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Il commento di Tacchinardi: "Serve l'elettroshock, è ora che Giuntoli abbia pieni poteri. Esonero Allegri? Sarebbe una cosa forte, ma c'è un nome che vedrei bene..."

18.03.2024 11:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Il commento di Tacchinardi: "Serve l'elettroshock, è ora che Giuntoli abbia pieni poteri. Esonero Allegri? Sarebbe una cosa forte, ma c'è un nome che vedrei bene..."
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Il settimo punto conquistato in otto partite, con il rischio di un secondo posto che rischia di scivolar via e i fantasmi delle stagioni di Ferrara/Zaccheroni e Delneri, di certo, dalle parti di Torino non rende l'ambiente felice. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, lo storico ex centrocampista bianconero, Alessio Tacchinardi, per parlare del delicato momento in casa Juve e non solo:

In campo sembrano passati mesi e mesi, ma invece solo una quarantina di giorni fa parlavamo di scudetto. Che succede?

"La squadra, che ha rallentato nel momento decisivo della stagione, deve fare decisamente di più. Francamente, per quel che mi riguarda, è stato inaspettato un crollo del genere".

Riusciamo a dare una spiegazione di questi 7 punti conquistati in 8 giornate?

"Sono troppo pochi, salvo solo la prestazione di Napoli in questo periodo. Poi, nelle altre uscite, la squadra non mi è per niente piaciuta. Oggi il focus deve andare sulla Società che deve mettersi a tavolino e dare pieni poteri a Giuntoli. E' giusto che il direttore inizia a decidere sul da farsi per la prossima stagione, perché la Juve deve tornare ad esser protagonista in campo".

In che modo?

"Chiesa deve tornare al centro del progetto, non che gioca fuori ruolo e a 50 metri dalla porta. La Juve gioca sempre così bassa, poi c'è da capire che cosa vogliono fare con la guida tecnica. Ho sempre detto che bisogna fare una statua ad Allegri per come sono andate le ultime stagioni, ma la proposta è sempre quella di vedere una squadra rannicchiata lì che riparte. Non penso che non arriveranno nelle prime quattro, ma anche i giocatori devono iniziare a svegliarsi e tirar fuori gli attributi. Giochi per la Juventus, devi fare di più".

Quindi non dipende solo dall'allenatore?

"Può esserci Allegri o qualcun altro, i giocatori devono però spingere e dare di più per questa maglia. Deve far riflettere il fatto che lo 'Stadium' sia diventato un terreno di conquista per tutti. Ora la palla tocca a Giuntoli, che può già iniziare a lavorare per costruire una squadra migliore che può tornare a lottare per vincere. Si sta spegnendo quella piccola fiammella che si era riaccesa, il popolo bianconero merita decisamente di più".

Non arrivano segnali da Torino di un avvicendamento in panchina durante la sosta per le nazionali, ma tu invece saresti favorevole per il cambio?

"L'andazzo non è sicuramente positivo, però questa sarebbe una cosa forte. Se guardiamo la Roma, sembrava difficile potesse cambiare modo di giocare e invece c'è riuscita quasi immediatamente. Sicuramente c'è da dire che la squadra ha bisogno di un elettroshock potente per svegliarsi".

A te, personalmente, non evoca bei ricordi da calciatore, visto che le dimissioni di Marcello Lippi non portarono poi a salvar la stagione 1998/99.

"E' vero, lì non ci fu una scossa. Poi il calcio è davvero strano, è una linea sempre molto sottile: De Rossi, che sembrava messo nel tritacarne per i risultati raccolti alla Spal, sta facendo benissimo. A Ferrara non aveva dimostrato tutta la sua bravura, eppure era arrivato in corsa esattamente come accaduto con i giallorossi. Ci sono delle dinamiche che francamente non si spiegano, dal mio punto di vista solo chi vive all'interno può capire se determinati addetti ai lavori amati dal pubblico possono dare o meno uno scossone a tutti".

Proviamo a dare una risposta: De Rossi inserito nell'ambiente Roma, che conosce a menadito, si è rivelato esser la persona giusta, così come alla Juventus potrebbe eventualmente esser inserito un personaggio che già conosce tutti.

"Chi mi viene in mente è Paolo (Montero ndr), che già lavora in Primavera ed è una figura fantastica per il mondo Juve. Però è difficile, lì è la società che è all'interno del lavoro di tutti i giorni e parla con lo staff e i giocatori. C'è da fare qualcosa, lo ripeto, le cose non vanno da un pezzo e non si può continuare a far finta di nulla. Bisogna intervenire in qualcosa. Prima non è che giocassero un calcio spaziale, ma c'era compattezza ed erano vivi. Ora, invece, mi sembrano spenti e quasi senza motivazioni. Non c'è come leader il gioco, ad esser decisivo è sempre stato l'episodio. Quel che rivedo, un po' in concomitanza con la scorsa stagione, è che l'entusiasmo sta scemando. C'è bisogno di una sterzata forte e questo spetterà ai dirigenti, nel caso in cui la volessero fare senz'altro il profilo perfetto sarebbe Montero".

Che ne pensi del rosso rimediato da Vlahovic?

"Penso che il suo malessere derivi da una questione tattica, lo dico ormai da un paio di anni. Lui è un giocatore che vuol guardare in faccia la porta, invece anche ieri giocava alle spalle. E' da solo contro tutti, i compagni attaccano poco l'area di rigore. E' un po' come Chiesa e la faccia che aveva quando è stato sostituito, è un giocatore che va sfruttato con un altro tipo di gioco e un'altra posizione in campo. Vedo, da fuori, una squadra piatta e senza più gli occhi da tigre".

Si ringrazia Alessio Tacchinardi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.