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Nanni, ex preparatore di Szczesny: "E' tra i migliori al mondo, pochi bravi con i piedi come lui. Mi avrebbe fatto piacere seguirlo in nazionale. Pjanic? E' come un fratello..."

16.10.2018 17:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Nanni, ex preparatore di Szczesny: "E' tra i migliori al mondo, pochi bravi con i piedi come lui. Mi avrebbe fatto piacere seguirlo in nazionale. Pjanic? E' come un fratello..."
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© foto di Federico De Luca

E' stato tra i protagonisti della Polonia contro l'Italia, ma le sue parate non sono servite ad evitare la retrocessione della sua nazionale. Wojciech Szczesny è pronto a rituffarsi in bianconero e lo farà sabato quando affronterà il Genoa del suo connazionale Piatek. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il suo ex preparatore dei portieri ai tempi della Roma, Guido Nanni:

Guido, come sta andando? Che cosa fai attualmente?

"Dopo la mia ultima esperienza lavorativa, mi sto allenando per rimanere in forma. Una settimana fa ho rifiutato di andare al Ludogorets, società che vince da diversi anni in Bulgaria, perché onestamente vorrei vivere un altro tipo di esperienza. Sto aspettando qualche risposta e spero di ricevere notizie positive in tal senso".

E "coso" lo stai seguendo? Come giudichi il suo inizio di campionato?

"Lo sto giudicando molto bene, la stagione è iniziata nel migliore dei modi. L'ho sentito dopo la sua avventura al mondiale, lo staff della nazionale polacca si stava rinnovando e si era fatto il nome di Prandelli. Gli avevo detto che mi avrebbe fatto piacere seguirlo se il commissario tecnico fosse stato italiano. E invece questa possibilità non si è concretizzata poiché il ct è Jerzy Brzęczek, un tecnico polacco".

Peccato, perché lo adori abbastanza.

"Sì davvero, in Italia lo abbiamo preso noi alla Roma e, in un certo senso, è come se lo avessi cresciuto io. E ho la fortuna di sentirlo, non tantissimo ma ci teniamo in contatto. Tengo molto a lui".

Nel match contro di noi in Nations League, ha sfoderato una prestazione molto positiva. Condividi questa disamina?

"La condivido, aggiungendo che nel secondo tempo ha fatto una parata bassa di gran livello. E' cresciuto moltissimo, non ne avevo dubbi. Lui è come un diesel perché questa è l'impressione che hai quando lo osservi, può sembrar freddo in superficie ma non lo è affatto. Quando si scalda, è molto difficile fargli gol".

Come ti spieghi la competizione interna in Nazionale con Fabianski?

"Questa rivalità tra loro due è in atto da tanti anni, l'inizio era avvenuto quando entrambi militavano nell'Arsenal. Fabianski è un buon portiere, ma Szczesny ha qualcosa in più in tutto. La scuola polacca negli anni ha sfornato diversi talenti: il più famoso è Dudek ma non scordiamoci nemmeno Boruc e Kuszczak che giocava nel Manchester United. E' un'ottima tradizione quella dei portieri in Polonia".

Ha vinto la rivalità in Polonia così come la sta vincendo alla Juve con Perin.

"Quando Wojciech è in forma non è semplice toglierlo, è un gran portiere ma la sua peculiarità è quella di essere abile con i piedi. Pochi al mondo sono bravi come lui. Conosco molto bene Perin e la sua scelta fatta in estate non l'ho capita, perché giocando poco si sta precludendo la possibilità di esser titolare in nazionale dopo aver fatto bene negli anni passati".

La stagione mi dicevi che l'ha iniziata bene, ma ci è parso un po' insicuro specialmente all'inizio. Che cosa gli ha fatto rompere il ghiaccio?

"Forse è stato proprio l'acquisto di Perin a renderlo un po' insicuro, ma ora i suoi compagni si fidano ciecamente di lui. Ha trovato un grande affiatamento con il reparto arretrato. Per me Wojciech, senza alcun dubbio, è tra i migliori al mondo e lo sta dimostrando continuamente partita dopo partita. Ma d'altronde, già il giocar nella Juventus è sinonimo di garanzia in tal senso. Potrebbe essere il portiere dopo Peruzzi a festeggiare la tanto agognata Champions League, è l'obiettivo primario della società".

Un altro tuo amico alla Juventus si chiama Miralem Pjanic. Di lui che cosa ne pensi?

"Per me Miralem è come un fratello, è una persona davvero splendida. Quanto è cresciuto alla Juventus, mamma mia! Voglio svelare un segreto che mi ha detto il primo giorno che è arrivato alla Juventus: 'Guido, ho capito il perché qui vincono sempre'. La sua mentalità è completamente cambiata, era già forte ma andando a Torino lo è diventato ancora di più. E' grazie alla cultura del club bianconero se è diventato così. Quando scherziamo gli dico sempre di portarmi alla Juve (ndr)".

Si ringrazia Guido Nanni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.