LA NUOVA JUVENTUS, DA AGUERO A VUCINIC

29.07.2011 20:00 di  Thomas Bertacchini   vedi letture
LA NUOVA JUVENTUS, DA AGUERO A VUCINIC
TuttoJuve.com
© foto di Alberto Fornasari

Se per il calcio nostrano tutto quanto accaduto a distanza di sole ventiquattro ore viene catalogato alla voce "storia", se si provasse ad utilizzare lo stesso parametro temporale per quanto concerne il calciomercato si potrebbe parlare a ragion veduta di "preistoria".

Andando a rovistare nell’archivio dei ricordi di questa sessione estiva di trattative tinte di bianconero, basta fare un salto indietro nel tempo di un mese esatto per rileggere il contenuto dell’offerta confezionata dalla Juventus all’Atletico Madrid per acquisire le prestazioni dell’argentino Sergio Aguero: 35 milioni di euro per il suo cartellino, a fronte di una richiesta della società spagnola ferma a 45, vale a dire l’importo della clausola rescissoria.

Per il giocatore erano pronti 6,5 milioni di euro netti a stagione, che potevano incrementare sino ad arrivare ad un massimo di un ulteriore milione grazie ai premi legati ai risultati del club torinese. In totale, occhio e croce, si parlava di un investimento quinquennale (tutto compreso) per la Vecchia Signora pari a circa un centinaio di milioni.

Il Real Madrid sembrava aver mollato la presa sull’attaccante (attratto dal brasiliano Neymar), così come Chelsea e Manchester City che si erano catapultate senza badare a spese su Alexis Sanchez, il quale - però - aveva già scelto la squadra per il suo futuro: "O vado al Barcellona o resto all’Udinese". Con buona pace delle due società inglesi, della Juventus e dell’Inter. Quest’ultima, oltretutto, da mesi sembrava essere riuscita ad entrare nelle grazie del cileno: all’inizio dello scorso mese di gennaio soltanto l’elevata quotazione del giocatore stabilita da Pozzo (25 milioni) aveva fermato sul più bello il corteggiamento nerazzurro; ai primi di giugno il matrimonio pareva essere ormai ad un passo dall’essere celebrato. Alla fine, però, l’hanno spuntata i catalani, per la felicità delle tre parti in causa.

Quella di Barcellona sembrava essere invece la destinazione di Giuseppe Rossi, in partenza dal Villarreal, per conto del quale - qualche giorno addietro - parlò Federico Pastorello, il suo procuratore: "Siamo ancora all’inizio. Sarebbe interessante ricevere qualche segnale dal Barça, perché finora si è parlato molto e concretizzato poco" (14 giugno 2011).

Nel frattempo Madama continuava a flirtare con Vucinic: i primi contatti concreti risalgono - anche in questo caso - all’alba del 2011, allorquando l’infortunio occorso a Quagliarella e l’apporto insufficiente alla causa bianconera offerto da Amauri e Iaquinta avevano spinto la Juventus a non fermarsi all’arrivo del solo Luca Toni per rinforzare (e rimpolpare) il proprio reparto offensivo. I problemi sorti tra l’allora tecnico dei giallorossi Claudio Ranieri ed alcuni suoi giocatori (tra i quali lo stesso attaccante) le avevano permesso di avvicinarsi al montenegrino, anche se l’allenatore romano era stato chiarissimo, al proposito: "Resta al 100%. La società ed io lo vogliamo sopra ogni misura, anche se con lui dopo Cesena non ho parlato. Non dovevo farlo io" (18 gennaio 2011).

Con il trasferimento di Aguero alla corte di Roberto Mancini, nel castello ricco di soldi di Manchester (sponda City, per una cifra non lontana dai famosi 45 milioni di euro richiesti ed uno stipendio da star del pallone) ed il blocco delle partenze eccellenti imposto a Villarreal, che di fatto impedisce (momentaneamente?) lo spostamento di Giuseppe Rossi dalla Spagna, la Juventus si è così concentrata con profitto sull’operazione Vucinic, per poi attendere l’ultimo mese di trattative per perfezionare la rosa.

La linea seguita da Madama in questa sessione di calciomercato è quella tracciata da Andrea Agnelli nel giorno della presentazione della maglie per la stagione 2011-12: "Noi abbiamo oggi i mezzi per partecipare anche ad aste importanti, ma non vogliamo. Puntiamo ad acquistare giocatori al giusto prezzo, con la giusta retribuzione"; "…le condizioni devono essere le nostre condizioni e non quelle di un’asta scriteriata, che può far saltare il mercato in cui operiamo" (6 luglio 2011).

Dopo aver abbracciato Vidal, salutato Melo e Sissoko e preso atto della volontà della società di non lasciare sguarnita la difesa di fronte alle proprie lacune, Antonio Conte ha recentemente analizzato la situazione della rosa attualmente a sua disposizione: "Per essere competitivi abbiamo bisogno di diversi innesti".

L’allenatore è perfettamente conscio delle proprie capacità, della validità delle sue idee e della loro efficacia, ma avendo indossato per diversi anni la maglietta della Juventus, quando Madama si sporcava le scarpette soltanto per vincere, è in grado di "leggere" chiaramente la distanza (il "gap", come si usava dire sino a poco tempo fa) che la separa dalle prime della classe negli ultimi campionati disputati.

Un concetto simile lo aveva espresso tempo addietro anche Giorgio Chiellini: "Il nuovo tecnico mi incuriosisce, sembra trasmettere entusiasmo, ma non basta solo questo. Mi aspetto almeno un paio di colpi, mi sorprenderei se alla fine del mercato non arrivassero nomi che creino entusiasmo" (1 giugno 2011).
Andrea Pirlo, all’epoca, aveva già firmato per la Juventus.