LA JUVENTUS E LA VOGLIA DI VINCERE

Mancano poche ore prima della gara della Juventus contro l'Inter. Una partita importantissima: per i tre punti, per l'avversario odierno e per portare avanti il processo di crescita della squadra di Del Neri
03.10.2010 16:25 di Thomas Bertacchini   vedi letture
LA JUVENTUS E LA VOGLIA DI VINCERE
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Con la Juventus ho imparato a vincere. Non so come è successo, è qualcosa che si respira nell'aria dello spogliatoio, sono concetti che vengono tramandati da giocatore in giocatore, è il sentimento che ti trasmettono milioni di tifosi e non c'è club nel mondo che ti faccia lo stesso effetto" (Edgar Davids)

Inter-Juventus: basta leggere i nomi delle contendenti per capire l’importanza della gara. Al di là dei tre punti in palio, del possibile aggancio ai nerazzurri in caso di vittoria, di un pareggio che consentirebbe ai bianconeri di passare indenni la seconda trasferta più difficile dall’inizio della stagione (dopo quella di Manchester, sponda City), di una sconfitta che potrebbe far tornare nell’ambiente i fantasmi di un (nuovo) possibile fallimento, dopo quello dello scorso anno.

Si tratta di una tappa importante, delicata, la sesta di un percorso dove ne sono previste trentotto. Di una corsa nella quale non è detto che la rosa attualmente a disposizione di Del Neri sarà la stessa che l’allenatore si ritroverà in mano a gennaio del prossimo anno, al termine della sessione invernale del calciomercato. I punti deboli della squadra sono stati ormai vivisezionati sotto tutti gli aspetti, quelli positivi che stanno comparendo lungo il tragitto vengono accolti con sollievo da parte di una tifoseria che non ha (e non potrebbe essere altrimenti) ancora cancellato tutti i dubbi sulla reale consistenza della rosa bianconera.

Quando la Juventus di Marcello Lippi (primo) planò al "Meazza" il 4 gennaio del 1998, per tutta la prima frazione di gioco schiacciò - letteralmente - i nerazzurri nella loro metà campo. Un assist di Ronaldo e la successiva rete di Djorkaeff all’inizio della ripresa decretarono la vittoria dell’Inter.

Per la Vecchia Signora si trattò di una disfatta dal sapore meno amaro del solito, più vicino a quello di un successo, dato che l’incontro diede modo di capire chiaramente quale tra le due rivali era la più forte. Ci sono prestazioni che, anche se accompagnate da una sconfitta, possono comunque fornirti sicurezze e una maggiore consapevolezza nei tuoi mezzi. Davids, in quella partita, era presente in campo, e risultò essere uno dei migliori. Si era trasferito da poco a Torino, lasciando la Milano rossonera con l’etichetta di "mela marcia".

L’incontro di stasera andrà analizzato i prossimi giorni a trecentosessanta gradi, a mente fredda, per poter meglio valutare il processo di crescita della formazione di Del Neri, a seconda del tipo di approccio all'impegno che avrà offerto al cospetto degli uomini di Benitez. Fermo restando che queste non sono né la gara né la stagione per scegliere il "fioretto", ma quelle buone per usare la "sciabola" e raccogliere anche le briciole che si presentano lungo la strada. Senza fare tante storie.

Al di là delle più classiche tra le considerazioni che si possono fare a qualche ora di distanza dall’inizio della gara, mano a mano che l’incontro si avvicina aumenta la tensione e la voglia di vincere. Quel "sentimento" che, come sosteneva Davids, "ti trasmettono milioni di tifosi".
Bianconeri.