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Antonio Nocerino: "Milan sfida da Champions, la Juve può rimontare come nel 2016. Dybala di un altro pianeta, ripagherà l'investitura. Allegri? Il tempo gli darà ragione"

16.09.2021 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Antonio Nocerino: "Milan sfida da Champions, la Juve può rimontare come nel 2016. Dybala di un altro pianeta, ripagherà l'investitura. Allegri? Il tempo gli darà ragione"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il doppio ex della sfida tra Juventus e Milan, Antonio Nocerino, per parlare approfonditamente di Juventus-Milan e non solo:

Come procede l'avventura ad Orlando? 

"Non sono più all'accademia dell'Orlando City ho preferito seguire il corso da allenatore di Uefa A e sono riuscito a prendere il patentino circa tre mesi fa. Ma lo studio non è finito qui, infatti sto cercando di tenermi il più possibile impegnato nel seguire gli incontri di tutti i campionati. Il percorso seguito qui mi ha fatto comprendere che cosa voler fare, per questo cercherò un'esperienza che mi porti ad allenare i ragazzi dai 18 anni in su. Perchè fino ai 17 devi essere più un formatore che un allenatore, ma per quello che sono e per come ho vissuto il calcio sono più a mio agio con i grandi".

Allora con la Serie A non avrai molta difficoltà quest'anno: è vero che sono andati via i campioni, ma nel contempo abbiamo riabbracciato i grandi campioni.

"Cercherò di studiarli il meglio possibile, la curiosità è capire il perché delle cose che faranno. Sarà bello vedere nuove strategie e il loro modo di interpretare la partita, ad esempio Mourinho è già riuscito a dare un'identità che è devastante. Non è solo un discorso tecnico, ma qui si sta vedendo una squadra che vuol vincere, vogliosa, matura, differente dal recente passato. Anche Inzaghi mi sta piacendo all'Inter, non ha cambiato modulo ma i movimenti dei giocatori sono diversi da quelli di Conte. Sarri farà grandissime cose alla Lazio. Mi è spiaciuto per De Zerbi, ma non si può aver tutto".

E Allegri? Che ne pensi del tuo ex allenatore?

"Conosco come lavora Allegri e il suo modo di ragionare, è cresciuto tantissimo rispetto a quando era il mio allenatore al Milan. E' uno dei top nell'interpretare la partita nella partita, pochi al mondo sono in grado di comprenderla come lui. Adesso sta iniziando a capire le qualità e il tipo di gioco da proporre alla Juve, è alla ricerca del miglior abito possibile. E' intelligente, sono convinto che il tempo gli darà ragione".

Ed è tornato in una Juve che deve rivincere, non esattamente uguale a quella che invece trovò nel 2014.

"E' verissimo, si è trovato in più a gestire il dopo Ronaldo. Ed è durissima, perché non c'è più un giocatore da 35/40 gol annui assicurati. Allegri è ben consapevole di dove mettere le mani, il suo intento sarà di creare una squadra solida in grado di poter ovviare anche all'assenza di Cristiano. E cercherà di responsabilizzare di più quelli che sono rimasti, in quanto la Juve di oggi è differente da quella di un paio di anni fa. La mentalità che c'era in Buffon, Ronaldo ed altri giocatori dovrà esser trasferita a Bentancur, Chiesa, Locatelli e tutti gli altri giovani. A Torino, però, c'è tanto talento".

La sfida con il Milan, in un certo senso, può svoltare la stagione bianconera?

"No, perché siamo solo all'inizio. Di sicuro può aiutare i giocatori ad uscire da un avvio di stagione non esaltante, potrebbe esser importante per dare fiducia e consapevolezza a questo gruppo. Non sarà facile però, il Milan ha avuto una crescita impressionante e ad oggi è una delle migliori squadre d'Italia per tipo di gioco espresso. Pioli è un allenatore bravissimo in grado di migliorarsi di anno in anno, contro la Lazio ha cambiato tanti giocatori ed è riuscito a fare una partita incredibile. I rossoneri sono un po' avanti per i meccanismi ormai rodati, la Juve non è ancora a questo livello".

I favori del pronostico del recente passato pendevano con fermezza sulla Juve, ad oggi invece siamo 50 e 50 come chances di vittoria?

"Non si può mai parlare di favoriti, perché queste sfide le valuto come quelle di Champions. Queste non sono mai partite normali, l'atmosfera e la qualità in campo sono difficili da indicare con certezza alla vigilia. Per me sarà una partita da tripla".

Come si può battere, dunque, questo Milan? Pur senza il suo giocatore migliore riesce a giocare con la stessa scioltezza ed intensità.

"Solo giocando come è in grado di fare, la Juve sarà in grado di battere il Milan. Gli occhi saranno puntati sul singolo che è in grado di far la differenza in questo genere di partite, basta infatti un calcio piazzato o un passaggio per vincerle. Si dovrà andare a mille all'ora per tutta la partita, basta un attimo di distrazione per rovinare tutto".

Provo a citarne uno per la Juve: Paulo Dybala. Potrà esser decisivo?

"Paulo è un giocatore di un altro pianeta, il mio augurio è che possa star bene in modo da dimostrare tutte le sue qualità che sono allucinanti. Mi piacerebbe riuscisse ad avere continuità, perché da amante del calcio adoro vederlo in campo. Per la Juve è un giocatore importante, lo dimostra l'assegnazione della fascia da capitano nel momento in cui non è presente Giorgione".

In effetti la Juve lo sta dimostrando in tutti i modi, ma fa bene a scommettere su di lui? Metterlo al centro del progetto ripagherà la Juve?

"Si è guadagnato questa opportunità, quindi è corretto. Dybala si deve convincere che è diverso dagli altri, per questo deve giocare da fenomeno che è. Sono del parere che un giocatore non si dimentica di giocare a calcio, il problema può essere solo mentale. Nelle mie squadre sarebbe sempre titolare, perché in pochi accendono la luce come lui. La speranza è che possa far bene".

Il Dybala ammirato nella Juve, però, è un giocatore che non disdegna il recupero palla nella metà campo avversaria. Non è che questo lo rende poco lucido nel momento in cui poi si presenta dalle parti del portiere?

"Penso che a chiederlo sia proprio il mister, non è sbagliato perché la sua qualità gli consente di recuperar palla, innescare il compagno e poi concludere. Guardiola in un'intervista diceva che il suo miglior giocatore, Messi in questo caso, doveva toccare un sacco di palloni ovunque. E poi saranno gli altri a regolarsi di conseguenza. Ha pienamente ragione, poiché in questo modo più tocca la sfera e più i giri aumentano. Lo faceva anche Ibra nel Milan: veniva a prendersi la palla, rifiniva e segnava. Sarebbe strano, al contrario, se non la toccasse. Lì ci sarebbe da preoccuparsi".

Quale è il tuo giudizio su Locatelli?

"Lo vedo molto bene, per me può aiutare tanto questa squadra con la sua qualità. Il centrocampo della Juve è giovane e forte, il livello è molto alto. L'unica cosa su cui insisterà Allegri è probabilmente il gol, perché questi sono ragazzi che possiedono nelle gambe la capacità di fare più gol. E' spesso sottovalutato questo reparto, qui c'è il titolare dell'Uruguay, della Francia, il nazionale italiano e brasiliano oltre McKennie che, a discapito di quanto successo ultimamente, è anch'egli protagonista con gli Stati Uniti. Per non parlare di Chiesa e Cuadrado, che sono fortissimi".

Proprio McKennie, in America cosa hai sentito su di lui?

"Qui ne hanno parlato tantissimo, ho letto che ha infranto per due volte il protocollo e il ct lo ha rispedito a casa prima dell'ultimo match. E' proprio in questi momenti che deve capire dove è, chi rappresenta e per chi sta giocando. Lo scorso anno si era reso protagonista in negativo in occasione di un derby, quindi sotto questo aspetto deve migliorare. McKennie ha le qualità, ma deve esser più professionale. La Juve come i grandi club è una società intransigente ed è giusto che sia così, prima lo capisce e meglio è. Perché se il treno si dovesse fermare, dopo c'è il rischio che non sali più".

Infine come lo vedi il campionato? E' il campionato delle sette sorelle?

"E' un campionato molto equilibrato, ci sono più squadre che possono arrivare all'obiettivo finale. L'Inter sicuramente farà di tutto per mantenere lo scudetto sulla maglia, la Juve però non starà a guardare e proverà a primeggiare nuovamente. Anche se è partita male, questa squadra ha nel dna la capacità di non arrendersi mai. D'altronde, con lo stesso allenatore, ha già rimontato con successo una situazione del genere".

Si ringrazia Antonio Nocerino per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.