esclusiva tj

Baldini: "Contro il Toro al massimo per arrivare al top alla sfida con la Dinamo. Portanova 'operaio' goleador. Ho ritrovato la mia juventinità"

13.02.2019 11:00 di  Edoardo Siddi  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Baldini: "Contro il Toro al massimo per arrivare al top alla sfida con la Dinamo. Portanova 'operaio' goleador. Ho ritrovato la mia juventinità"

Francesco Baldini si appresta a vivere il primo derby della Mole tra le mura di casa. Lui che la rivalità bianconero-granata la conosce bene, avendola vissuta sulla sua pelle e vincendo un campionato Primavera in una doppia finale proprio contro il Torino nel 1994. Curiosità, a fare coppia con lui al centro della difesa c'era Alessandro Dal Canto, da cui ha ereditato proprio la Primavera bianconera, ora attesa da una settimana 'da grandi': derby, poi spareggio Youth League contro la Dinamo Kiev per conquistarsi gli ottavi. Il tecnico bianconero, in esclusiva, ci ha raccontato il momento della squadra, proiettandoci nell'immediato futuro.

Una vittoria importante quella contro il Milan, che ha portato punti e morale. In queste ultime giornate, tra l'altro, credo lei abbia rivisto la sua vera Juve. 

"Assolutamente sì. Sono molto contento della prestazione di sabato. Siamo partiti benissimo, abbiamo avuto un calo, poi è venuto fuori il Milan, verso la fine del primo tempo abbiamo ricominciato a giocare e il secondo tempo è stato un secondo tempo di sofferenza. Sta venendo fuori quello che io vorrei dalla mia squadra e che ho sempre chiesto perché questa squadra ha tante qualità tecniche, è una squadra giovane che ha commesso errori come è giusto che sia, però sabato ho visto la determinazione che ci deve contraddistinguere da qui alla fine del campionato. A iniziare da sabato, che sarà una bella partita. Però si era già  visto qualcosina con il Cagliari nonostante fosse finita 0-0. Era stata una bella partita, avevamo creato tante occasioni subendo poco. E poi, nonostante la classifica, reputo il Milan un'ottima squadra sui singoli e non riesco a capacitarmi di come possa essere laggiù in classifica perché i 2001 sono gli stessi ragazzi che ho incontrato io in semifinale l'anno scorso e sono ottimi giocatori. Ha poi 2000 forti, dei '99 dentro. Secondo me il Milan è un'ottima squadra, non ci deve ingannare la classifica e i ragazzi hanno fatto un'ottima prestazione".

Contro il Milan ha segnato e realizzato una grande partita Portanova. Lui ha avuto un mese di gennaio un po' complicato, con qualche distrazione anche dal mercato, ora sembra si stia ritrovando. È maturato? 

"Manolo ha avuto un attimo di appannamento, forse i gol l'hanno distratto da quello che è il suo vero lavoro in mezzo al campo, perché reputo Manolo un ottimo giocatore, ma un giocatore che deve essere al servizio degli altri con una spiccata dose di inserimenti. Quindi un 'operaio' che può fare anche 15 gol in campionato, che però rimane al servizio della squadra in un ruolo a centrocampo fondamentale. Il suo primo compito è di dare equilibrio e il secondo di mettere in pratica le sue capacità migliori, che sono di inserimento, e sabato ha abbinato le due fasi in maniera importante, perché ha recuperato una marea di palloni, ha corso tanto e ha fatto gol, entrando con un inserimento importante anche nel secondo gol di Pablo. È stata una delle sue migliori partite. Lui deve continuare a fare quello che sa più fare, quindi correre, lottare e avere una grinta importante, abbinando il tutto a queste doti di inserimento che sono incredibili".

Il gol vittoria l'ha segnato Moreno. Ha iniziato bene, poi ha avuto un momento un po' complicato e adesso sta venendo fuori di nuovo. Come è cresciuto?

"Pablo è partito bene, non benissimo, poi ha iniziato a capire cosa volevo, facendo benissimo. Nel suo momento migliore, penso proprio al derby dell'andata, quando Coppitelli dopo 25 minuti ha dovuto cambiare il terzino sinistro perché l'aveva fatto diventare matto, si è fatto male ed è rimasto fuori più di un mese. Naturale, quindi, che si perda condizione. Se in più ci mettiamo che è un 2002... Lui è rientrato pensando di dover spaccare il mondo intero, invece doveva semplicemente fare quello che faceva all'inizio: mettersi a disposizione della squadra. E in questo periodo lo sta facendo, ricoprendo il ruolo in maniera importante. Non dimentichiamo che è un 2002, quindi potrebbe avere altri tre anni di Primavera. Ora sta facendo qualcosa di importante, ma perché è cambiata la sua visione. Prima pensava di poter fare solo l'attaccante, ora si sta mettendo a completa disposizione. E per questo penso debba ringraziare anche i suoi compagni di squadra che lo stanno mettendo nelle condizioni di capire cosa deve fare in campo". 

Arrivando al derby, che partita si aspetta? Quali possono essere le difficoltà e quali invece le chiavi attraverso cui spuntarla?

"Le chiavi per spuntarla saranno le nostre solite. Noi, al contrario di loro, non cambieremo. Il nostro modo di giocare sarà identico a tutte le altre volte, cercheremo di imporre il nostro gioco e giocheremo per vincere la partita. Loro stanno cambiando tanto, l'ultima partita si sono messi a 5 dietro e hanno inserito giocatori nuovi. Sono una squadra nettamente superiore a noi sotto l'aspetto dell'età e dal punto di vista fisico e quindi se io dovessi pensare di giocarmela sotto il punto di vista della fisicità e dell'esperienza avrei già perso. Noi ce la dobbiamo giocare con le nostre qualità perché siamo in un buon periodo di crescita. I ragazzi ci hanno messo anche la cattiveria e la grinta giusta, quindi sabato mi aspetto una grandissima prestazione da parte della Juventus. Il Toro è una squadra forte per tutto quello che ti ho detto prima, quindi ne avremo il dovuto rispetto, ma sono convinto che la mia squadra possa fare un'ottima partita".

Lei in carriera ha giocato tante sfide importanti e dense di rivalità, che clima ha respirato nel derby d'andata e di conseguenza si aspetta anche per la gara di sabato?

"Io ho vinto il campionato italiano con la Primavera in finale contro il Torino nel vecchio stadio con, mi sembra, 15.000 spettatori con andata e ritorno. Due partite memorabili che non dimenticherò mai e dove siamo usciti noi vincitori, quindi so che il derby a livello di Primavera è molto sentito. Ho vissuto la partita del Filadelfia come un'emozione perché non ero mai entrato al Filadelfia. Ho visto la gente che c'era nell'ultima partita che ha giocato il Torino, contro la Fiorentina, e c'era lo stadio pieno, quindi di sicuro il seguito che hanno loro sarà importante, ma non potrà far altro che condizionare in positivo i nostri ragazzi. Io i miei ragazzi sento che stanno aspettando questa partita, nonostante in questo momento il gruppo sia diviso tra Seconda squadra, Prima squadra e Nazionale. Siamo divisi, ma li sento presenti in tante cose e quindi sono convinto che sabato, a prescindere da chi andrà in campo, e oggi non lo so sicuramente, verrà fuori un'ottima partita".

Dopo il Derby c'è la Youth League. Può entrare nella storia della Juve, che non ha mai superato questo turno. Ha già visto la Dinamo Kiev? Che squadra è? E che emozione si respira in questo senso? Perché è vero che il derby è una partita speciale, ma l'Europa ha un fascino particolare.

"L'Europa ha un fascino particolare, ma ci penserò da sabato sera. Naturalmente ho già visto la Dinamo, pur senza averla studiata ancora in fondo perché mi voglio concentrare su questo derby, che penso sia prioritario in questo momento. Se fatta bene questa partita sono convinto che ci darà una spinta per mercoledì, fatta male potrebbe lasciare degli strascichi. Quindi voglio che la squadra e il mio staff si concentrino sulla partita di sabato che reputo fondamentale per la stagione. Abbiamo intrapreso un percorso da quando è finito il mercato di gennaio che ci deve portare a crescere partita dopo partita e sono sicuro che ci arriveremo. Quindi ora sono veramente concentrato su quello. La Dinamo è una squadra tosta, che ci assomiglia in alcuni versi, perché usano le mezze ali in un certo modo, perché vanno ad accorciare in avanti, ci assomiglia come modo di giocare. Poi è fisica, molto fisica, ma quella viene da sabato in poi".

Come gestisce il doppio impegno? Ha intenzione di focalizzarsi su questa partita, ma a livello di energie come si lavora? 

"Focalizzarsi su questa partita vuol dire che magari gioca di nuovo Francofonte e non Nicolussi, magari gioca Nicolussi, magari recuperiamo Fagioli, ma deciderò se farlo giocare o no. Questo però non mi preoccupa perché il segnale che è stato dato sabato senza i tra virgolette big in campo è stato un segnale che mi fa stare tranquillo. In questo momento ho una squadra in cui qualsiasi giocatore potrebbe andare in campo e dare il suo contributo. tutti hanno capito la situazione, ossia che ognuno ha la sua possibilità, basta vedere Dadone che non giocava da un bel po'. Quindi mandare in campo Ahamada o Pablo o Francofonte o Markovic, che sabato è entrato molto bene, non mi spaventa. Valuterò all'ultimo momento, valuterò da giovedì, ora Nicolussi è aggregato alla Seconda squadra (in vista della partita di oggi, ndr), rientreranno i Nazionali, rientrerà Makoun, Fagioli sta recuperando da questa tonsillite. Sicuramente manderò in campo i migliori". 

Un argomento mai toccato. A livello personale che effetto le ha fatto diventare l'allenatore della Juve?

"Ho trovato il calcio che ho sempre predicato. Nonostante io sia stato nei dilettanti e in altre società mi ha sempre contraddistinto la mia professionalità. E trovarla in un ambiente come la Juve, dove ero certo ci fosse, mi ha reso le cose ancora più semplici. Penso che il binomio sia il migliore, non lo dico con presunzione, però io ho trovato quello che volevo. La Juve non lo so, vedremo (ride, ndr). Però io quando sono entrato da quel cancello dopo esserci stato tanti anni fa, non in questo centro, ma in un altro, mi sono emozionato. La mia juventinità, perché io sono sempre stato juventino, l'avevo un po' persa, perché poi sono diventato capitano del Napoli, ho fatto la carriera da calciatore. La mia juventinità  quindi l'avevo un po' assopita. Invece qui è rinata, mi sento a casa, mi sento nel posto migliore in questo momento per la mia carriera". 

Si ringraziano Francesco Baldini e l'ufficio stampa della Juventus per la disponibilità mostrata in occasione dell'intervista.