FILO CONDUTTORE

21.07.2017 21:30 di  Caterina Baffoni   vedi letture
FILO CONDUTTORE

 

Prima domanda lecita da porsi in ottica mercato bianconero: la Juventus deve fare un mercato in ottica Champions League, oppure deve puntare ad una politica sui giovani per "svecchiare" ma comunque sia restare leader in Italia? Ad oggi, sinceramente si può affermare che Madama stia tentando di fare un bel mix tra esperienza e giovani promesse. Gli acquisti mirato di Douglas Costa, Sczescny, Bentancur, De Sciglio e l'ormai carrarese Bernardeschi lo confermano. I giovani con la fame di affermarsi a livelli importanti e soprattutto di smentire molti scettici, come Mattia De Sciglio, e giocatori di cartello vogliosi di affermarsi con la propria grande esperienza internazionale, si sono accasati nella Torino bianconera.

 La sensazione, a modesto parere, è che la Juventus abbia la necessità e il forte bisogno di investire seriamente a centrocampo: proprio dove Madama ha perso la partita di Cardiff contro un Real Madrid che ha dimostrato una qualità nettamente superiore in fase di palleggio, ma anche una migliore condizione fisica lì in mezzo. Ecco perchè forse, più che scervellarsi alla ricerca di ragioni tecnico-tattiche, probabilmente la disfatta del Millennium Stadium va spiegata non solo con quel complesso di inferiorità che la Juventus avverte in Europa a causa delle tante, troppe, finali di Champions perse negli ultimi anni, ma soprattutto sul calo fisico avvertito in quella zona così importante del campo, che ha di conseguenza squilibrato tutto il reparto offensivo e tutta la retroguardia.  

Un crollo irrazionale in cui, anziché attribuire la disfatta alla classica "sindrome Champions" della squadra più vincente d'Italia, potrebbe tranquillamente trovare la sua logica nella debolezza nella condizione fisica di una zona del campo mal gestita.

La Juve dovrebbe investire ora, proprio lì, in quel reparto rimasto per troppo tempo orfano di un giocatore come "Vidal", il fil rouje del campo, capace di sradicare palloni, riequilibrare il filo conduttore del centrocampo attraverso inserimenti e passaggi filtranti. Insomma, occorrerebbe un centrocampista di aggressione, capace di dare equilibrio con corsa, grinta e carattere e che permetta di bilanciare in fase difensiva un folto numero di giocatori più propensi ad offendere che non ad arretrare. E' questo l'identikit ideale per riequilibrare la metà campo bianconera.