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Antonio Barillà (La Stampa): "In casa Juve non ci sono strascichi negativi, c'è voglia di ripartire. Dybala ancora non decisivo. E su Allegri..."

23.04.2018 17:10 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Antonio Barillà (La Stampa): "In casa Juve non ci sono strascichi negativi, c'è voglia di ripartire. Dybala ancora non decisivo. E su Allegri..."
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La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il giornalista del quotidiano torinese "La Stampa" e molto vicino alle vicende bianconere, Antonio Barillà, per parlare dell'inaspettata sconfitta contro il Napoli e non solo:

Come hai giudicato la prestazione della Juventus? A parer nostro ha avuto troppa paura di giocarsela contro il Napoli.

"Non so se ha avuto paura o se fosse bloccata, a parer mio è stata una prestazione imbarazzante come dimostrano i zero tiri in porta in tutti i 90'. E' vero che non c'erano state grandi occasioni e il gol di Koulibaly ha risolto il match in extremis, ma se a Madrid è stata una beffa a rovinare l'impresa qui, invece, il finale è stato giusto perchè il Napoli ci ha creduto fino in fondo".

Dopo questa sconfitta, in casa Juventus quale è il pensiero del day after?

"Non ci sono strascichi negativi, la Juventus è compatta e lavorerà per ritrovare serenità. L'obiettivo è quello di interpretare il finale di stagione facendo valere il punto di vantaggio, perchè il destino è ancora nelle mani bianconere nonostante i 5 punti persi con Crotone e lo stesso Napoli. La sintesi perfetta è la frase pronunciata da Allegri, ovvero 'è una bastonata che ci rimetterà in carreggiata', perchè c'è voglia di ripartire e di far valere l'alta quota".

Quello che fa più pensare, forse, è stato vedere Dybala sostituito subito dopo la fine del primo tempo.

"Assolutamente sì, perchè ancora una volta è mancato in una partita decisiva. L'unica volta in cui ha inciso quest'anno è stato a Wembley col Tottenham, per il resto non è mai stato determinante. Nonostante un bottino interessante come quello dei gol realizzati - 21 e non sono pochi -, da sottolineare c'è il mancato salto da ottimo giocatore a top player. Stupisce che non abbia quella rabbia trascinante e trainante, perchè non deve solo trascinare la Juve ma deve anche riprendersi l'Argentina. Deve imparare ad essere un grandissimo, perchè le qualità per poterlo diventare ci sono tutte".

Vedendo anche il recente comunicato della Juventus sulle condizioni di Giorgio Chiellini, la sua assenza oltre che sul campo potrebbe farsi sentire a livello di mentalità e spogliatoio?

"Mancherà a livello di esperienza e di contributo sul campo, però la Juventus in difesa non ha problemi di sostituzione: c'è l'esperienza di Barzagli, la gioventù di Rugani, il tedesco Howedes che è di nuovo un giocatore a tutti gli effetti. Sono convinto che i bianconeri sapranno come ovviare".

La partita di ieri può essere vista come lo specchio di una stagione in cui i bianconeri non hanno saputo gestire determinate pressioni? Forse c'è troppo pessimismo anche tra i tifosi.

"Stiamo parlando di una squadra che, in questo momento, è davanti con un numero di punti straordinari e viene da sei scudetti di fila di cui tre con Allegri. Parlar di Juve che non sappia gestire la pressione è allucinante, è la stessa squadra che ha ribaltato il risultato a Londra ed è arrivata ad un millimetro dall'impresa di Madrid. Quella di ieri è stata una partita giocata male, troppo attendista, dovuta ad una condizione non ottimale di alcuni suoi giocatori chiave e ad una mancanza di incisività nel saper trasformare in vincenti diversi contrattacchi".

Secondo te ci sarà la riconferma di Allegri oppure il tecnico preferirà optare per una esperienza all'estero?

"Il futuro di Allegri è slegato dal finale di stagione, perchè se dovesse sfumare lo scudetto potrebbero aumentare le sue riflessioni verso un addio. Ma qui credo che sia più un problema di motivazioni, di ricostruzione dopo tanto tempo anche perchè quest'anno la Juve dovrà ricostruire parecchio. Parliamo, probabilmente, di due nuovi esterni, di un erede di Mandzukic, di un centrocampista - perchè non è più sicuro l'arrivo di Emre Can - e se non dovesse arrivare un grande parametro zero come il tedesco, non possiamo scartare l'ipotesi di qualche sacrificio per finanziare l'operazione".

La volontà della società sarebbe quella di continuare con Allegri anche se non fa giocar bene la Juventus.

"Io dissento dalla teoria secondo cui la Juventus gioca male, ha altre qualità. Il suo obiettivo è quello di arrivare in fondo, sfido poi a vincere tutto in Italia e a fare due finali di Champions League come ha fatto Allegri cambiando, poi, squadra quasi tutti gli anni. E' un gioco efficace il suo, chi gioca male non arriva a questi risultati. Non credo possa essere messo in discussione per questo, perchè Allegri è un allenatore che sta bene a Torino e la società lo vorrebbe tenere. Come tutti gli anni, è normale che si siederà al tavolo con i dirigenti per ridiscutere progetti e motivazioni".

Si ringrazia il collega Antonio Barillà per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.