Juve-Genoa, storie di ex. Da Perin a Favilli: quanti intrecci sabato all'Allianz Stadium

17.10.2018 15:00 di Edoardo Siddi Twitter:    vedi letture
Juve-Genoa, storie di ex. Da Perin a Favilli: quanti intrecci sabato all'Allianz Stadium
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sabato alle 18:00 torna in campo la Juve. I bianconeri, all'Allianz Stadium, se la vedranno contro il Genoa del capocannoniere Piatek, ma anche dei tanti ex che vestono la maglia rossoblu. Gli intrecci non mancano e per qualcuno la partita sarà un po' più speciale che per gli altri, con il cuore che batterà un po' più veloce del solito. Perché il passato, bello o brutto, non si dimentica mai del tutto. E qualcosa dentro resta. 

Juve-Genoa, per esempio, non può essere una partita normale per Mattia Perin. In attesa di sapere se tra i pali ci sarà lui o Szczesny, nella sua testa avrò vissuto già decine di volte l'incontro. Ritrovare il Grifone da avversario dopo una vita passata dalla sua parte farà un effetto strano. Dopo aver sperato per anni che la palla non oltrepassasse mai la linea di porta dei liguri, stavolta gioirà per il contrario. D'altronde 151 presenze in prima squadra e 46 in Primavera non si cancellano. Sono una vita sportiva. Poi il mondo va avanti, è arrivato il momento del grande salto, ma l'emozione ci sarà. Sarebbe folle il contrario. 

Per Lapadula, invece, il passato juventino appartiene davvero a un'altra vita. Dai tempi delle giovanili è passata tanta, forse troppa acqua sotto i ponti. Era una Juve diversa (parliamo dei primi anni 2000) e poi il vero Lapadula si è formato ed è stato scoperto altrove. La Juve è un nome scritto in piccolo in fondo al suo curriculum. Le emozioni vere sono aggrappate ad altri club. Discorso opposto per Andrea Favilli. La Juve è casa e lo è stata prima ancora di essere proprietaria del suo cartellino. Lì il cuore ha anticipato la burocrazia. L'esperienza in Primavera in prestito è stata indimenticabile per lui e per la Vecchia Signora, che ha continuato ad osservarlo, aspettarlo, per poi riabbracciarlo. I ricordi della tournée americana da protagonista assoluto sono ancora vivi e sabato potrà riabbracciare compagni con cui ha condiviso quella avventura. Poi al fischi d'inizio sarà un avversario, ma provate a dirgli che è una partita come le altre.

L'amarezza sarà probabilmente il sentimento dominante in Romulo e Criscito. Una sensazione di 'avrei voluto, ma non ho potuto'. Il primo, arrivato in prestito con diritto di riscatto nel 2014 dopo una grande annata al Verona, per colpa di mille infortuni e una condizione quindi mai davvero ottimale non è riuscito a convincere la Juve a riscattarlo. Il secondo, gioiellino del settore giovanile bianconero, con l'intreccio Juve-Genoa che ha caratterizzato i primi passi della sua carriera, venne bocciato nel 2008, in anni difficili dalle parti di Torino. Da lì bandiera del Genoa e poi dello Zenit, fino al ritorno all'ombra della lanterna. Con piena soddisfazione di tutti.