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Djamel Mesbah: "Juve macchina da guerra, ma domani tifo Crotone. Allegri? Deve vincere e non far spettacolo, non capisco i suoi detrattori. Al Milan..."

17.04.2018 14:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Djamel Mesbah: "Juve macchina da guerra, ma domani tifo Crotone. Allegri? Deve vincere e non far spettacolo, non capisco i suoi detrattori. Al Milan..."
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© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

"Sono fuori dall'Italia per motivi personali, mi sto guardando attorno per trovare una squadra nel mondo arabo. A fine mese sarò a Bari per il corso da allenatore Uefa B, ma nel frattempo per non perdermi nulla sto seguendo il calcio in tv". E' quel che ci racconta Djamel Mesbah, calciatore che in Italia ha vestito le maglie di Avellino, Lecce, Milan, Parma, Livorno, Sampdoria, Crotone e proprio con i rossoneri guidati da Max Allegri sfiorò lo scudetto del 2012 dopo una lunghissima contesa con la Juventus. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare della sfida di domani sera e non solo:

Quale è il tuo giudizio sulla Juventus?

"In Italia, la Juventus è la squadra più completa del campionato ed è superiore ad un Napoli che comunque sta facendo un'ottima stagione. I bianconeri sono una macchina da guerra, sono una grande società e hanno un ottimo allenatore che ho avuto al Milan".

Quanto potrebbe essere insidiosa la sfida di Crotone?

"Giocare a Crotone è sempre difficile, l'anno scorso abbiamo fatto delle ottime partite contro le grandi squadre e questo è accaduto anche in questa stagione. La Juve dovrà stare attenta e sicuramente sarà molto concentrata in vista di questo incontro. Allegri diceva sempre che 'il campionato si perde contro le piccole squadre', perchè i punti persi sono molto importanti. Io, però, tifo per il Crotone e per domani la situazione è 50 e 50 (ride ndr)".

I tuoi ex compagni di squadra faranno la partita della vita?

"Sì, quando giochi contro una grande squadra fai sempre la partita della vita. Il Crotone non dovrà prender gol subito, perchè se accadrà questo contro le grandi squadre sei morto. Contro di loro basta un piccolissimo errore per pagare pegno".

Il Napoli, invece, affronterà l'Udinese e fisicamente sembra più stanco dei bianconeri. E a fine settimana ci sarà lo scontro diretto tra le due squadre.

"Anche il Napoli non ha un impegno facile, l'Udinese sta avendo qualche difficoltà ma è sempre una squadra tosta con cui giocare. Per il bene del campionato, spero che gli azzurri possano vincere per rendere più avvincente la sfida di domenica sera. Campionato? La Juve è la Juve, ha dei campioni che vivono per vincere. E' la favorita per rivincere il titolo ma anche se vincerà lo scontro diretto, non sarà matematico il successo in quanto mancheranno ancora diverse partite".

Juve favorita in campionato e la finale di Coppa Italia sarà contro il Milan. Come vedi la sfida?

"Sarà una grande finale, il Milan poi ha sempre l'ambizione di vincere le coppe e mi auguro possa vincere. E in campionato vorrà sicuramente raggiungere la qualificazione alla prossima Champions, Gattuso che è stato mio compagno di squadra per sei mesi sta facendo un ottimo lavoro".

A proposito di tuoi ex compagni di squadra, a Lecce hai giocato con Juan Cuadrado. Quale è il tuo ricordo di lui?

"Io l'ho conosciuto che giocava nell'Udinese, già in Friuli aveva uno spirito e una velocità tra i migliori d'Europa. A Lecce è cresciuto ed è migliorato tantissimo, nel repertorio ha aggiunto la frequenza al gol. E' un giocatore da Juventus e da grandi squadre. Prima di trasferirsi a Torino ha avuto quell'esperienza inglese al Chelsea, ma è difficile far bene in quel campionato e altri giocatori come ad esempio Salah hanno avuto delle difficoltà prima di ambientarsi. Juan è un bravissimo ragazzo, gli auguro il meglio per la sua carriera".

Un po', al contrario, rispetto a quanto accaduto a Douglas Costa che in Italia si sta consacrando dopo aver fatto fatica al Bayern Monaco.

"Douglas Costa, comunque, al Bayern non giocava titolare perchè aveva molta concorrenza, ma faceva già delle grandissime partite quando veniva impiegato da Guardiola e Ancelotti. La Juventus ha fatto un grandissimo colpo, lui si sta abituando alla tattica del calcio italiano".

Tornando al mister bianconero, che ricordi hai con lui quando eri un suo calciatore al Milan?

"Sono arrivato a Milano nella finestra invernale del calciomercato 2012, fu il campionato che tutti ricordiamo per il gol annullato ingiustamente a Muntari e secondo me, alla fine, meritavamo di vincerlo ma ormai sono storie vecchie. Io ringrazierò sempre Adriano Galliani che ha creduto in me, Allegri si è messo subito a disposizione e mi ha aiutato tantissimo ad ambientarmi in quella squadra di campioni".

Che cosa ti colpì del tecnico toscano? Quali furono le tue prime impressioni?

"Mi colpì tantissimo la personalità del tecnico toscano, lui arrivava dal Cagliari e con il suo carattere riuscì a farsi rispettare da grandissimi giocatori come Nesta e Seedorf che avevano fatto la storia di quel club ed erano sostanzialmente a casa loro. Non aveva paura di niente e di nessuno, ti affrontava faccia a faccia ed era molto bravo a gestire i momenti difficili".

A Torino, però, i tifosi lo mettono ancora in discussione nonostante i successi ottenuti in questi anni. E si è parlato di un suo addio alla fine di questa stagione. Consiglieresti al tuo ex mister di rimanere in bianconero?

"Rimango sorpreso dai tifosi bianconeri che contestano Allegri, questa è la premessa che faccio. Non sono la persona più adatta a dar consigli, ma la Juventus si deve tener stretta il suo mister. Mi piacerebbe vederlo ancora su questa panchina per un altro anno, perchè così può cercare di vincere la Champions che in questi anni è sfuggita per un ciuffo d'erba".

Spesso è contestato dai tifosi per il calcio proposto, viene definito troppo prudente. Era così anche quando era tuo allenatore?

"Il suo calcio è impostato sulle verticalizzazioni, lui vuole che concludi l'azione in minor tempo possibile. Al contrario, accade che le squadre avversarie, se hanno il tempo di riorganizzarsi, riescono a chiuderti tutti gli spazi ed è più difficile segnare. Il Barcellona, ovviamente, è esente da questo discorso. Quindi non capisco tutte queste perplessità attorno ad Allegri, deve vincere e non fare spettacolo. Sta vincendo il campionato, è in finale di Coppa e stava facendo il miracolo a Madrid: cosa può fare di più? Comunque permettimi una cosa sul capitano Gigi Buffon".  

Prego.

"Ho sentito che si ritirerà in questa stagione, mi auguro non appenda i guantoni al chiodo perchè sarebbe una grossa perdita per il calcio italiano. E nelle ultime sfide ha fatto delle grandissime parate. Sono con lui per quanto successo a Madrid, poi sul rigore credo sia sbagliata la regola perchè il contatto tra Mehdi (Benatia ndr) e Vazquez non è così netto".

Si ringrazia Djamel Mesbah per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.