da ragazzino. Abbiamo condiviso tre anni alla Fiorentina, fortunatamente siamo di nuovo insieme. Si è infortunato quando sono arrivato, spero torni il prima possibile, lo conosciamo come calciatore. E' stato un piacere vederlo, speriamo di ritrovare la nostra intesa sul campo, come a Firenze. Non vedo l'ora di giocare con lui, per scendere in campo e lottare con lui, e vincere insieme”.

Hai delle paure?

"Nel mondo del calcio paure non ne ho, perché fa tutto parte del gioco. Alla fine è un divertimento, dobbiamo farlo sereni e col sorriso e alla fine viene tutto da solo. Siamo umani, tutti abbiamo delle paure. Sono molto legato alla mia famiglia, ci sono cose a cui non voglio nemmeno pensare. Anche se abbiamo delle paure dobbiamo affrontarle".

Sul tuo esordio in Champions?

"Quando si dice che sogni l'inno della Champions a inizio partita... Non avevo quell'esperienza, non ce l'ho ancora avendo fatto solo due partite ma tutta la settimana si respira un'aria diversa quando si gioca la Champions. Ero orgoglioso di me stesso, è una cosa speciale. Tra me e me stavo pensando "ci siamo!". Poi il gol segnato, le emozioni che ho provato. Vorrei provare queste emozioni tante volte e per molto tempo. Speriamo che arriveranno tutte queste partite e che saranno tantissime. La prima partita di Champions che ho visto in tv è stata Milan-Liverpool di Istanbul, me la raccontava anche mio padre. Non me la ricordo bene, ma ricordo i racconti di mio padre".

Sul tuo futuro?

"Non lo so, non guardo così in avanti. Ho miei obiettivi, che tengo per me. Sono chiari nella mia testa. Quello che sto immaginando io, alla fine sarà scritto da qualche parte, ma li voglio tenere per me. Non mi piace parlare di queste cose, né con la mia famiglia, né con nessuno. Corro per arrivarci. Obiettivi Juve? C'è poco da aggiungere, sappiamo che la Juve vincerà sempre e vincerà per sempre, è l'unica cosa che conta e dobbiamo tornare su questa strada. C'è poco da parlare, dobbiamo vincere. Solo questo. Pressione forte? Secondo me ce l'hanno le altre, come ha detto qualche allenatore... le pressioni sono altre! Una famiglia che lavora tutto il mese non sapendo se arriva a fine mese, questa è la vera pressione! Noi giochiamo a calcio, ci divertiamo, provando a far felici quante più persone possibili. Ho iniziato a giocare per passione, per rendere orgogliose tutte le persone che mi guardavano. Sono felicissimo e la mia vita sta andando bene. Io e i miei genitori stiamo bene e questa è la cosa più importante. L'affetto del pubblico è quello che mi dà la spinta in più anche se qualche volta sei stanco, loro ti spingono a fare cose che non puoi neanche immaginare. Sono felice di stare alla Juve, l'ho voluta tanto. Spero di vincere tante cose".

Parli molto bene l'italiano...

"Sono una persona abbastanza socievole, e sono un chiacchierone. Grazie al mio carattere ho conosciuto tante persone, anche a Firenze. Poi sono un ragazzo curioso e quando non capisco una parola chiedo sempre. Spero un giorno di parlare italiano perfettamente".