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Cesare Prandelli: "Juve più umana, col Sassuolo può chiudere il campionato. Bernardeschi? Sta ritrovando la sua identità. Su Pirlo e il Made in Italy..."

15.07.2020 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Cesare Prandelli: "Juve più umana, col Sassuolo può chiudere il campionato. Bernardeschi? Sta ritrovando la sua identità. Su Pirlo e il Made in Italy..."
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© foto di Giacomo Morini

"C'erano parecchie incognite legate a questa ripresa, soprattutto a livello fisico. L'unica squadra che sta mantenendo lo stesso livello di forma è l'Atalanta. E nell'ultimo turno di campionato, la Juventus ha rischiato di perdere contro una squadra così sfacciata ma tutte le big avrebbero faticato". E' il pensiero dell'ex centrocampista bianconero ed allenatore del Genoa - tra le ultime squadre allenate -, Cesare Prandelli, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com ha parlato del match di questa sera col Sassuolo e non solo:

Il calendario metterà di fronte un'altra squadra molto in forma, vale a dire il Sassuolo ben allenato da De Zerbi. Che partita sarà al Mapei Stadium?

"Sarà una partita che può portare qualche insidia, il Sassuolo sta bene e sta giocando un buon calcio. C'è però una differenza rispetto all'Atalanta: meno fisicità ed aggressività, quest'ultima caratteristica è spesso evidenziata nella metà campo avversaria. E in difesa soffre un po'. Per questo motivo, credo ci sarà più fraseggio e possesso palla da parte della Juventus. La rivedremo un po' come è nella sua abitudine di gioco".

Che cosa colpisce di più di questo Sassuolo?

"E' una squadra che gioca insieme ormai da diversi anni, De Zerbi ha un'idea di calcio ben precisa e i suoi giocatori la rispecchiano. Da questo punto di vista, è completa. Quando l'ho affrontato col Genoa lo scorso anno, il Sassuolo mi aveva destato davvero un'ottima impressione. Il match era finito in parità".

Il crollo avuto nelle ultime partite da parte della Juventus come è spiegabile? Stanchezza fisica o c'è qualcosa d'altro dietro?

"Il fatto di giocar sempre può portare a qualche problema fisico, però c'è anche da dire che la Juventus sta affrontando solo squadre in forma in questo periodo. Per me questa è una partita chiave, in caso di vittoria netta può definitivamente chiudere il discorso scudetto. Eliminando così, in questo modo, lo scontro diretto con la Lazio del prossimo lunedì".

E' giusto definire la Juventus come più umana rispetto a quelle che abbiamo visto gli anni scorsi?

"La mia idea è che quando una squadra ricerca costantemente il risultato, questo è una conseguenza del gioco. In questa fase sicuramente stanno pensando di portare a casa i tre punti, è più umana da questo punto di vista e può diventare una squadra che può perder anche qualche partita. La Juve, però, è prima in classifica e agli ottavi di finale, se tra due mesi dovesse raggiungere entrambi gli obiettivi sarebbe una stagione straordinaria".

Sarebbe anche una bella risposta a tutte le critiche ricevute specialmente da Maurizio Sarri in questo ultimo periodo.

"Sì, mi sono sembrate eccessive e alcune di queste fuori luogo. D'altronde quando scegli Sarri in panchina significa che vuoi imporre la sua idea di gioco, ma non è che se perdi un trofeo devi iniziare a metterlo in discussione. Le critiche non troveranno mai un varco se c'è solidità e fiducia attorno a lui, mi auguro per questo che la Juventus continui a rispettare il concetto iniziale di vincer giocando bene. Anche se a Torino contano solo i risultati".

Chi ha trovato la sua continuità è Federico Bernardeschi, che dovrebbe esser titolare anche questa sera. Quale è la tua idea su di lui?

"Federico è un giocatore molto interessante, lo considero una mezz'ala moderna e in queste ultime partite ha sicuramente trovato sia il ruolo che la continuità mancante. Perché giocare in ogni zona del campo, senza una posizione fissa, porta un po' a perdere quella che è l'identità di gioco. Attualmente la sta ritrovando, le prestazioni sono dalla sua parte".

A lui converrebbe lasciare la Juventus, in questo momento, per ritrovarsi maggiormente e diventare un punto di riferimento in un altro club?

"Lasciare la Juventus è molto complicato per tutti i giocatori, perché sei al vertice in una società vincente che si confronta sempre con i migliori. Non mi sento in grado di dare dei consigli, anche perché sono stato calciatore della Juventus per sei anni e nonostante avessi vinto tutto non ero titolare. Prima di andar via ci ho pensato, ma chiaramente volevo giocare di più. La decisione finale spetterà solamente ed esclusivamente a lui".

C'è un altro tuo ex calciatore, Andrea Pirlo, che potrebbe diventare allenatore della squadra U23 bianconera. Come vedresti questa possibilità?

"Andrea è un maestro di calcio, se dovesse decidere di fare l'allenatore significherà che avrà mille motivazioni. Penso che partire dalla Juventus lo potrebbe a cominciare una carriera strepitosa. Gli faccio un grosso in bocca al lupo".

Dopo aver acquistato due talenti come Kulusevski ed Arthur, sarebbe giusto investire sul Made in Italy acquisendo giocatori italiani come Chiesa, Zaniolo o Tonali?

"Sì, sono d'accordo. La Juventus stessa ha dimostrato che la base italiana può esser un traino e quel qualcosa in più che trasmette ai nuovi arrivati. I giocatori giovani italiani vanno presi in considerazione, sono sicuro che i dirigenti bianconeri stiano pensando a Chiesa, Zaniolo, Tonali e altri prospetti. A mio parere, Chiesa è un gradino superiore agli altri due a livello di esperienza ma forse ha bisogno di trovare sé stesso per capire che cosa vuole fare da grande. Zaniolo e Tonali, invece, sono due centrocampisti moderni con caratteristiche differenti, la Juve ne ha bisogno soprattutto in Europa".

Si ringrazia Cesare Prandelli per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.